Donald Trump ha imposto mercoledì, per la prima volta nel suo secondo mandato, alcune sanzioni nei confronti della Russia, prendendo di mira le compagnie petrolifere Lukoil e Rosneft. In parallelo, i Paesi dell’Unione Europea avevano approvato ieri, mercoledì 22, il diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina, il quale include un divieto sulle importazioni di gas naturale liquefatto russo. Anche il Regno Unito, la scorsa settimana, aveva sanzionato Rosneft e Lukoil.
«Dato il rifiuto di Putin di porre fine a questa guerra insensata, il Tesoro sta sanzionando le due maggiori compagnie petrolifere russe che finanziano la macchina bellica del Cremlino» ha dichiarato il ministro de Tesoro Scott Bessent in un comunicato. «Incoraggiamo i nostri alleati a unirsi a noi e a aderire a queste sanzioni».
I prezzi del petrolio sono balzati di oltre due dollari al barile subito dopo l’annuncio delle sanzioni statunitensi e i future sul greggio Brent sono saliti a circa sessantaquattro dollari.
Queste sanzioni rappresentano un significativo cambio di politica per Trump, che in precedenza non aveva imposto sanzioni dirette alla Russia, affidandosi invece a misure commerciali. All’inizio di quest’anno, Trump aveva imposto dazi aggiuntivi del 25% sulle merci provenienti dall’India, una ritorsione per l’acquisto da parte di Nuova Delhi di petrolio russo a prezzi scontati.
Gli Stati Uniti non hanno invece imposto i medesimi dazi alla Cina, un altro acquirente chiave di greggio russo. A causa del tetto massimo di sessanta dollari sul prezzo del petrolio russo imposto dai Paesi occidentali in seguito all’invasione di alcune regioni dell’Ucraina, gli Stati dell’Asia sono diventati i principali clienti petroliferi della Russia.
Il presidente americano ha espresso la speranza che le sanzioni sulle compagnie petrolifere russe non debbano rimanere in vigore a lungo. Già lo scorso anno Trump aveva affermato di preferire la revoca rapida delle sanzioni a causa dei rischi che tali misure possono comportare per il predominio del dollaro nelle transazioni internazionali. La Russia ha spesso richiesto pagamenti per il petrolio in altre valute.
Secondo gli analisti, le misure adottate costituiscono un passo importante e atteso da tempo. «Questo non può essere solo un episodio isolato» ha commentato Edward Fishman, ex funzionario statunitense e ora senior research scholar presso la Columbia University. La vera questione è se ora gli Stati Uniti minacceranno sanzioni nei confronti di chiunque intrattenga affari con Rosneft e Lukoil.
Jeremy Paner, ex investigatore in materia di sanzioni presso il Tesoro Usa, dice che l’assenza di banche e di acquirenti di petrolio indiani o cinesi nelle sanzioni di mercoledì indica che queste «non cattureranno l’attenzione di Putin».
Un alto funzionario ucraino, tuttavia, ha definito il passo come una «grande notizia», ricordando che le due compagnie energetiche russe figuravano tra gli obiettivi di sanzioni proposti in passato da Kiev agli Stati Uniti.
Il Tesoro americano ha anche sanzionato decine di aziende sussidiarie di Rosneft e Lukoil. Le misure congelano negli Stati Uniti i beni delle persone coinvolte e vietano ai cittadini americani di avere rapporti commerciali con esse.
Il divieto dell’Ue sul Gnl entrerà in vigore in due fasi: i contratti a breve termine cesseranno dopo sei mesi e quelli a lungo termine a partire dal 1° gennaio 2027. Il divieto totale arriva con un anno di anticipo rispetto alla proposta dalla Commissione per porre fine alla dipendenza del blocco dai combustibili fossili russi.
Il nuovo pacchetto Ue aggiunge anche nuove restrizioni di viaggio per i diplomatici russi e fa l’elenco di altre 117 navi della cosiddetta “flotta ombra” di Mosca, per lo più petroliere, portando il totale a 558. Tale lista include anche banche in Kazakistan e Bielorussia, come riferito dalla Presidenza.
Fonti diplomatiche dell’Ue hanno rivelato a Reuters che verranno elencate anche quattro soggetti legati al settore petrolifero cinese, ma i nomi non saranno resi pubblici prima dell’adozione ufficiale di giovedì.