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Trump: l'attentatore la pagherà cara

Trump reagisce: altri 500 soldati a Washington

Dopo l'attentato di ieri il Pentagono dispiega altri 500 soldati della Guardia Nazionale per difendere l'ordine pubblico nella capitale

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Soldati della Guardia Nazionale sul luogo della sparatoria Washington DC, 26 novembre 2025 foto REUTERS/Nathan Howard

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Tempo di lettura: 3 Min.

Il ministro della Guerra statunitense Pete Hegseth ha annunciato il dispiegamento di 500 ulteriori militari a Washington, in esecuzione di un ordine di Donald Trump. Si tratta di un notevole rafforzamento del contingente già inviato in città lo scorso agosto per contrastare la criminalità e garantire la pubblica sicurezza nelle strade della capitale degli Stati Uniti, che prima dell’azione repressiva dell’amministrazione Trump era in piena crisi di ordine pubblico.
Hegseth ha sottolineato che l’attentato di ieri «non farà che rafforzare» la determinazione dell’amministrazione Trump «a garantire che Washington diventi una città sicura e decorosa».

Secondo la ricostruzione della polizia di Washington, i due militari della guardia nazionale stavano svolgendo un servizio di pattugliamento quando un uomo è sbucato da un angolo di strada puntando un’arma e aprendo il fuoco contro di loro. L’episodio è avvenuto a due isolati a nord della Casa Bianca, in pieno centro.

Entrambi i militari sono stati trasportati in ospedale e versano in condizioni critiche, mentre anche l’indiziato è rimasto ferito dagli spari con cui i soldati si erano difesi. Secondo le autorità, tutto lascia pensare a un’azione deliberata contro la Guardia Nazionale.

Il presidente degli Stati Uniti, intervenendo sulla vicenda ha definito il responsabile «un animale» aggiungendo che «pagherà un prezzo altissimo», nonostante sia a sua volta gravemente ferito.
Il vicepresidente Vance ha commentato su X che l’episodio conferma la validità delle politiche immigratorie dell’amministrazione: «Dobbiamo intensificare gli sforzi per espellere chi non ha diritto di soggiornare nel nostro Paese».

Il direttore dell’Fbi, Kash Patel, ha definito la sparatoria «un orrendo atto di violenza», allineandosi alle richieste di giustizia già espresse sia dal sindaco di Washington che da Donald Trump. Il capo dell’Fbi ha ribadito che il caso sarà seguito con la massima priorità investigativa, in coordinamento con le altre agenzie federali e locali coinvolte.​

Il sindaco (che si è sempre manifestato contrario alla presenza della Guardia Nazionale a Washington) ha definito su X l’attacco «un gesto orribile e inaccettabile» e ha assicurato che l’indiziato «sarà perseguito con il massimo rigore consentito dalla legge», esprimendo infine vicinanza alle vittime e alle famiglie, chiedendo ai cittadini di unirsi in un pensiero di preghiera per i militari che stanno lottando con la morte.


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