Funzionario libertà religiosa: gli Usa dovrebbero affrontare la Cina comunista sul prelievo forzato di organi

Di Eva Fu

Il prelievo forzato di organi del regime cinese ai danni dei prigionieri politici e religiosi «dovrebbe essere sollevato ogni volta che gli Stati Uniti e la Cina comunista sono al tavolo dei negoziati». Ad affermarlo è Gary Bauer, che siede nella Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (Uscirf).

In un’intervista del 21 aprile con l’edizione americana di Epoch Times, Bauer ha affermato: «penso che gran parte del mondo lo abbia negato per molto, molto tempo, ma le prove che sia qualcosa in cui i comunisti cinesi sono impegnati, stanno diventando schiaccianti».

La commissione indipendente, nel suo rapporto annuale diffuso lo stesso giorno, ha definito la Cina uno dei più «eclatanti violatori» della libertà religiosa al mondo. A partire dal 2006 sono emerse continue prove del prelievo forzato di organi che avviene in Cina ai danni dei prigionieri, con ricercatori e investigatori che hanno notato i tempi di attesa troppo brevi per ottenere un trapianto d’organo. Nel 2019 un tribunale popolare internazionale, dopo un’indagine durata un anno, ha concluso che il prelievo forzato di organi è avvenuto continuativamente «su un ampia scala» e che i praticanti del Falun Gong sono stati «probabilmente la fonte principale». Inoltre, «non ci sono prove che la pratica sia stata interrotta», ha sottolineato il tribunale nella sua sentenza finale di 160 pagine, emessa lo scorso marzo.

A inizio marzo, un gruppo bipartisan di parlamentari statunitensi ha presentato alla Camera e al Senato lo Stop Forced Organ Harvesting Act per affrontare la questione. Mentre mercoledì durante una conferenza online, Nury Turkel, un altro commissario dell’Uscirf, ha avvertito che la pratica del prelievo forzato si è ormai probabilmente estesa ai musulmani uiguri detenuti nei campi di concentramento. «Stanno persino commercializzando organi uiguri nei Paesi a maggioranza musulmana», ha sottolineato Turkel, affermando che i tempi di attesa sono di appena 48 ore.

«L’idea stessa che nel 2021 una nazione potente come la Cina comunista prelevi organi da prigionieri o minoranze religiose perseguitate, è quasi incredibile», ha aggiunto Bauer.

Il Falun Gong è una disciplina spirituale cinese che negli anni ’90 era diventata molto popolare nel Paese, ma dal 1999 i suoi praticanti sono stati sottoposti a una brutale repressione. Negli ultimi 22 anni, i praticanti hanno subito continui arresti, molestie, lavoro forzato, somministrazione forzata di psicofarmaci e metodi di tortura elaborati per indurli a rinunciare alla loro fede. Gli esperti hanno osservato che da allora, gli stessi metodi di persecuzione sono diventati il ​​modello che il regime cinese adotta per reprimere altri gruppi religiosi, in particolare la popolazione musulmana uigura nella regione dello Xinjiang.

Bauer ha spiegato che «il Partito Comunista Cinese si sente profondamente minacciato ogni volta che uno dei suoi cittadini è devoto a una filosofia o una fede che per loro è più importante del Partito Comunista Cinese. Vorrei che 20 anni fa gli Stati Uniti avessero ascoltato di più il Falun Gong, mentre avvertivano il mondo, fin dagli anni ’90 e dai primi anni 2000, che la Cina comunista è un regime molto repressivo che non cambierà finché sarà sotto il comunismo».

‘Nemico della libertà religiosa’

Il trattamento riservato dal regime cinese agli uiguri nello Xinjiang ha attirato attenzione in tutto il mondo. Molti parlamentari statunitensi e di altri Paesi chiedono che le Olimpiadi invernali del 2022 non si tengano a Pechino, in modo da non fornire al regime una piattaforma per mascherare la sua immagine.

Pur sostenendo tale sentimento, il vicepresidente dell’Uscirf, Tony Perkins, ha fatto notare che la repressione dei diritti umani nella Cina comunista è molto più ampia, con la comunità cristiana che negli ultimi anni è sempre più perseguitata. Per aver denunciato la situazione dei diritti umani in Cina, sia Perkins che il presidente della commissione Gayle Manchin sono diventati il bersaglio di sanzioni del regime cinese.

Dato «quello che stanno facendo alla propria gente» in Cina e all’estero, «è difficile fidarsi del governo cinese». Dal punto di vista della commissione, «li vediamo come un corpo ostile non come un alleato o un collega, ma come il nemico della libertà religiosa», ha dichiarato Perkins a Epoch Times.

Secondo Minghui.org, un sito web con sede negli Stati Uniti che raccoglie prove di prima mano sulla persecuzione, nel 2020 almeno 42 praticanti anziani del Falun Gong sono morti a causa della persecuzione, il più anziano di loro aveva 92 anni. Bauer ha sottolineato che tali notizie sono «estremamente inquietanti. Questo è inaccettabile. Le nazioni civilizzate non si impegnano in queste orrende attività. Il governo comunista cinese si sente come se potesse fare tutto ciò che vuole, per tormentare, ferire le persone che reprime. […] Questo è oltraggioso e deve finire». Ha poi aggiunto che «la grande scelta per il mondo del 21° secolo» sarà quella tra la libertà e la dignità umana rappresentata dagli Stati Uniti e da altri Paesi occidentali, e «il modello oppressivo della Cina comunista che perseguita abitualmente il Falun Gong, i musulmani, Cristiani, buddisti e tanti altri gruppi».

Peraltro, il 25 aprile ha segnato il 22° anniversario di un pacifico appello del Falun Gong, quando 10 mila praticanti si sono riuniti presso la sede della leadership comunista di Zhongnanhai per chiedere il rispetto dei loro diritti di credo. Per l’occasione, Bauer ha espresso la speranza che i gruppi internazionali per i diritti umani possano cogliere l’occasione per parlare a nome del gruppo e contribuire a porre fine agli abusi in corso: «Il Falun Gong, e qualsiasi altro gruppo nella Cina comunista, dovrebbe avere il diritto di riunirsi pacificamente e di seguire la volonta del proprio cuore. La mia speranza è di arrivare a vedere il giorno in cui tutte le persone che vivono sotto il Partito Comunista in Cina saranno libere, e avranno tutte le libertà e i diritti fondamentali che troppo spesso qui negli Stati Uniti diamo per scontati».

 

Articolo in inglese: US Should Confront Communist China on Forced Organ Harvesting Crimes: Religious Freedom Official



 
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