Il loro ruggito è intorno a me. Sono sull’orlo delle grandi acque, e il loro inno sale possente tra l’arcobaleno e la nebbia.
Da Niagara di Grenville Mellen, 1839
Nel XIX secolo, le opere del periodo romantico dipinte in modo realistico offrivano agli spettatori americani e d’oltreoceano la possibilità di ammirare la grandiosità di alcuni dei più imponenti monumenti naturali del Nord America. Maestri come Frederic Edwin Church scelsero luoghi spettacolari come le cascate del Niagara per rappresentare l’essenza della divinità insita nel mondo naturale.
L’America trovò una parte significativa della sua giovane identità in questi luoghi maestosi e nei dipinti che essi ispirarono. Gli artisti romantici si dedicarono a riprodurre la grandiosità della natura attraverso l’uso magistrale della luce, del colore, della composizione e dei minimi dettagli. In questo nobile sforzo, artisti come Church cercarono non solo di dipingere bei paesaggi, ma anche di infondere nelle loro opere la sublimità del Creatore: la fonte che dà vita alle meraviglie naturali che gli artisti sceglievano di raffigurare.
Frederic Edwin Church, pittore americano della Hudson River School, è stato il primo a immortalare le impressionanti dimensioni e la potenza delle cascate del Niagara: nel 1857 la sua grande tela orizzontale, Niagara, venne esposta in una mostra personale a New York e riscosse grande successo.
Celebrata come il più bel dipinto americano dell’epoca, nelle prime due settimane di esposizione questa grande tela attirò oltre centomila visitatori. Niagara fu poi spedito attraverso l’Oceano Atlantico per un tour in Gran Bretagna e nel 1867 fu presentato all’Esposizione Universale di Parigi, dove rappresentò appieno la crescente abilità degli artisti americani e il fascino naturale delle regioni selvagge del Nord America.

IL GENIO ARTISTICO DI FREDERIC EDWIN CHURCH
La maestria di Church si rivela nello studio accurato delle sue composizioni e nell’eccezionale attenzione ai dettagli. Si dice che alcuni visitatori portassero un binocolo per ammirare fin nei minimi particolari la sua opera, che invita realmente a osservare da vicino ogni pennellata. Oggi, si può apprezzare ogni sorprendente dettaglio del suo dipinto alla National Gallery of Art di Washington, o visionando l’immagine ad alta risoluzione sul sito web del museo.
Le notevoli dimensioni della tela, che si estende per una lunghezza di oltre due metri, hanno permesso a Church di racchiudere l’ampia ansa delle cascate Horseshoe e di rendere minuziosamente gli effetti dell’imponente massa d’acqua e i luoghi che la circondano.
Niagara dà allo spettatore la sensazione di librarsi al di sopra del fiume che scorre rapido verso le cascate. La geniale idea di Church di lasciare le sponde del fiume fuori dal piano visivo e di riempire l’intera veduta solo con l’acqua, le rapide e un tronco d’albero che è sul punto di precipitare oltre il bordo è stato un modo straordinario per rappresentare una delle più grandi cascate del mondo e per dare allo spettatore l’impressione di esserne partecipe. Inoltre, l’artista ha abbassato il primo piano della cascata facendo in modo che si potessero apprezzare ancora meglio i dettagli, grazie a una leggera vista aerea, pur mantenendo un piano più naturale verso il centro del dipinto.
Una piccola striscia di terra separa l’acqua dal cielo, che è pervaso da una luce dorata. In lontananza, oltre il profilo della cascata si trovano elementi del paesaggio naturale non facilmente individuabili, ma sapientemente resi, punteggiati di edifici e fattorie che a prima vista sono sorprendentemente impercettibili. L’ampio cielo è volutamente sfocato per contrastare la schiuma bianca e brillante delle cascate, i riflessi blu smeraldo dell’acqua e la luce vivida di un frammento di arcobaleno.
VEDUTE AMERICANE E CANADESI

Nel 1867, Church completò un altro capolavoro sulle cascate del Niagara, intitolato Niagara Falls, from the American Side. Compose questa tela in verticale, da una veduta posta oltre le cascate American e Bridal Veil (le Niagara Falls sono un gruppo di tre cascate: Bridal Veil, American e Horseshoe). Il lato canadese delle cascate Horseshoe si trova in lontananza, permettendo allo spettatore di cogliere un punto di vista quasi opposto a quello del precedente dipinto, Niagara.
Nel rappresentare le cascate, Church scelse di ricostruire i panorami incontaminati dell’area eliminando la maggior parte delle tracce dell’industria turistica che già a metà del XIX secolo registrava frotte di persone. Decise invece di inserire un palchetto immaginario e dall’aspetto precario, dal quale una figura molto piccola scruta oltre una transenna la cortina di nebbia sottostante.
L’acqua e gli alberi sul lato sinistro del dipinto sono realizzati con dettagli iperrealistici, stagliandosi nettamente contro l’ampia distesa di acqua schiumosa e di bruma, che fluttua sulla maggior parte della superficie del dipinto. Questo spettacolo impressionante è il risultato di centinaia di migliaia di litri d’acqua che cadono ogni secondo alle cascate del Niagara. La dedizione di Church per ogni dettaglio delle rocce, dell’acqua e della foschia riprodotto sulla tela gli valse grandi apprezzamenti da parte di critici e artisti.
John Ruskin, famoso critico d’arte vittoriano, nell’opera intitolata Pittori moderni, scrisse: «Il dovere imperativo del pittore paesaggista è quello di scendere nei minimi dettagli con un’attenzione infinita. Ogni varietà di roccia, ogni tipo di terra, ogni forma di nuvola, deve essere studiata con pari impegno e resa con pari precisione». Influenzato dagli scritti di Ruskin, Church si è immedesimato perfettamente in questa corrente di pensiero.
UN PITTORE DANESE IN AMERICA

Ferdinand Richardt giunse in America dalla Danimarca nel 1855. Durante il suo viaggio iniziale di quattro anni, riuscì a realizzare oltre cento dipinti delle cascate del Niagara e di altri paesaggi, città e luoghi caratteristici americani. Come Church, Richardt visitò più volte le cascate del Niagara e realizzò molti schizzi e dipinti di questa meraviglia naturale.
Uno dei suoi dipinti più noti sulle cascate del Niagara ha per titolo Sotto le cascate del Niagara, nel quale il pittore ci offre uno scorcio nel corso di un’escursione alle cascate da un punto di osservazione che purtroppo non esiste più. Nel XIX secolo, era possibile stare “sotto” le cascate in un’area rocciosa naturale, ma all’inizio del 1900 l’area della grotta è crollata. Ancora oggi, la Grotta dei Venti – così è chiamata – si può visitare a piedi per ammirare le cascate Bridal Veil e American Falls da davanti, ma non da sotto, come vediamo nell’immagine lasciataci dall’artista danese-americano.
Nel dipinto di Richardt, la nebbia si alza in nuvole luminose e la cascata, illuminata in controluce dal sole, scintilla sul bordo superiore. L’acqua sembra provenire da una fonte di luce in cima alla scogliera, mentre le piccole figure alla sua ombra appaiono fragili, e la potenza delle acque è resa più evidente dalla posizione instabile delle due figure: in piedi vicino al bordo della roccia, si sostengono l’un l’altra mentre guardano il muro d’acqua che precipita davanti a loro.
Agli occhi dei Romantici, questa grande cascata è una manifestazione della divinità insita nella natura, carica di un potere spaventoso e che richiama l’uomo all’umiltà. Erano considerati luoghi di grande venerazione, creazioni divine, manifestazioni dell’opera di Dio, e i dipinti di questi paesaggi divennero creazioni devozionali e spirituali, nati dal desiderio di evocare il rapporto divino tra l’uomo, la natura e Dio.
I visitatori delle cascate del Niagara spesso si commuovono, in silenzio, di fronte alla grandezza di cui sono testimoni. Anche Church e Richardt hanno dedicato la loro arte al difficile compito di dipingere questo luogo sacro, provandoci più e più volte, con abilità e dedizione, hanno cercato di ricreare sulla superficie della semplice tela la sua magnificenza. Da allora, innumerevoli persone in tutto il mondo hanno goduto con gratitudine di queste opere magistrali.