Il presidente Trump tiene oggi il primo White House Crypto Summit, nell’ambito del suo impegno per rendere gli Stati Uniti “la capitale mondiale delle criptovalute”. Il summit affronterà temi quali riserve strategiche di criptovalute, quadri normativi e altre questioni chiave. L’evento include una tavola rotonda con dirigenti del settore crypto, funzionari dell’amministrazione e membri del gruppo di lavoro presidenziale sugli asset digitali.
Dietro le quinte, l’atteso evento sarà presieduto dal “supercommissario” dell’intelligenza artificiale e delle criptovalute della Casa Bianca, David Sacks, e amministrato dal direttore esecutivo del gruppo di lavoro presidenziale, Bo Hines.
Molti nomi di spicco dell’industria delle criptovalute parteciperanno al summit, tra cui il dirigente di MicroStrategy Michael Saylor, l’Ad di Coinbase Brian Armstrong, l’Ad di Ripple Brad Garlinghouse e il responsabile di Robinhood Vladimir Tenev.
«Apprezziamo tutto l’interesse, ma dobbiamo mantenere l’evento ristretto per avere una conversazione significativa», ha dichiarato Sacks sulla piattaforma social X.
Il summit si preannuncia come un evento significativo per il settore, con il potenziale di influenzare future politiche che potrebbero avere un impatto sui mercati finanziari globali e migliorare il quadro normativo.
«È un’occasione storica che il settore crypto venga invitato alla Casa Bianca», ha dichiarato Jennifer Schulp, direttrice degli studi sulla regolamentazione finanziaria del Cato Institute, «l’amministrazione Biden aveva adottato un atteggiamento molto ostile verso le criptovalute».
Resta da vedere se gli sviluppi del summit avranno un impatto significativo sui prezzi del bitcoin e di altri asset digitali. I mercati delle criptovalute hanno subito un crollo da 800 miliardi di dollari a febbraio, con analisti che sottolineano l’eccessivo ottimismo del settore riguardo alla rapidità con cui la nuova amministrazione potrebbe attuare le promesse pro-crypto della campagna elettorale.
Trump ha promesso di creare una riserva strategica di criptovalute, offrire sollievo normativo al settore e favorire l’innovazione in un ambiente imprenditoriale favorevole, con l’obiettivo di rendere gli Stati Uniti più competitivi in questo ambito.
RISERVA STRATEGICA DI BITCOIN
Trump ha rivelato i suoi piani per la creazione di una riserva strategica di criptovalute: un deposito nazionale simile alle riserve auree degli Stati Uniti. In linea con questa strategia, il 6 marzo, alla vigilia del summit, ha firmato un ordine esecutivo per istituire una «riserva strategica di bitcoin».
«Bitcoin è la criptovaluta originale. Il protocollo Bitcoin limita permanentemente la fornitura totale di bitcoin a 21 milioni di monete e non è mai stato violato. Grazie alla sua scarsità e sicurezza, il bitcoin è spesso definito ‘oro digitale’», si legge nell’ordine esecutivo. «Poiché l’offerta di Btc è limitata, vi è un vantaggio strategico nell’essere tra le prime nazioni a creare una riserva strategica di bitcoin».
Attualmente, il governo statunitense controlla circa 200 mila bitcoin, per un valore di circa 17 miliardi di dollari, derivanti da sequestri criminali.
Secondo l’ordine, entro 30 giorni dalla sua emissione, ogni agenzia dovrà rivedere la propria autorità per trasferire eventuali bitcoin detenuti dal governo in questa riserva strategica.
L’ordine presidenziale prevede inoltre l’istituzione di una «riserva di asset digitali degli Stati Uniti», che gestirà e manterrà altri asset digitali, escluso il bitcoin.
L’ordine esecutivo di Trump segue un suo post su Truth Social del 2 marzo, in cui annunciava la creazione di una riserva nazionale comprendente bitcoin, ethereum, cardano, solana e ripple. L’annuncio ha scatenato un forte rialzo nel mercato delle criptovalute, facendo salire il prezzo del bitcoin a circa 90 mila dollari e aumentando di 300 miliardi di dollari il valore complessivo del mercato, secondo i dati di CoinMarketCap.
L’affermazione di Trump ha innescato un dibattito sull’opportunità di includere più criptovalute nella riserva strategica. Molti all’interno della comunità bitcoin hanno espresso preoccupazione per una possibile diversificazione della riserva. John Deaton, avvocato e fondatore di CryptoLaw, pensa che l’obiettivo principale del summit sarà determinare i dettagli specifici della riserva. Mentre alcuni sostengono che gli Stati Uniti dovrebbero acquistare massicciamente bitcoin per la riserva, Deaton ha sottolineato che un simile acquisto richiederebbe generalmente un atto del Parlamento per autorizzare l’uso di fondi pubblici: «Sarebbe quasi assurdo pensare che gli Stati Uniti possano stampare più denaro o indebitarsi per acquistare bitcoin», ha dichiarato Deaton. «Quindi, alcuni ritengono che il governo potrebbe vendere parte del suo oro a Fort Knox per acquistare bitcoin».
REGOLAMENTAZIONI A WASHINGTON
Regolamenti efficaci sono essenziali per affrontare le principali problematiche del settore crypto e rappresenteranno un altro tema chiave del summit della Casa Bianca.
Secondo Jennifer Schulp, una delle questioni regolatorie principali è stabilire quando le criptovalute debbano essere trattate come titoli finanziari. Un dibattito su cui la Securities and Exchange Commission, l’autorità americana di vigilanza della Borsa, sta lavorando, e il Parlamento probabilmente dovrà intervenire per risolvere definitivamente la questione.
L’altra questione riguarda il quadro normativo per le stablecoin, criptovalute progettate per mantenere un valore stabile ancorandosi a un asset sottostante, come il dollaro o l’oro: «Senza un quadro normativo per le stablecoin, è molto più difficile far funzionare il sistema».