Avvertimento di Rutte agli alleati della Russia: meglio se telefonate a Putin

di REDAZIONE ETI/Lily Zhou
17 Luglio 2025 9:52 Aggiornato: 17 Luglio 2025 9:52

Di fronte a una guerra che si protrae ormai da tre anni, l’attenzione si sposta sempre più sul ruolo dei Paesi che, pur non direttamente coinvolti nel conflitto in Ucraina, intrattengono rapporti economici con la Federazione Russa, in particolare nel settore energetico. Cina, India e Brasile – oggi tra i principali acquirenti di petrolio e prodotti raffinati russi – potrebbero subire infatti pesanti sanzioni secondarie. L’avvertimento arriva dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, che ha invitato i capi di Stato di questi Paesi a esercitare pressioni su Mosca.
Nel corso di una visita a Washington, Rutte ha commentato l’annuncio formulato il 14 luglio dal presidente Trump, secondo cui saranno imposti dazi al 100 per cento sulle importazioni da quei Paesi che continueranno a comprare petrolio russo, qualora Mosca non avvii entro 50 giorni un (serio) processo negoziale per porre fine alla guerra in Ucraina. Rutte ha definito la proposta di Trump «una mossa molto intelligente» invitando Cina, India e Brasile a riflettere sulle conseguenze del restare schierati con la Russia: «è il momento di telefonare a Vladimir Putin e chiedergli di affrontare seriamente i negoziati di pace, perché in caso contrario il contraccolpo per Brasile, India e Cina sarà molto duro».

Dal regime cinese, è arrivata netta e immediata la replica: il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, ha dichiarato che Pechino «si oppone fermamente a ogni tipo di sanzione unilaterale e all’estensione arbitraria della giurisdizione statunitense».

Sul fronte interno americano, i dazi punitivi contro Mosca e i suoi alleati hanno largo sostegno in Parlamento: 85 senatori dei 100 senatori degli Stati Uniti (i repubblicani sono 51) guidati dal repubblicano Lindsey Graham, appoggiano un disegno di legge che consenta di imporre dazi addirittura al 500 per cento contro qualunque Paese che contribuisca a sostenere la macchina bellica russa.
Il 15 luglio, durante un incontro a Pechino col ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, il Segretario generale del Partito comunista cinese, Xi Jinping, ha confermato “l’Alleanza Senza Limiti” tra Repubblica Popolare Cinese e Federazione Russa, ribadendo la volontà di rafforzarla ulteriormente.

 


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