Parlamentari americani: fare di più contro la persecuzione del Falun Gong

La pratica dell’uccisione tramite prelievo di organi perpetrata dal regime cinese è « ripugnante» e gli Stati Uniti devono prendere l’iniziativa per porvi fine, ha dichiarato il deputato Scott Perry (R-Pennsylvania).

«È una pratica ripugnante, è un oltraggio e non può essere tollerato […] Ci devono essere conseguenze e responsabilità».

Perry vuole che la sua proposta di legge, il Falun Gong Protection Act (H.R. 4132), costituisca un impulso al cambiamento.

Il Falun Gong – una disciplina spirituale che insegna i valori di verità, compassione e tolleranza, insieme a una pratica di meditazione – è uno dei principali bersagli dell’abuso di trapianti di organi su scala industriale da parte del regime cinese, che negli ultimi 24 anni ha condotto una brutale persecuzione contro il gruppo.

Concentrandosi su questi abusi, la proposta di legge di Perry mira a imporre sanzioni agli individui complici e a impedire la loro presenza negli Stati Uniti. La legge prevede inoltre che gli Stati Uniti evitino la cooperazione con la Cina comunista nel settore dei trapianti di organi, adottino le misure necessarie per costringere il regime a porre fine agli abusi e collaborino con gli alleati e le istituzioni multilaterali per porre l’attenzione sulla persecuzione del Falun Gong e coordinare gli sforzi per sanzionare il regime.

Aderenti del Falun Gong ricostruiscono il prelievo forzato di organi di prigionieri di coscienza da parte del regime cinese durante una protesta a Vienna, in Austria, il 1° ottobre 2018. (Joe Klamar/AFP via Getty Images)
Praticanti del Falun Gong simulano un caso di prelievo forzato di organi di prigionieri di coscienza da parte del regime cinese durante una protesta a Vienna, in Austria, il 1° ottobre 2018. (Joe Klamar/AFP via Getty Images)

Perry considera la persecuzione del Falun Gong come un «genocidio dal punto di vista di un diverso sistema di fede».

Il regime, dichiara, «ha usato le tattiche di altri regimi dittatoriali e totalitari del passato per demonizzare e disumanizzare gli avversari politici».

«Quindi potrebbero essere tutti cinesi, di origine cinese, ma a causa delle loro fedi stanno perdendo la vita e vengono torturati sulla base della loro fede, il che è inaccettabile».

Secondo Perry, è fondamentale interrompere i legami con la Cina in materia di trapianti di organi.

«Le persone devono essere consapevoli di quanto sta accadendo», dichiara. «È il 21° secolo: non possono girare la testa dall’altra parte e continuare a comportarsi come se il rapporto che hanno con i membri del Partito Comunista Cinese, o con la Cina direttamente, è appropriato mentre fanno queste cose».

Perry afferma di volersi assicurare che coloro coinvolti nel prelievo forzato di organi «in qualsiasi modo» siano chiamati a rispondere delle loro azioni.

«Tutti devono essere informati. Non solo i funzionari comunisti in Cina, ma anche coloro che operano negli Stati Uniti d’America» e «le aziende americane che cercano di partecipare e trarre profitto da questi guadagni illeciti».

Addestrare i chirurghi del Pcc al trapianto di organi o fornire loro prodotti farmaceutici o competenze mediche, aggiunge, sono «tutti parte integrante del crimine stesso».

Praticanti del Falun Gong marciano a Manhattan per celebrare la Giornata Mondiale della Falun Dafa il 12 maggio 2023, a New York. (Larry Dye/The Epoch Times)
Praticanti del Falun Gong marciano a Manhattan per celebrare la Giornata Mondiale della Falun Dafa il 12 maggio 2023, a New York. (Larry Dye/The Epoch Times)

Aumentano gli sforzi

Negli Stati Uniti è aumentata l’attenzione al problema del prelievo forzato di organi.

A giugno il Texas ha emanato una legge che vieta alle assicurazioni sanitarie di finanziare interventi di trapianto di organi legati alla Cina. A marzo, la Camera statunitense ha approvato una legge che punisce i responsabili del prelievo forzato di organi imponendo sanzioni che bloccano le proprietà e i visti, revocando i passaporti e applicando multe e sanzioni penali; ora si attende l’approvazione del Senato.

Perry si è detto soddisfatto di questi sviluppi.

«Gli Stati sono quasi sempre più avanti del governo federale nel riconoscere le circostanze che devono essere affrontate», ha affermato, aggiungendo che sia sul fronte diplomatico che su quello governativo, economico o dell’intrattenimento, il rapporto con la Cina non può essere, come al solito, basato sugli affari.

«Non possiamo continuare a far finta di niente e non possiamo continuare a comportarci nello stesso modo, perché sarebbe una tacita approvazione di questi fatti, e questo non può essere».

Anche altri legislatori chiedono una maggiore azione da parte dell’America. I rappresentanti Neal Dunn (R-Florida) e Michelle Steel (R-California) il 27 giugno hanno scritto una lettera al segretario di Stato Antony Blinken, esortando il suo dipartimento a «prendere provvedimenti immediati» impedendo ai partecipanti all’industria del prelievo forzato di organi del Pcc dall’ottenere lo status di immigrati.

«I racconti di prima mano che ho ascoltato dalle vittime e dai sopravvissuti alle azioni disumane del Pcc sono a dir poco orribili», ha dichiarato Dunn. «Tutti gli operatori sanitari cinesi che partecipano al prelievo di organi stanno commettendo crimini contro l’umanità».

Un portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato a Epoch Times: «Siamo profondamente preoccupati per le notizie di prelievi forzati di organi a danno di membri di gruppi religiosi e di minoranze etniche detenuti nella Repubblica Popolare Cinese (Rpc)».

«Gli Stati Uniti continuano a chiedere al governo della Rpc di porre fine alle sue azioni depravate e di agire in modo coerente con i suoi impegni in materia di diritti umani e con tutti gli standard medici ed etici pertinenti e le migliori pratiche, tra cui l’agire nel migliore interesse del paziente, il consenso informato e il rispetto della persona», ha riferito il portavoce, aggiungendo che gli Stati Uniti «si impegnano a garantire che gli individui che sono o sono stati coinvolti in violazioni e abusi dei diritti umani non si assicurino un rifugio sicuro negli Stati Uniti».

Il funzionario ha citato «una serie di motivi di inammissibilità al visto» potenzialmente applicabili a persone «che sono o sono state coinvolte nel prelievo e nel trapianto di organi con la forza».

Il podio del Dipartimento di Stato a Washington l'11 aprile 2023. (Madalina Vasiliu/The Epoch Times)
Il podio del Dipartimento di Stato a Washington l’11 aprile 2023. (Madalina Vasiliu/The Epoch Times)

Sensibilizzazione

Perry ha anche citato una dichiarazione dell’Association of American Physicians & Surgeons che condanna il prelievo forzato di organi e chiede ai funzionari e ai medici statunitensi di prendere posizione contro questo abuso.

«È un fenomeno che va avanti da troppo tempo e che non ha catturato l’attenzione del mondo libero come avrebbe dovuto, ma dobbiamo continuare a lavorare ogni singolo giorno per portare alla coscienza delle persone libere e di tutti i popoli del mondo il fatto che questo si sta verificando nel 21° secolo», ha dichiarato.

«Penso che quando la maggior parte degli americani ne sarà informata, si troverà nella posizione di dover dire: “Non ne farò parte”, e questo è il punto».

A suo avviso, la proposta di legge, che sta passando ai voti della Camera dopo aver ricevuto un sostegno bipartisan dalla Commissione Affari Esteri della Camera, rappresenta un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

«Non lo permettereste nella vostra famiglia, né tra i vostri amici o nei vostri rapporti d’affari. Non può essere permesso su scala più ampia solo perché si tratta di un altro Paese, non può essere permesso. Il primo passo è riconoscere che si sta verificando, ed è in questo senso che ci stiamo muovendo».

«Sarebbe fantastico se riuscisse a ottenere un’udienza e un voto in Senato. Ma se questo non accadrà, continueremo a tornare finché non avverrà, perché, come ho ribadito, questa pratica è inaccettabile. È ripugnante, è barbara, è medievale e deve finire immediatamente. E gli Stati Uniti devono prendere l’iniziativa, perché non possiamo certo contare sul Partito Comunista Cinese per farlo».

 

Articolo inglese: US Lawmakers Step Up Efforts Against Forced Organ Harvesting in China

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