Dopo il rinvio del summit Trump-Putin Mosca avvia un’esercitazione nucleare

Il missile balistico intercontinentale Yars lanciato dal cosmodromo di Plesetsk durante un'esercitazione militare nella regione di Arkhangelsk, Russia. Ministero della Difesa russo /Distribuzione tramite REUTERS
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La Russia ha annunciato di aver condotto un’importante esercitazione con armi nucleari, esattamente il giorno dopo il rinvio del summit tra Putin e Trump. Il Cremlino ha poi diffuso un video in cui il generale Valery Gerasimov, capo di Stato Maggiore, riferisce a Putin sull’esercitazione relativa a lanci simulati di missili balistici intercontinentali, in grado di colpire gli Stati Uniti (e quindi anche qualunque altra parte dell’Occidente).
L’esercitazione ha testato il lancio via terra del missile balistico intercontinentale “Yars”, il lancio di un missile balistico “Sineva” da un sottomarino nucleare nel Mare di Barents e il lancio di missili da crociera con capacità nucleare dai bombardieri strategici russi. Mosca sta conducendo (l’ennesima) esercitazione nucleare per mostrare i muscoli all’Occidente e ricordare che possiede il più grande arsenale nucleare al mondo, in un clima di tensioni geopolitiche ormai sempre più preoccupanti. «L’esercitazione ha verificato il livello di preparazione dei comandi militari e le competenze pratiche del personale operativo nella gestione delle forze subordinate», ha dichiarato il Cremlino, specificando che «tutti gli obiettivi dell’esercitazione sono stati raggiunti». A inizio mese, anche la Nato ha avviato le proprie esercitazioni nucleari “Steadfast Noon”, ospitate da Belgio e Paesi Bassi, con la partecipazione di circa 60 velivoli da 13 nazioni, tra cui caccia F-35A e bombardieri B-52.
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