Cinque praticanti del Falun Gong perseguitati a morte nelle carceri cinesi tra marzo e aprile

Di Li Chen

In meno di un mese, dal 14 marzo al 12 aprile, almeno cinque praticanti del Falun Gong sono stati perseguitati fino alla morte nelle prigioni e in altri luoghi di detenzione del Partito Comunista Cinese (Pcc).

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica spirituale radicata nella tradizione buddista che era praticata da 70-100 milioni di cinesi alla fine degli anni ’90: persone appartenenti a ogni ceto sociale, dagli alti funzionari ai contadini.

Temendo la sua popolarità, il 20 luglio 1999 l’allora leader del Partito Jiang Zemin ha formalmente lanciato una campagna per sopprimere la pratica. Di conseguenza, milioni di cinesi sono stati licenziati, espulsi dalle scuole, incarcerati, torturati o uccisi perché praticavano il Falun Gong.

Lu Guanru

Lu Guanru era un dipendente della Società di Costruzione di Alloggi dell’Ufficio Amministrativo del Petrolio di Daqing ed era responsabile della pianificazione dei costi di costruzione degli alloggi. Nel 1994 aveva iniziato a praticare il Falun Gong e da allora aveva ricevuto costantemente premi e riconoscimenti per il suo lavoro (dal momento che il Falun Gong insegna a migliorare il proprio livello morale, i praticanti erano spesso molto apprezzati nei luoghi di lavoro).

Il 9 novembre 2018, la polizia locale di Daqing, nella provincia di Heilongjiang, ha arrestato oltre 60 praticanti del Falun Gong, tra cui Lu, e ha fatto irruzione nelle case di quasi 100 persone. A raccontarlo è un resoconto pubblicato da Minghui, un portale online che raccoglie da circa due decenni informazioni di prima mano sulla persecuzione del Falun Gong in Cina.

Il praticante del Falun Gong Lu Guanru è stato perseguitato a morte dalla prigione di Tai Lai a Daqing, nella provincia di Heilongjiang, il 4 aprile 2021. (Minghui.org)

Durante la sua permanenza nel carcere di Daqing, Lu è stato sottoposto alla tortura dell’alimentazione forzata che gli ha provocato emorragie allo stomaco, ed è stato ricoverato in ospedale diverse volte.

Secondo l’articolo di Minghui, Lu «è stato sottoposto a torture come l’essere completamente legato, gettato al gelo e costretto a stare in piedi per lunghi periodi».

Ricostruzione di una tortura tipica delle carceri cinesi: il detenuto viene completamente legato con una corda tagliente. (Minghui.org)

L’uomo è stato condannato il 1° luglio 2019 a sette anni di reclusione e una multa pari a 5 mila euro. Solo per la sua fede.

Alla fine, il 4 aprile è morto per un ictus emorragico nella prigione Tailai di Daqing, nella provincia di Heilongjiang. Aveva 69 anni, e la sua famiglia sospetta che sia stato torturato fino alla morte.

Il colonnello in pensione Gong Piqi

La notte del 12 aprile è morto anche Gong Piqi, un colonnello in pensione di 66 anni, nonché praticante del Falun Gong, residente nella città di Qingdao, provincia di Shandong.

Gong Piqi, colonnello in pensione e praticante del Falun Gong, è stato perseguitato a morte nella prigione di Jinan la notte del 12 aprile 2021. (Minghui.org)

Il signor Gong aveva iniziato a praticare il Falun Gong il 15 agosto del 1999, poco dopo l’inizio della persecuzione. Ma quando i dirigenti della sua unità militare sono venuti a sapere che Gong praticava il Falun Gong, lo hanno costretto ad andare anticipatamente in pensione.

Il 20 luglio 2018, Gong è stato condannato a 7 anni e mezzo di prigione per il suo credo.

La notte del 12 aprile, la famiglia e gli amici di Gong sono stati informati che era morto per un’improvvisa emorragia cerebrale. Si sono precipitati all’ospedale la mattina dopo, sperando di poter vedere la salma per l’ultima volta, ma sono stati rimandati indietro sia dall’ospedale che dalla prigione.

Il video di sorveglianza del carcere mostra che la sera del 12 aprile Gong non si è sentito bene ed era rimasto sdraiato a letto. Un medico della prigione è venuto a misurargli la pressione del sangue, per poi andarsene via senza somministrare alcuna cura. Alla fine, intorno alle 20:32 di quella sera, Gong è caduto a terra senza vita.

Nonostante la forte protesta della famiglia di Gong, solo al fratello maggiore e al nipote del defunto è stato concesso di dare un’occhiata al corpo, ma non è stato loro permesso di fare foto o video.

Minghui ha riferito che «la testa del signor Gong era ferita e gonfia e c’era sangue nelle orecchie, secondo suo fratello».

La contabile Mao Kun

Il 10 luglio 2019, un gruppo di poliziotti ha fatto irruzione nella casa di Mao Kun, una contabile e praticante del Falun Gong della città di Chengdu, nella provincia del Sichuan. Mao e i cinque praticanti del Falun Gong che si trovavano nella sua abitazione sono stati tutti arrestati.

Mao Kun, contabile e praticante del Falun Gong, è stata perseguitata a morte dal carcere della città di Chengdu l’11 aprile 2021. (Minghui.org)

Il resoconto di Minghui afferma che «il braccio della signora Mao è stato rotto e il suo viso ferito, durante il violento arresto».

Il 28 dicembre 2020, la signora Mao è stata condannata a 11 anni e mezzo di prigione. Ha presentato un appello in tribunale ma il caso è rimasto in attesa.

Da allora la donna è stata imprigionata, come previsto dall’ordinamento cinese. Il 9 aprile è stata trasferita dal Centro di detenzione della città di Chengdu al Terzo Ospedale del Popolo di Chengdu per essere ricoverata. Il Centro di detenzione ha anche comunicato alla famiglia di richiedere formalmente la libertà condizionata per urgenti ragioni mediche.

La sera dell’11 aprile, la signora Mao è deceduta presso il Terzo Ospedale del Popolo di Chengdu. Aveva 57 anni.

L’ottantatreenne Huang Qingdeng

Il 26 marzo l’ottantatreenne Huang Qingdeng, un praticante del Falun Gong della città di Hongqiao, nella provincia di Zhejiang, è morto dopo essere stato torturato nella prigione n. 2 di Hangzhou.

Verso le 14:00 del 26 marzo, Huang è stato spedito a casa dalla prigione con una cannula nasale per l’ossigeno.

Minghui ha riferito che «tutto il suo corpo era nero e blu. La sua famiglia sospettava che gli fosse stato somministrato del veleno prima del suo rilascio».

Huang era stato arrestato il 17 aprile 2019, quando la polizia ha fatto irruzione nella sua abitazione. Il motivo? Aveva usato il suo cellulare per raccontare ad alcune persone la verità sulla persecuzione del Falun Gong in Cina. Per questo il tribunale municipale di Yueqing lo ha condannato a sette anni di reclusione, nonostante la sua età.

A metà novembre del 2020, i funzionari della prigione hanno chiamato i familiari per dire loro che Huang era stato ricoverato d’urgenza in ospedale. I medici dicevano che la vita di Huang era in pericolo. Ma le autorità carcerarie hanno rifiutato di rilasciare l’anziano signore per motivi di salute. È rimasto così in carcere fino al giorno della sua morte.

L’operatore sanitario Guo Baojun

Guo Baojun si è laureato alla Zhengzhou Normal University. In passato era stato un insegnante di scuola elementare e in seguito ha lavorato per l’ospedale della città di Houzhai. Aveva iniziato a praticare il Falun Gong nel 1995 e le persone della sua città e i suoi colleghi di lavoro lo hanno tutti ricordato come una persona molto gentile.

Nel novembre 2019, Guo era stato arrestato mentre distribuiva materiale del Falun Gong in un paesino della sua zona. In seguito, il 29 giugno 2020, è stato condannato a due anni di prigione.

Per oltre un anno, alla sua famiglia non è stato permesso di vederlo. Il 3 dicembre 2020, suo figlio ha ricevuto una telefonata dal centro di detenzione n. 3 della città di Zhengzhou: il padre era stato trasferito in ospedale.

Quel giorno, il ragazzo è riuscito a incontrare Guo, che gli è sembrato in pessime condizioni fisiche. Le sue palpebre erano molto gonfie. Aveva un tubo gastrico nel naso e un catetere nella parte inferiore del corpo. Mentre i suoi piedi erano bloccati da una catena spessa quanto un dito.

Dopo quella visita, alla famiglia non è stato più concesso di vedere Guo.

Il 14 marzo, il centro di detenzione ha comunicato ai familiari la morte del signor Guo.

Il 19 marzo, le autorità carcerarie hanno consegnato una lettera di notifica alla famiglia, secondo la quale l’uomo era morto per insufficienza respiratoria. I parenti si sono rifiutati di firmare la lettera di notifica e hanno chiesto un referto di autopsia. Ma il centro di detenzione ha negato questa possibilità e non ha concesso alla famiglia di vedere il corpo di Guo.

La persecuzione continua

Nel suo rapporto annuale pubblicato ad aprile, la Commissione statunitense per la libertà religiosa nel mondo (Uscirf) ha dichiarato che «migliaia di praticanti del Falun Gong sono stati molestati e arrestati durante il 2020 per aver praticato la loro fede, e alcuni sono probabilmente morti a causa di abusi e torture durante la custodia. Mentre credibili rapporti internazionali hanno suggerito che il prelievo di organi, anche dai praticanti del Falun Gong, è verosimilmente continuato».

Dal canto suo, il Dipartimento di Stato americano ha recentemente annunciato sanzioni contro 17 funzionari stranieri per significative violazioni dei diritti umani. Huang Yuanxiong, capo della stazione di polizia Wucun della città di Xiamen, nella provincia meridionale del Fujian, è stato sanzionato per il suo coinvolgimento nella detenzione e negli interrogatori dei praticanti del Falun Gong.

Mentre l’ex avvocato di Pechino Lai Jianping ha dichiarato all’edizione americana di Epoch Times che la persecuzione del Pcc ai danni dei praticanti del Falun Gong è illegale, «disumana e assolutamente priva di coscienza».

A sua detta, le prigioni e le istituzioni coinvolte nella persecuzione dei praticanti del Falun Gong, sia quelle che hanno autorizzato la persecuzione sia quelle che l’hanno eseguita, dovranno alla fine assumersene la responsabilità.

 

Articolo in inglese: Five Falun Gong Practitioners Persecuted to Death in China’s Jails

 
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