Il settore automobilistico è in crisi. Questo è quanto emerge dal più grande salone automobilistico europeo: l’IAA Mobility di Monaco. Sia i prezzi che i profitti in Cina – il mercato chiave dell’automotive – sono in calo. La domanda in Europa è tiepida e i dazi americani hanno creato una forte incertezza che spinge verso il taglio dei costi, mentre il mercato mondiale si “rimodella”. «La festa che l’industria automobilistica ha celebrato per decenni è finita», ha dichiarato Oliver Blume, amministratore delegato del colosso europeo Volkswagen, e della sua divisione di lusso Porsche. «Ora bisogna riorientarsi».
Il settore sta affrontando la resa dei conti, aggravato dalla pressione per passare ai veicoli elettrici entro i rigidi obiettivi europei da raggiungere (almeno in teoria) entro il 2035. Cosa che molti ritengono irraggiungibile, e nel frattempo i modelli cinesi a basso costo – e dalla qualità nel lungo termine non sempre affidabile, data la difficoltà a reperire pezzi di ricambio in caso di problemi – guadagnano terreno.
Ma Volkswagen, Mercedes-Benz, Bmw, Porsche e Renault vanno all’attacco. Al salone di Monaco, hanno presentato modelli che spaziano da elettriche economiche a Suv di lusso. Secondo McKinsey, entro il 2032 i costruttori europei lanceranno 350 nuovi veicoli elettrici, in vista del divieto sulle auto a combustione dell’Ue, misura osteggiata dai produttori tedeschi. «I prossimi anni saranno anni di verità», ha osservato Patrick Schaufuss, partner di McKinsey, sottolineando la necessità di uno sviluppo di prodotti più rapido e semplificato per competere con i rivali cinesi.
Nel clima europeo automobilistico attuale, Porsche (che ha registrato un calo delle vendite in Cina del 27,9% nel primo semestre 2025) sta riorganizzando la rete di concessionari locali. Blume, che guida sia Volkswagen che Porsche, si è detto scettico sulle prospettive future, abbandonando per ora l’obiettivo di margine a lungo termine del 20%. «Il mercato del lusso in Cina non esiste più», ha dichiarato a Reuters, aggiungendo che il gruppo Volkswagen adesso intende puntare su grossi investimenti negli Stati Uniti, supportati dagli incentivi.
La tedesca Bmw conta sul nuovo modello iX3 per rilanciare la crescita in Cina, ha spiegato il responsabile vendite Jochen Goller, monitorando costantemente la «brutale guerra dei prezzi» per definire il prezzo del veicolo, che sarà lanciato nell’estate 2026. Mercedes-Benz invece, che prevede di introdurre circa 40 nuovi modelli entro il 2027 e punta sull’elettrica Glc per recuperare le quote di mercato in Cina, sta tagliando miliardi di euro di costi e l’Ad Ola Kaellenius ha previsto che la competizione in Cina non si ferma qui. Infine, Renault, che è uscita dal mercato cinese già cinque anni fa, adotterà batterie più economiche per i veicoli elettrici e accelererà i tempi di sviluppo di tutti i modelli, seguendo il modello di espansione dei costruttori cinesi. «I nostri concorrenti cinesi sono i migliori della categoria e li abbiamo dovuti prendere come riferimento», ha dichiarato l’Ad Francois Provost.