Hezbollah accusa Beirut di «concessioni gratuite» a Israele

L’organizzazione terroristica Hezbollah accusa il governo di Beirut di aver fatto «concessioni gratuite» a Israele e agli Stati Uniti e respinge le richieste di disarmo previste dall’accordo di cessate il fuoco. In un discorso pronunciato oggi, il capo di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che «il governo ha presentato concessioni senza ricevere nulla in cambio», sostenendo che Israele non avrebbe rispettato i propri impegni. Le dichiarazioni sono state rilanciate dall’emittente Al Arabiya. Qassem ha definito il disarmo dell’organizzazione un progetto «israelo-americano», affermando che anche la formula della «esclusività delle armi» rientrerebbe, a suo dire, in una strategia dettata da Washington.

Secondo Qassem, al Libano «non si può chiedere alcuna misura» finché Israele non interromperà le operazioni militari «via aria, mare e terra» e non procederà alla restituzione dei prigionieri. Le affermazioni arrivano mentre il governo di Beirut rivendica progressi nell’attuazione dell’intesa di cessate il fuoco con Israele. La scorsa settimana il primo ministro Nawaf Salam ha annunciato che il piano per il controllo esclusivo delle armi a sud del fiume Litani sarebbe «a pochi giorni dal completamento», indicando la disponibilità dello Stato a passare a una seconda fase che riguarderebbe le aree a nord del Litani. L’accordo di cessate il fuoco, entrato in vigore nel novembre 2024, prevede la fine delle ostilità, il ritiro di Hezbollah a nord del Litani, il progressivo disarmo dell’organizzazione terroristica su tutto il territorio libanese e il ritiro delle forze israeliane dalle posizioni avanzate durante l’ultimo conflitto. Israele, tuttavia, continua a condurre raid aerei in diverse zone del Libano, affermando che le operazioni mirano a impedire a Hezbollah di ricostituire le proprie capacità militari dopo le perdite subite nella guerra dello scorso anno.