Ormai resta irrisolta solo la questione territoriale
Zelensky chiede di parlare con Trump
Volodymyr Zelensky ha chiesto il 24 dicembre un nuovo incontro con Donald Trump per risolvere i nodi principali delle trattative fra Kiev e Mosca, in particolare la questione territoriale

Volodymyr Zelensky Foto: Screenshot da video Reuters
Volodymyr Zelensky ha chiesto il 24 dicembre un nuovo incontro con Donald Trump per risolvere i nodi principali delle trattative fra Kiev e Mosca, in particolare la questione territoriale. Il presidente ucraino si è fatto avanti dopo aver girato alle agenzie di stampa l’ultima versione del piano di pace, ridotto da ventotto a venti punti, elaborato durante i negoziati a Miami della settimana precedente.
«Si tratta di un documento che definisce un quadro generale» per terminare la guerra e «un accordo politico tra noi, l’America, l’Europa e i russi», ha spiegato Zelensky. «Noi siamo pronti a un incontro al vertice con gli Stati Uniti per affrontare le questioni più delicate, come quelle territoriali».
Zelensky ha sottolineato che questa bozza di venti punti rappresenta un’evoluzione sostanziale rispetto al piano a ventotto punti discusso in precedenza tra Stati Uniti e Russia, e ha precisato che il documento riflette in gran parte una posizione ucraino-americana, ma che alcune questioni sono rimaste in sospeso, benché ci si sia «avvicinati notevolmente alla stesura definitiva dei documenti».
Quanto all’ultimo nodo rimasto da scogliere, «Non abbiamo raggiunto un consenso con l’America sul territorio della regione di Donetsk e sulla centrale nucleare di Zaporizhzshia – ha specificato il capo dello Stato ucraino – ma abbiamo allineato in modo significativo la maggior parte delle rispettive posizioni». Insomma Stati Uniti e Ucraina sarebbero ormai d’accordo «quasi su tutto».
Zelensky ha chiarito che la proposta di Kiev è quella di porre fine alle ostilità lungo le attuali linee del fronte. Mosca pretende invece che gli ucraini le “regalino” anche il quarto del Donetsk che attualmente rimane sotto controllo di Kiev. Su questo, Zelensky ha detto che Washington sta cercando un compromesso, valutando l’istituzione di una zona demilitarizzata o di una zona economica libera.
Poi c’è il problema della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, che è situata in territorio attualmente controllato dalle truppe russe: Zelensky ha detto che la proposta di Kiev prevede l’istituzione di una zona economica speciale per la centrale.
Secondo la proposta ucraina, qualsiasi cessione di territorio dovrà poi essere ratificata da un referendum.
Poi c’è il problema della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, che è situata in territorio attualmente controllato dalle truppe russe: Zelensky ha detto che la proposta di Kiev prevede l’istituzione di una zona economica speciale per la centrale.
Secondo la proposta ucraina, qualsiasi cessione di territorio dovrà poi essere ratificata da un referendum.
Altri dettagli delineati nella bozza includono il mantenimento dell’esercito ucraino alla sua attuale forza di ottocentomila unità, nonché accordi aggiuntivi con Stati Uniti e alleati europei per fornire solide garanzie di sicurezza. Kiev verrebbe inoltre accolta nell’Unione europea entro un periodo chiaramente definito, anche se non ancora specificato, e riceverebbe un accesso privilegiato a breve termine al mercato unico europeo. Sarebbero poi accelerati i negoziati per un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, e l’Ucraina si impegnerebbe a rimanere priva di armi nucleari.
Infine, l’intenzione precedentemente dichiarata dall’Ucraina di chiedere di essere ammessa nella Nato è sparita dalla bozza attuale, che però non contiene nemmeno l’esplicito impegno a non aderirvi mai, che era invece presente nella bozza precedente.
Infine, l’intenzione precedentemente dichiarata dall’Ucraina di chiedere di essere ammessa nella Nato è sparita dalla bozza attuale, che però non contiene nemmeno l’esplicito impegno a non aderirvi mai, che era invece presente nella bozza precedente.
Il Cremlino ha dichiarato attraverso la Tass che, dopo aver ricevuto una relazione dall’inviato speciale Kirill Dmitriev, formulerà la propria posizione e proseguirà i colloqui con gli Stati Uniti.







