Lavori rallentati in Aula per il caso Hannoun
In arrivo il voto finale della Camera sulla Legge di Bilancio 2026
Rush finale a Montecitorio sulla manovra da 22 miliardi, che arriva in Aula senza modifiche rispetto al testo approvato in Senato. Confermati sconti fiscali e bonus ma anche un inasprimento fiscale su più fronti. Dopo aver incassato il via libera dal Senato, il testo è approdato nell'Aula di Montecitorio per l’ultimo atto di un iter parlamentare serrato

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in aula alla Camera dei Deputati durante lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata del Question Time, Roma, 26 novembre 2025. ANSA/ANGELO CARCONI
La Legge di Bilancio 2026 entra nella sua fase decisiva. Dopo aver incassato il via libera dal Senato, il testo è approdato nell’Aula di Montecitorio per l’ultimo atto di un iter parlamentare serrato. L’obiettivo del Governo è ottenere l’approvazione definitiva entro il 30 dicembre, scongiurando il rischio dell’esercizio provvisorio e garantendo l’operatività delle misure già dal primo gennaio del nuovo anno.
I lavori alla Camera sono iniziati nel pomeriggio di ieri con la discussione generale, ma la vera accelerazione è arrivata in serata. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha formalizzato la richiesta della questione di fiducia, una mossa prevista per blindare il provvedimento. Il calendario dei lavori è già scandito: le dichiarazioni di voto sulla fiducia inizieranno questa sera, seguite dalla chiama per appello nominale. Non si escludono ore piccole per i deputati, con una seduta notturna programmata dalle 22:00. Il traguardo finale è fissato per la mattinata di martedì 30 dicembre con le dichiarazioni di voto finali e il voto definitivo atteso entro le ore 13:00.
Sul piano procedurale, il testo arriva in Aula senza modifiche rispetto alla versione uscita dalla commissione Bilancio. Su 942 emendamenti presentati – tutti provenienti dai banchi delle minoranze – ben 158 sono stati dichiarati inammissibili. Al termine delle votazioni, la Commissione ha conferito il mandato ai relatori senza apportare alcuna modifica rispetto alle proposte dell’opposizione. Il testo giunto in Aula, alla presenza del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è dunque lo stesso uscito dal Senato.
Il valore complessivo della Legge di Bilancio è cresciuto durante l’esame parlamentare, arrivando a toccare i 22,3 miliardi di euro per il 2026. Secondo le proiezioni finanziarie, l’impatto resterà stabile a 22 miliardi nel 2027, per poi scendere a 20,6 miliardi nel 2028.
Il cuore della manovra resta la rimodulazione del carico fiscale. La novità più rilevante riguarda l’Irpef, con la seconda aliquota che scende dal 35% al 33%. Sebbene i primi effetti si avvertano già dai 28mila euro di reddito, il beneficio più consistente (circa 440 euro annui) riguarderà i redditi dai 50mila euro in su. Per i lavoratori con redditi lordi inferiori a 33mila euro, è prevista una micro-tassa del 5% sugli aumenti contrattuali siglati dal 2024. Altre agevolazioni riguardano i premi di risultato (tassati all’1%) e il lavoro notturno o festivo, che godrà di una flat tax al 15%.
Confermati anche i bonus per ristrutturazioni ed efficienza energetica, con detrazioni al 50% sulla prima casa e al 36% sulle seconde, oltre al credito d’imposta al 50% per mobili ed elettrodomestici fino a 5mila euro. Spazio anche alla rottamazione delle cartelle con 54 rate bimestrali per debiti dall’1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2023, per un valore di 1,48 miliardi nel 2026. Per le imprese è previsto l’iperammortamento sugli investimenti green e il governo ha stanziato 3 miliardi e mezzo di euro, tra Transizione 4.0 e crediti d’imposta per la Zona economica speciale (Zes) unica.
Il cuore della manovra resta la rimodulazione del carico fiscale. La novità più rilevante riguarda l’Irpef, con la seconda aliquota che scende dal 35% al 33%. Sebbene i primi effetti si avvertano già dai 28mila euro di reddito, il beneficio più consistente (circa 440 euro annui) riguarderà i redditi dai 50mila euro in su. Per i lavoratori con redditi lordi inferiori a 33mila euro, è prevista una micro-tassa del 5% sugli aumenti contrattuali siglati dal 2024. Altre agevolazioni riguardano i premi di risultato (tassati all’1%) e il lavoro notturno o festivo, che godrà di una flat tax al 15%.
Confermati anche i bonus per ristrutturazioni ed efficienza energetica, con detrazioni al 50% sulla prima casa e al 36% sulle seconde, oltre al credito d’imposta al 50% per mobili ed elettrodomestici fino a 5mila euro. Spazio anche alla rottamazione delle cartelle con 54 rate bimestrali per debiti dall’1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2023, per un valore di 1,48 miliardi nel 2026. Per le imprese è previsto l’iperammortamento sugli investimenti green e il governo ha stanziato 3 miliardi e mezzo di euro, tra Transizione 4.0 e crediti d’imposta per la Zona economica speciale (Zes) unica.
Sul versante opposto, arrivano anche aumenti di gettito da accise su tabacchi e carburanti, ma anche spedizioni extra Ue – con la tassa da 2 euro per chi ordina pacchi di valore inferiore ai 150 euro.
Previsto inoltre un inasprimento della tassazione su affitti brevi (la cedolare secca sale al 26% a partire dal secondo immobile, diventando tassazione societaria dal terzo in poi), transazioni finanziarie (la Tobin Tax raddoppia al 4%) e criptoattività (la tassazione sulle plusvalenze da criptoattività balza al 33%.)
Previsto inoltre un inasprimento della tassazione su affitti brevi (la cedolare secca sale al 26% a partire dal secondo immobile, diventando tassazione societaria dal terzo in poi), transazioni finanziarie (la Tobin Tax raddoppia al 4%) e criptoattività (la tassazione sulle plusvalenze da criptoattività balza al 33%.)
SCINTILLE IN AULA: IL CASO HANNOUN BLOCCA I LAVORI
Nonostante i tempi stretti, il dibattito politico ha subito una brusca battuta d’arresto a causa di un acceso scontro sulla vicenda di Mohamed Hannoun, presidente dell’Associazione palestinesi, recentemente arrestato con l’accusa di finanziare Hamas.
Fratelli d’Italia, attraverso gli interventi dei deputati Sara Kelany e Giovanni Donzelli, ha chiesto un’informativa urgente ai ministri Matteo Piantedosi e Antonio Tajani, accusando esponenti di Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra di aver avuto rapporti con Hannoun. «Un atteggiamento vergognoso», ha attaccato Kelany, citando missioni estere e inviti alla Camera.
Fratelli d’Italia, attraverso gli interventi dei deputati Sara Kelany e Giovanni Donzelli, ha chiesto un’informativa urgente ai ministri Matteo Piantedosi e Antonio Tajani, accusando esponenti di Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra di aver avuto rapporti con Hannoun. «Un atteggiamento vergognoso», ha attaccato Kelany, citando missioni estere e inviti alla Camera.
La replica del partito pentastellato non si è fatta attendere: il capogruppo Riccardo Ricciardi ha difeso l’operato della deputata Ascari, sottolineando l’orgoglio per le missioni volte a documentare le violenze in Cisgiordania, pur condannando fermamente chiunque abbia lucrato sulla solidarietà. Il Partito Democratico ha invece tacciato l’iniziativa della maggioranza come «irresponsabile», vedendovi un tentativo di rallentare i lavori della manovra. Solo dopo un’ora di bagarre e il richiamo del presidente Rampelli, l’Aula è potuta tornare all’ordine del giorno.
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27 dicembre 2025
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