Il partito del presidente argentino Milei ha ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni politiche di medio termine. Miliei supera alla grande il primo test politico successivo alla sua elezione del 2023.
Nonostante i dati non siano ancora definitivi, risulta che il partito di governo, La Libertad Avanza, abbia infatti conquistato il 40,8 per cento dei voti alla Camera e vincendo in sei delle otto province che rinnovavano un terzo dei seggi del Senato. L’opposizione del fronte peronista si è fermata al 31,7 per cento dei consensi.
In totale si rinnovano metà dei seggi del Parlamento argentino, 127 alla Camera e 24 al Senato.
Per Milei la consultazione rappresentava un passaggio ad alto rischio. Fin dal suo insediamento, infatti, il presidente ha promosso un programma “rivoluzionario” di ispirazione libertaria volto a ridurre la spesa pubblica, l’eccesso normativo e l’intervento dello Stato nell’economia. Questo voto, insomma, era un referendum sulle sue riforme da “terapia d’urto” di Milei.
La linea di Milei ha il pieno apposggio del presidente statunitense Donald Trump, al punto che gli Stati Uniti hanno offerto a Buenos Aires aiuti finanziari per proseguire lungo l’attuale percorso di politica economica. Il ministro del Tesoro statunitense Scott Bessent ha di recente annunciato un pacchetto di sostegno economico da 20 miliardi di dollari, volto a rafforzare le riserve valutarie argentine e a stabilizzarne la valuta, in un momento di forte tensione di liquidità. Washington ha inoltre acquistato il peso argentino portando a 40 miliardi di dollari l’ammontare complessivo del sostegno finanziario americano. Prima del voto di ieri, Trump, aveva avvertito che l’aiuto degli Stati Uniti era vincolato all’esito delle urne: «Sostengo quest’uomo perché la sua filosofia è corretta. Può vincere o meno, ma ritengo che vincerà. E se vincerà, resteremo al suo fianco; se perderà, ce ne andremo» aveva dichiarato il presidente americano durante un incontro con Milei alla Casa Bianca lo scorso 14 ottobre.
Il partito di Milei resta al momento la seconda forza politica in Parlamento, mentre la coalizione peronista continua a occupare con il maggior numero di seggi. Anche nello scenario più favorevole, dunque, il partito di Milei non disporrà della maggioranza assoluta. Ma il raggiungimento di almeno un terzo dei voti è considerato un risultato significativo per l’esecutivo, poiché permette di bloccare eventuali tentativi dell’opposizione di annullare il veto presidenziale.
Attraverso una serie di decreti e di provvedimenti d’urgenza, l’amministrazione Milei ha già avviato riforme di vasta portata, che stanno ridefinendo il panorama economico nazionale: dai drastici tagli alla spesa pubblica alla riduzione delle strutture burocratiche statali. Sebbene tali misure rispondano alle promesse elettorali del 2023, i risultati delle elezioni provinciali del mese scorso, avevano evidenziato un certo malcontento popolare per la severità dei tagli ai costi pubblici. Ma evidentemente a livello nazionale gli argentini sono soddisfatti dell’operato del loro presidente.




