Ne farà parte anche l'Italia
In gennaio Trump nominerà la Commissione di pace per Gaza
Donald Trump ha annunciato che a inizio 2026 nominerà i principali consiglieri e membri del comitato esecutivo internazionale per la Commissione di Pace a Gaza

Drone riprende i palestinesi tra le macerie, dopo il cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza, 11 ottobre 2025. Foto: REUTERS/Dawoud Abu Alkas/File Photo
Donald Trump ha annunciato che a inizio 2026 nominerà i principali consiglieri e membri del comitato esecutivo internazionale per la Commissione di Pace a Gaza. Trump, oltre a dirigere la Commissione, ha precisato di voler «coinvolgere i capi di stato più importanti per questa questione» e, secondo quanto riportato da Axios, tra i Paesi invitati a far parte del comitato ci sarebbero anche Italia e Germania.
La Commissione è stata istituita con una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu del 17 novembre, su proposta degli Stati Uniti. Il suo compito è prima di tutto quello di istituire la cosiddetta Forza Internazionale di Stabilizzazione Temporanea che dovrà garantire a Gaza ordine e sicurezza e, in secondo luogo, dovrà coordinare tutti i finanziamenti per la ricostruzione e lo sviluppo della Striscia. In poche parole, verrà istituito un vero e proprio governo provvisorio internazionale che guiderà Gaza al posto di qualsiasi autorità palestinese o israeliana. La Commissione, come specificato nel piano di Trump, dovrà inoltre gestire tutti i fondi per la ricostruzione della Striscia «fino a quando l’Autorità Palestinese non avrà completato un vero programma di riforme e non sarà in grado di riprendere in totale sicurezza il controllo di Gaza». Quindi, mentre Gaza verrà controllata da un governo internazionale e imparziale, si dovrà preparare il terreno per un governo palestinese completamente riformato e, soprattutto, senza il controllo di Hamas.
Nel frattempo il primo ministro israeliano Netanyahu ha annunciato che la seconda fase dell’accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas partirà presto. Ha poi precisato che il piano, che prevede la sotituzione graduale delle Forze di Difesa Israeliane presenti a Gaza con la Forza Internazionale di Stabilizzazione Temporanea, includerà anche la smilitarizzazione totale della Striscia e la sua ricostruzione, che potrebbe iniziare già a fine dicembre. Ma nessuno, sottolinea Netanyahu, sarà «costretto a lasciare Gaza, e chi vorrà andarsene sarà libero di farlo o di tornare. Tuttavia, incoraggeremo le persone a restare e offriremo loro l’opportunità di costruire una Gaza migliore».
Netanyahu ha riconosciuto che la seconda fase del piano presenterà diversi ostacoli, ma si dice comunque ottimista visto il successo della prima fase. Il prossimo incontro tra Trump e Netanyahu è fissato per il 29 dicembre alla Casa Bianca, e verterà appunto sulla discussione della fase successiva. Saranno affrontate, dice Netanyahu, le questioni più importanti come «i tempi dell’operazione e quali forze armate entreranno in gioco». Per quanto riguarda la terza fase del piano invece, l’obiettivo primario è «smantellare Hamas, e così come stato fatto in passato in Germania, in Giappone e negli Stati del Golfo, potrà essere fatto anche a Gaza».
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