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L’Opec+ decide un nuovo aumento della produzione di petrolio

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Foto d'archivio

Photo: Mordant/Reuters

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Tempo di lettura: 3 Min.

Il 5 luglio l’Opec+ ha annunciato un ulteriore incremento della produzione: a partire da agosto, verranno immessi sul mercato altri 548 mila barili al giorno. Otto i Paesi incaricati di applicare il nuovo aumento: Arabia Saudita, Russia, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Iraq, Kazakistan e Algeria. La decisione arriva a seguito di una fase di forte volatilità dei prezzi petroliferi, innescata dagli attacchi sferrati da Israele e Stati Uniti contro impianti nucleari iraniani lo scorso mese. Dopo un iniziale rialzo delle quotazioni, il mercato è tornato a flettersi e ha spinto i produttori ad adottare nuove misure. Il nuovo incremento di produzione si aggiunge ai precedenti di 411 mila barili al giorno già programmati per maggio, giugno e luglio, e a quello di 138 mila barili introdotto ad aprile.
Responsabile di circa la metà della produzione mondiale, l’Opec+ aveva avviato una politica di tagli nel 2022 per mantenere alti i prezzi del petrolio. Quest’anno, però, l’organizzazione ha cambiato rotta, puntando al recupero di quote di mercato, anche alla luce delle pressioni esercitate dal presidente americano Donald Trump affinché l’offerta aumenti e i prezzi della benzina scendano. Kazakistan e Iraq hanno già oltrepassato i limiti di produzione assegnati, con il Kazakistan che, a giugno, ha fatto registrare una ripresa, toccando nuovamente il proprio massimo storico. L’Opec+ comprende i membri dell’Opec in senso stretto più altri dieci produttori guidati dalla Russia, tra cui anche Kazakistan e Messico.
Con l’aumento previsto per agosto, la quantità di produzione ripristinata dall’organizzazione salirà a 1,918 milioni di barili al giorno, lasciando un margine residuo di 280 mila barili da recuperare sul totale dei tagli decisi ad aprile. Contestualmente, è stato autorizzato un ulteriore incremento di 300 mila barili al giorno per gli Emirati Arabi Uniti. Rimangono in vigore altri tagli supplementari per complessivi 3,66 milioni di barili al giorno. I rappresentanti degli otto Paesi coinvolti torneranno a riunirsi il 3 agosto.
Il segretario generale dell’Opec Haitham al-Ghais ha dichiarato che si prevede un picco nella domanda mondiale di petrolio e che, per soddisfarla nei prossimi decenni, saranno necessari investimenti per 17,4 mila miliardi di dollari. «Le proiezioni dell’Opec non si basano su ideologie – ha detto, senza  ricorrere a mezzi termini, il segretario dell’Opec – ma sui dati concreti e sulla loro analisi. E questi indicano con chiarezza che il petrolio continuerà a rappresentare un pilastro del mix energetico». Sempre al-Ghais ha definito «irrealistici» gli obiettivi di “neutralità climatica” nel settore energetico, definendoli «ossessionati dalle scadenze».
 
 

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