Usa importano mais e soia per soddisfare la domanda di prodotti non Ogm

Negli Stati Uniti uno scioccante 88 per cento del mais e 94 per cento della soia è geneticamente modificato. Al fine di garantire che mais e soia siano privi di Ogm, è necessario acquistare biologico. E mentre la domanda sia per il mais che per la soia biologici è in aumento – crescendo del 10 per cento ogni anno, ossia il triplo delle vendite alimentari complessive – la quantità della varietà biologica non è sufficiente per soddisfare la richiesta. Di conseguenza, gli Stati Uniti sono costretti a importare mais e soia biologici per soddisfare la crescente domanda.

Si sono rivolti a nazioni come la Romania per importare il mais biologico e la Cina per la soia biologica. Secondo il JournalStar.com, la percentuale del mais biologico importato dalla Romania è salito da 545.000 dollari nel 2013 a 11,6 milioni di dollari lo scorso anno. Inoltre, lo scorso anno gli importi di fagioli di soia dall’India sono raddoppiati.

La maggior parte del mais e della soia negli Usa devono essere utilizzati come mangimi per allevamenti biologici, che necessitano di mangimi privi di fertilizzanti sintetici per essere certificati come biologici. La maggior parte del mais e della soia Ogm degli Usa finiscono nei cibi lavorati. Ad esempio, la farina di mais, il glutine di mais, la masa di mais, l’amido di mais, lo sciroppo di mais, la polenta, e lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (Hfc) sono tutti derivati del mais, mentre la farina di soia, le proteine di soia, gli isolati di soia, gli isoflavoni di soia, la lecitina di soia, le proteine vegetali, le proteine vegetali testurizzate (Tvp), il tofu, il tempeh, il tamari e gli integratori di proteine di soia sono tutti derivati della soia.

Dato che gli agricoltori sono diventati sempre più dipendenti dai semi Ogm, per loro il passaggio al biologico è più difficile, soprattutto se si considera che le aziende agricole devono essere prive di semi non biologici e prodotti chimici per tre anni prima di poter essere certificate come biologiche. Tuttavia, c’è speranza. Il Ministero americano dell’Agricoltura (Usda) sta fornendo maggiori aiuti alle piccole aziende agricole per diventare biologiche, sovvenzionando i costi di certificazione. Il Servizio Marketing Agricolo dell’Usda dispone di circa 12 milioni di dollari per aiutare gli agricoltori a sostenere le spese di certificazione. Tuttavia, questo è sicuramente un piccolo passo se si considera che la maggior parte dei terreni agricoli statunitensi sono dedicati a colture convenzionali.

Aricolo orginiale su www.NaturallySavvy.com

Immagine del ‘mais’ di Dennis Tang/Flickr/CC BY-SA 2.0

 
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