Accuse di brogli in Michigan: schede elettorali retrodatate e altre irregolarità

Di Zachary Stieber

Nuova causa per brogli elettorali nel Michigan: i lavoratori di un seggio sarebbero stati istruiti a retrodatare le schede elettorali e a non verificarne le firme.

La causa di 78 pagine è stata intentata dal Great Lakes Justice Center per conto di Cheryl Costantino e Edward McCall. Mentre il caso rimane pendente, i querelanti hanno chiesto un’ordinanza restrittiva temporanea che blocchi lo scrutinio delle schede a Detroit e nella contea di Wayne.

David Kallman, consulente legale del Great Lakes Justice Center, ha spiegato all’edizione americana di Epoch Times: «La preoccupazione principale è ovviamente la chiara frode verificatasi nel processo di scrutinio dei voti nella contea di Wayne e il modo in cui i voti sono stati prodotti dai lavoratori che erano lì». I querelanti chiedono al tribunale di interrompere la certificazione delle elezioni, annullare le elezioni e ordinare nuove votazioni nella contea di Wayne, dove si trova Detroit. «Il tribunale ha molte opzioni, ma se pensa che la frode sia già abbastanza grave, il tribunale potrebbe annullare le elezioni e ordinarne di nuove».

Jessy Jacob, un’impiegata per le elezioni della città di Detroit, ha firmato una dichiarazione giurata (affidavit), affermando di essere stata istruita a retrodatare le schede elettorali arrivate per posta e a non cercare eventuali motivi di invalidità. Inoltre le è stato detto di non identificare gli elettori che venivano a votare di persona.

«Ho osservato direttamente, su base giornaliera, gli scrutatori e gli impiegati della città di Detroit che istruivano e cercavano di convincere gli elettori a votare per Joe Biden e per il Partito Democratico – ha testimoniato la Jacob – Ho visto questi scrutatori e impiegati incoraggiare gli elettori a votare i democratici».

Anche diversi rappresentanti di lista hanno firmato dichiarazioni giurate che attestano presunte frodi elettorali. Zachary Larsen, avvocato ed ex assistente del procuratore generale dello stato del Michigan, ha affermato di aver visto un funzionario elettorale violare ripetutamente le linee guida sullo scrutinio delle schede, spostando la custodia di segretezza intesa a proteggere le informazioni private dei votanti e sbirciando all’interno delle buste. Anche un secondo funzionario, a volte, rimuoveva la custodia di segretezza per osservare le schede elettorali.

Larsen ha raccontato di averne parlato con un altro rappresentante di lista che aveva assistito a simili irregolarità. Il rappresentante ha sollevato la questione con un supervisore per poi sentirsi rispondere: «Perché è importante?», «Che differenza fa?».

Larsen ha identificato anche un’altra problematicità. Ha dichiarato di aver visto schede elettorali accantonate come «problematiche» perché mancavano della custodia di segretezza, mentre sostiene che altre schede senza custodia sono state invece processate ed elaborate normalmente. Tuttavia, un supervisore gli ha risposto che le schede erano state inserite nello scatolone delle «schede problematiche» per motivi di efficienza.

Una persona esamina le schede elettorali durante lo scrutinio elettorale al Tcf Center, il giorno dopo le elezioni presidenziali, a Detroit, il 4 novembre 2020. (Shannon Stapleton / Reuters)

L’ex procuratore ha anche affermato di essere stato illegalmente costretto a osservare dalla distanza il conteggio delle schede elettorali. In una occasione Larsen e un suo collega sono usciti per pranzo e quando sono tornati non sono stati autorizzati a rientrare nella stanza: i funzionari hanno detto loro che la stanza aveva raggiunto il massimo della sua capienza, limitata a causa delle misure speciali contro il Covid-19.

Un altro rappresentante di lista del Partito Repubblicano, Andrew Sitto, ha riferito di essere stato al Tcf Center di Detroit dalle 21 del giorno delle elezioni fino alle prime ore del mattino successivo. Lui pensava che sarebbero tornati tutti a casa alle 4.30 del mattino del 4 novembre, ma uno dei responsabili elettorali ha annunciato all’ultimo momento che sarebbe arrivata un lotto di voti per corrispondenza che dovevano essere scrutinati. Sitto ha sentito dire da altri rappresentanti di lista che dei veicoli targati fuori dallo Stato si erano accostati fuori dal Centro pochi minuti prima e avevano scaricato scatole piene di schede elettorali. Ben presto si sono ritrovati con decine di migliaia di schede elettorali disposte su otto tavoli. A differenza delle altre schede, queste scatole sono state portate dentro dal retro della sala.

Tutte le schede di questo lotto che Sitto ha visto scrutinare erano per il candidato presidenziale democratico. Ed ha anche aggiunto di aver sentito altri scrutatori dire che le schede che stavano contando erano per Biden.

Secondo risultati non certificati, Biden è stato dichiarato vincitore in Michigan con un margine di circa 145 mila voti.

Il presidente Donald Trump parla durante una visita alla sede della sua campagna elettorale ad Arlington, in Virginia, il 3 novembre 2020. (Saul Loeb / AFP tramite Getty Images ); Il candidato presidenziale democratico Joe Biden parla ai suoi sostenitori nel quartiere di West Oak Lane di Philadelphia, il 3 novembre 2020 (Drew Angerer / Getty Images)

Un terzo rappresentante di lista, Robert Cushman, ha riferito di aver assistito al conteggio di migliaia di schede elettorali provenienti da ‘elettori’ sconosciuti e non verificati. Quando ha sollevato la questione, i supervisori del seggio gli hanno detto che l’ufficio del segretario della contea di Wayne li aveva «controllati». Cushman ha contestato l’intero processo perché i nomi di queste persone non erano presenti nel registro degli elettori qualificati (Qvf) e nemmeno nelle liste supplementari. Inoltre, tutte le date di nascita sono state contrassegnate come 01-01-1900. Tuttavia, gli impiegati hanno proseguito a contare le schede come valide.

La responsabile delle elezioni della contea di Wayne, Cathy Garrett, e la segretaria della città di Detroit, Janice Winfrey, non hanno risposto alla richiesta di un commento di Epoch Times in tempo per la redazione dell’articolo.

David Fink, consulente legale principale della città di Detroit, ha dichiarato a Epoch Times che la causa solleva «accuse infondate, cercando di minare la fiducia in un’elezione ben gestita. […] Come due cause precedenti, questo caso non si basa su prove concrete di brogli o malagestione elettorale. Si basa su varie teorie di cospirazione, che sono già state smentite. Siamo fiduciosi che questo caso, come gli altri presentati la scorsa settimana, sarà archiviato. C’erano più di 200 rappresentanti di lista repubblicani nella sala del Centro Tcf, ma solo cinque di loro si sono fatti avanti per sostenere queste accuse, il che indica quanto in realtà sia stato gestito bene il processo elettorale»

«Nella loro fretta di intentare questa causa, non sembra nemmeno che i presunti testimoni abbiano letto le loro dichiarazioni giurate; un testimone non riusciva nemmeno a ricordare il proprio nome. Tutto ciò che è stato fatto qui è stato fatto per una buona ragione con un obiettivo in mente: essere sicuri che ogni voto fosse conteggiato».

Altri due rappresentanti di lista hanno firmato dichiarazioni giurate che sollevano interrogativi in merito ai brogli elettorali. Un altro osservatore del seggio, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha riferito a Ntd Television di aver visto contare lentamente le schede, e che un camion è arrivato al Tcf Center con nuove schede intorno alle 4 del mattino del 5 novembre, scaricandone circa 38 mila.

 

Per saperne di più:

 

Articolo in inglese: Michigan Election Fraud Lawsuit Alleges Backdating of Ballots

 
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