Grecia, spia della fragilità monetaria e del bisogno di opporsi al debito

Mentre gli occhi del mondo sono puntati sui negoziati tra il governo greco e i suoi creditori, la nostra attenzione, guardando alle code agli Atm in Grecia, è stata attirata dalla fragilità monetaria. Il progetto euro, che è stato a lungo sottoposto a una grave tensione, potrebbe presto iniziare a incrinarsi irrevocabilmente.

Questa fragilità è nata da una tensione irredimibile al cuore del sistema monetario moderno, tra l’apparente mobilità di denaro — la maggior parte dei tipi di denaro al giorno d’oggi di solito fluisce abbastanza facilmente attraverso confini e frontiere di ogni tipo — e la sua potenziale immobilità. In Grecia ne sono il simbolo le code agli Atm per le quantità di denaro adesso sempre più strettamente razionate. Quando la tecnologia, su cui molti di noi si basano per semplificare la vita ordinaria, diventa improvvisamente inaffidabile o inaccessibile, ci confrontiamo con le reali conseguenze di quello che può accadere quando il denaro smette di muoversi.

ATTRAVERSARE LE FRONTIERE

Se le economie contemporanee dipendono dal permanente movimento di denaro, allora il problema specifico per i cittadini greci è che al denaro dal quale dipendono non corrisponde la loro mobilità. Questo è stato simboleggiato da una serie di incidenti che hanno avuto luogo dopo l’imposizione da parte del governo greco del limite di denaro ritirabile. Alcune greci intraprendenti, traendo pieni vantaggi dalle leggi dell’Unione europea sulla libertà di circolazione, sono entrati in Bulgaria, il vicino dell’Ue più prossimo, per cercare di vedere se i loro Atm sarebbero stati più generosi nel distribuire denaro rispetto ai loro.

Non è stato così. Le restrizioni sui prelievi di denaro per i Greci sono determinate non dalla località del distributore bancomat ma dal luogo in cui si trova il loro conto. Tuttavia si riesce a capire il perché hanno ceduto alla tentazione. Al cuore dell’euro c’è un’ideale libertà di movimento fisico (anche se ovviamente solo per cittadini dell’Unione Europea privilegiati, come l’innalzamento del bilancio delle vittime tra gli immigrati che cercano di raggiungere l’Europa continua tristemente a ricordarci) aiutato e accelerato da un equo libero movimento monetario. Abbastanza ragionevolmente, gli ospiti greci in Bulgaria hanno messo questo alla prova, solo per confrontarsi con la realtà che — secondo loro — illustra come l’euro semplicemente non sia abbastanza mobile.

Il problema che molti Greci stanno vivendo è stato peggiorato da alcuni dei loro concittadini. Negli scorsi mesi, enormi somme hanno lasciato il Paese in quanto i suoi residenti più ricchi hanno tentato di salvaguardare i propri patrimoni. Di conseguenza, questo ha contribuito significativamente a indebolire il settore bancario della Grecia. Perlomeno in una reazione parziale, si dice che il Governo stia prendendo in considerazione un condono fiscale per il valore dei miliardi di euro che sono stati nascosti in Svizzera. In questo caso, conta l’abilità del denaro non solo di muoversi altrove, ma di stabilirsi poi in quel luogo.

UN OBBLIGO DI CONDONO

Naturalmente, per quanto riguarda l’attuale crisi del debito greco, il problema reale che i Greci e il loro Governo stanno affrontando non è tanto la sfida di come il denaro si muova o no, attraverso lo spazio o il tempo. La sfida per i negoziatori di Syriza è convincere i loro creditori che le promesse del passato fatte dai governi greci non possono e non devono causare danni perenni alle vite della popolazione greca. Ciò significa che almeno una parte dei debiti dovrebbe essere cancellata.

È una proprietà del debito quella di indurre le persone e i governi a fare delle promesse che, alla fine, si rivelano del tutto incapaci di mantenere.

Io studio l’industria del credito al consumo e questo evento è totalmente privo di controversie interne. Mentre i creditori non possono, come i debitori, rompere le proprie promesse, riconoscono invece che lo fanno, lo sviluppano nei loro modelli di rischio e, cosa più importante, successivamente tollerano i debiti che vengono cancellati quando devono esserlo.

Nel caso della maggior parte delle forme contemporanee di debito dei consumatori, è anche semplicemente non vero dire che l’unico obbligo di rimborsare è del debitore. Le società hanno progressivamente sviluppato una serie di meccanismi che, anche se non soddisfacenti, pongono l’obbligo per i creditori (in determinate circostanze) a consentire di rompere le promesse dei debitori. Con meccanismi come la bancarotta, legati alla possibilità di un eventuale colpo di spugna per i debitori, siamo giunti a riconoscere che non può essere in ogni caso concesso al passato di un debitore di dominare il suo futuro.

Nella troika dei creditori della Grecia, solo il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha, molto tardivamente, mostrato anche vagamente di riconoscere questo, suggerendo che una cancellazione del debito sarà necessaria alla Grecia per recuperare. Il segreto di Pulcinella che a malincuore ammettono è che, a causa della loro profonda dipendenza dai flussi di debito, il denaro moderno richiede tali meccanismi di condono. Eppure è abbastanza trasparente che la maggior parte dei creditori della Grecia vivono nella paura abietta che questo segreto di Pulcinella venga pronunciato a voce troppo alta e a portata d’orecchio dei membri dell’eurozona più indebitati. Il denaro che proteggono dipende da questo.

Il problema per l’Unione europea è che, a differenza del caso del credito al consumo, nessun meccanismo reale è stato messo in atto per consentire al condono del debito di verificarsi. Al loro posto c’è stata la falsa scelta offerta al popolo greco di una più profonda austerità o dell’impoverimento nazionale, che li costringerebbe a lasciare l’euro. A meno che i creditori non elaborino velocemente il modo di consentire che le promesse di debito vengono infrante, allora, con o senza la Grecia, l’euro rimarrà fatalmente fragile.

Joe Deville, docente universitario in Mobile Work all’Università di Lancaster. Articolo originale su TheConversation.com

I punti di vista espressi in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non rispecchiano necessariamente il punto di vista di Epoch Times.

Articolo in inglese ‘Greece Is a Reminder of the Fragility of Money and the Need to Deal With Debt‘ 

 
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