Il ministro della Guerra americano Pete Hegseth e il capo di stato maggiore, generale Dan Caine, hanno fatto una visita a sorpresa a Porto Rico l’8 settembre, in coincidenza con lo schieramento da parte del Pentagono di dieci caccia F-35 in una base aerea portoricana e di unità navali della marina per condurre operazioni contro i cartelli del narcotraffico.
Rivolgendosi ai marinai e ai marines a bordo della Uss Iwo Jima, al largo di Porto Rico, Hegseth ha sottolineato che la loro missione è cruciale per combattere il narcotraffico. Prima di incontrare i militari sulla Iwo Jima, Hegseth e Caine avevano visitato Porto Rico (un “territorio” autonomo sotto il controllo degli Stati Uniti), dove hanno incontrato le truppe stanziate sull’isola. Il governatore di Porto Rico, Jennifer González, ha accolto i massimi esponenti della Difesa statunitense esprimendo il proprio sostegno all’obiettivo dell’amministrazione Trump di rafforzare la sicurezza dei confini statunitensi: «Ringraziamo il presidente Trump e la sua amministrazione per aver riconosciuto il valore strategico di Porto Rico per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e per la lotta contro i cartelli della droga nel nostro emisfero, alimentati dal narcodittatore Nicolás Maduro», ha scritto la González su X.
Donald Trump accusa il presidente venezuelano Nicolás Maduro di essere coinvolto nel traffico di droga. Il 2 settembre, le forze armate statunitensi hanno colpito una nave proveniente dal Venezuela diretta verso gli Stati Uniti con un carico di droga. Nell’attacco sono stati uccisi almeno undici individui accusati di essere criminali affiliati all’organizzazione Tren de Aragua. Due giorni dopo, il Pentagono ha riferito di aver rilevato due aerei militari venezuelani nelle vicinanze di una nave della marina statunitense nel Mar dei Caraibi, definendo l’azione «altamente provocatoria». Il Pentagono ha poi diffidato «il cartello che governa il Venezuela» dall’ostacolare ulteriormente le operazioni antiterrorismo e antidroga degli Stati Uniti nella regione.
In un’intervista del 3 settembre a Fox, Hegseth ha confermato che il natante affondato era gestita da membri di Tren de Aragua, dichiarata dagli Stati Uniti organizzazione terroristica straniera, avvisando che lo stesso trattamento sarà riservato a tutti i narcotrafficanti: «Chiunque altro operi in quelle acque e sia identificato come narcoterrorista subirà la stessa sorte».