Usa sanzionano funzionario cinese per il suo ruolo nella persecuzione del Falun Gong

Di Cathy He e Eva Fu

Il governo di Donald Trump ha sanzionato un funzionario cinese per il suo coinvolgimento nelle «clamorose violazioni dei diritti umani» nei confronti dei praticanti del Falun Gong, una pratica spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese (Pcc) sin dal 1999.

Il segretario di Stato Mike Pompeo ha dichiarato che gli Stati Uniti vieteranno l’ingresso a Huang Yuanxiong, un commissario della stazione di polizia della città di Xiamen, nella provincia meridionale del Fujian. La restrizione sarà valida anche per la moglie di Huang.

«Huang è coinvolto in violazioni particolarmente gravi della libertà religiosa dei praticanti del Falun Gong – ha spiegato Pompeo – in particolare per il suo ruolo nelle carcerazioni preventive e negli interrogatori dei praticanti del Falun Gong».

La sanzione, annunciata proprio in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, rappresenta il primo provvedimento degli Stati Uniti che punisce un funzionario del Pcc per il suo ruolo nella persecuzione dei praticanti del Falun Gong.

Huang è stato tra i 17 funzionari stranieri sanzionati dal Dipartimento di Stato giovedì scorso per significative violazioni dei diritti umani, ai sensi della sezione 7031(c) del Dipartimento di Stato, il cosiddetto Foreign Operations, and Related Programs Appropriations Act 2020. Tali provvedimenti vengono presi – citando il comunicato – quando il segretario di Stato ha «informazioni attendibili su funzionari di governi stranieri coinvolti in una grave violazione dei diritti umani o in una importante attività di corruzione».

Il Falun Gong (anche noto come Falun Dafa) è una pratica spirituale che è brutalmente perseguitata dal regime cinese da oltre due decenni.

Questa pratica – composta da esercizi di meditazione e un insegnamento basato sui principi di verità, compassione e tolleranza – è diventata popolare negli anni ‘90 in Cina: secondo le stime ufficiali, nel 1999 c’erano tra i 70 e i 100 milioni di cinesi che praticavano il Falun Gong. Tuttavia, sentendosi minacciato da questa popolarità, il Pcc ha lanciato una campagna per la sistematica eliminazione della pratica, coinvolgendo tutte le forze a disposizione dell’apparato statale.

Praticanti del Falun Gong partecipano a una parata in occasione della ricorrenza dell’inizio della persecuzione del Falun Gong in Cina, a Washington, il 18 luglio 2019. (Samira Bouaou/The Epoch Times)

Da allora, milioni di persone sono state imprigionate in carceri, campi di lavoro e altre strutture, con centinaia di migliaia di praticanti torturati durante la prigionia, secondo quanto riportato dal Falun Dafa Information Center. Attualmente sono stati documentati oltre 4.000 decessi causati dalla persecuzione, ma gli esperti ritengono che il vero numero sia molto più alto, a causa della grande difficoltà nel verificare le informazioni provenienti dalla Cina comunista. Diversi esperti indipendenti hanno anche scoperto che Pechino ha ucciso molti praticanti detenuti per prelevare i loro organi e venderli nel mercato dei trapianti.

«Il mondo non può restare in silenzio mentre il governo della Rpc perpetra orrendi e sistematici abusi contro le persone in Cina – ha continuato Pompeo – incluse le violazioni delle internazionalmente riconosciute libertà di pensiero, coscienza, religione e credo».

I dati raccolti da Minghui.org, un centro di raccolta di informazioni di prima mano sulla persecuzione del Falun Gong in Cina, mostrano che oltre 5.300 praticanti del Falun Gong sono stati arrestati o molestati solo nella prima metà del 2020.

Le autorità della città di Fujian hanno pesantemente represso i praticanti. Per esempio – secondo quanto riportato da Minghui – Ye Guohua, un insegnante di scuola media locale, è stato imprigionato tre volte per un totale di oltre cinque anni nel periodo tra il 2002 e il 2013. Nel gennaio 2018, mentre faceva gli esercizi del Falun Gong con cinque amici praticanti a casa di un amico, la polizia ha fatto irruzione e li ha arrestati tutti, per poi torturarli e interrogarli fino all’una di notte. In seguito gli agenti hanno fatto irruzione a casa di Ye e lo hanno arrestato. Poi, nel settembre di quell’anno, la polizia ha improvvisamente chiesto alla famiglia di Ye di pagare una cauzione per il suo rilascio, sostenendo che avesse una grave patologia e che era stato perciò ricoverato d’emergenza.

Secondo Minghui, quando i familiari si sono recati sul posto hanno trovato il signor Ye in stato di incoscienza, con rigonfiamenti sparsi su tutto il corpo. Il medico ha rifiutato di dire loro quali malattie avesse, ma gli ha detto che il cuore, il fegato e i reni, erano «tutti in malora». Alla fine, Ye è morto tre giorni dopo.

Il governo Trump ha adottato una linea sempre più dura in risposta alle dilaganti violazioni dei diritti umani da parte del Pcc. Nell’ultimo anno ha sanzionato funzionari cinesi e inserito nelle proprie liste nere diverse aziende cinesi a causa del loro ruolo nella soppressione dei musulmani uiguri nella regione dello Xinjiang. Inoltre, sta crescendo la lista dei funzionari cinesi e di Hong Kong sanzionati per il loro ruolo nell’erosione delle libertà a Hong Kong.

Il segretario di Stato ha dichiarato che queste designazioni mirano a far assumere la responsabilità delle proprie azioni «ai clamorosi trasgressori dei diritti umani», ed esprimono «la storica aspirazione americana che tutte le persone siano libere».

 

Articolo in inglese: US Sanctions Chinese Official Over Role in Persecuting Spiritual Practice Falun Gong

 
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