«#NotFromChina Pledge», un movimento per la fine del prelievo forzato di organi

Di Danella Pérez Schmieloz

Dei gruppi per i diritti hanno lanciato una campagna chiamata «#NotFromChina Pledge» nel tentativo di porre fine all’omicidio su scala industriale della Cina di prigionieri di coscienza per i loro organi.

La campagna, iniziata l’8 dicembre, implica un impegno personale degli aderenti a non ricevere un trapianto di organi dalla Cina in caso di malattia. Questo per evitare di ritrovarsi inavvertitamente coinvolti nela macabra pratica del regime di prelievo forzato di organi ai dissidenti.

«È un abominio che oggi nel 21° secolo individui innocenti, compresi i prigionieri di coscienza, vengano uccisi per prelevare i loro organi a scopo di lucro», ha affermato Andrew Bremberg, presidente della Victims of Communism Memorial Foundation (Voc), un’organizzazione con sede a Washington.

L’appello è sponsorizzato da Voc e da altre due organizzazioni non profit, l’International Coalition to End Transplant Abuse in China (Etac) e China Aid. Si può aderire sul sito web dell’Etac, che permette di ottenere una card personalizzata con scritto «I took the pledge» (ho preso l’impegno), che può essere condivisa sui social media.

I gruppi per i diritti umani hanno invitato le persone a prendere l’impegno di «contribuire a porre fine all’industria cinese di omicidi per organi da miliardi di dollari».

Nel 2019, il China Tribunal, un tribunale indipendente del popolo, ha concluso che il regime cinese commette prelievo forzato di organi da anni e su larga scala, da prigionieri di coscienza.

La sentenza finale del tribunale (pdf) ha anche dichiarato che gli organi provenivano certamente da praticanti del Falun Gong imprigionati, come «fonte principale». Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica spirituale sistematicamente perseguitata dal 1999 dal Partito Comunista Cinese.

Prove crescenti suggeriscono che anche gli uiguri e altre minoranze perseguitate nel nord-ovest della Cina sarebbero vittime del prelievo di organi, insieme a tibetani e cristiani domestici, secondo il sito web della campagna.

Dimostranti del Falun Gong drammatizzano un atto illegale di pagamento di organi umani durante una protesta a Washington, in concomitanza con una visita del leader cinese Hu Jintao negli Stati Uniti, il 19 aprile 2006 (Jim Watson/Afp via Getty Images)

Il prelievo forzato di organi è un affare redditizio per il Pcc. Durante un’udienza del 29 novembre davanti alla sottocommissione per i diritti umani del Parlamento europeo, Geoffrey Nice, che ha presieduto il tribunale cinese, ha affermato che il regime cinese potrebbe ottenere fino a mezzo milione di dollari dal corpo di ogni vittima.

Gli esperti hanno stimato che ogni anno in Cina vengono effettuati dai 60 mila ai 100 mila trapianti, dato che supera di gran lunga quello ufficiale del regime, che parla di 10 mila trapianti. Gli organi per questi ulteriori trapianti provengono principalmente da prigionieri di coscienza.

Tuttavia, il Pcc ha ripetutamente negato questa accusa.

A giugno, una decina di esperti di diritti umani affiliati alle Nazioni Unite, hanno espresso allarme per quelle che hanno detto essere accuse credibili di prelievi forzati di organi per mano del regime comunista cinese, contro praticanti del Falun Gong, uiguri, tibetani, musulmani e cristiani imprigionati. Gli esperti includevano relatori speciali dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) e membri di un gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria.

La campagna di impegno ha tratto ispirazione dal Forum internazionale sulla libertà religiosa di Taiwan nel 2019, quando China Aid ha riunito più di 70 politici, attivisti e leader religiosi per firmare un impegno a non ricevere trapianti di organi dalla Cina. «È stato magico a Taiwan quando tutti abbiamo preso l’impegno», ha detto Bob Fu, presidente di China Aid. «Sono entusiasta che questa iniziativa stia diventando globale in quanto rafforzerà il nostro movimento e invierà un messaggio chiaro alla Cina che non possono più nascondere questo crimine».

 

Articolo in inglese: ‘#NotFromChina Pledge’: Rights Groups Urge End to CCP’s ‘Billion-Dollar’ Organ Harvesting Industry

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