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Intanto Zelensky si mostra ottimista

Vance «poco fiducioso» nella pace in Ucraina

Il vicepresidente americano si è dichiarato «poco fiducioso» che si possa riuscire a mettere d'accordo Ucraina e Russia, ma nel corso di un’intervista rilasciata a UnHerd ha dichiarato che Washington comunque continuerà nel proprio ruolo di mediazione

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JD Vance

Photo: foto archivio, REUTERS/Daniel.

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Tempo di lettura: 4 Min.

Il vicepresidente americano si è dichiarato «poco fiducioso» che si possa riuscire a mettere d’accordo Ucraina e Russia, ma nel corso di un’intervista rilasciata a UnHerd ha dichiarato che Washington comunque continuerà nel proprio ruolo di mediazione.
«Penso che abbiamo fatto dei progressi – ha detto JD Vance – ma oggi, non posso dire con sicurezza che arriveremo a una risoluzione pacifica», aggiungendo poi sibillino: «ritengo che ci sia una buona probabilità di sì, ma anche una buona probabilità di no».
Le dichiarazioni dI Vance si inseriscono nel contesto dell’incessante tentativo statunitense di condurre colloqui separati con i delegati russi e ucraini.
«I russi vogliono davvero controllare territorialmente il Donbass. Gli ucraini, comprensibilmente, vedono questo come un grave problema di sicurezza  nazionale e, sebbene in privato riconoscano che probabilmente perderanno il Donbass» questo accadrà più in là nel tempo, «magari fra un anno o anche di più». E questo, ha precisato Vance, è il maggiore ostacolo alla conclusione dell’accordo.
Ma a pesare sulle trattative sono anche altri problemi – ha detto Vance –  quali il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, il destino degli abitanti di etnia russa in Ucraina e degli abitanti di etnia ucraina nelle aree sotto controllo russo, senza considerare la questione della ricostruzione.
Le dichiarazioni del vicepresidente degli Stati Uniti arrivano proprio nel giorno in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dice che i negoziati con gli Stati Uniti e l’Europa sono «molto vicini a una soluzione reale» per porre fine alla guerra con la Russia.
Funzionari provenienti sia dall’Ucraina sia dalla Russia hanno riferito che le rispettive delegazioni torneranno in patria lunedì per riferire sulle discussioni tenute separatamente con i negoziatori statunitensi a Miami.
«Tutto sembra davvero promettente – ha detto Zelensky parlando ai giornalisti – E qui è importante sottolineare che questo è grazie sia a noi [Ucraina, ndr] sia agli Stati Uniti d’America. Questo fa pensare che siamo molto vicini a una soluzione reale». Zelensky ha poi aggiunto che i negoziatori hanno lavorato su un piano di 20 punti, presentato da Washington dopo la bozza iniziale di 28 punti. «Non tutto è ideale, ma il piano c’è» ha commentato Zelensky con raro ottimismo.
In successive dichiarazioni su X il presidente ucraino ha aggiunto che i suoi delegati hanno concordato diversi aspetti importanti con gli inviati del presidente Trump, in particolare rispetto alle «garanzie di sicurezza per l’Ucraina, alla ricostruzione e a un quadro di base per porre fine a questa guerra» evitando «una terza invasione russa».
Quanto al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha confermato, parlando ai cronisti a Mar-a-Lago, che i colloqui «vanno avanti» aggiungendo però che rimane una «ostilità tremenda» tra Putin e Zelensky.
Intanto la Russia continua a concentrare l’attenzione sulla guerra, più che sulla pace: «un piano di cessate il fuoco temporaneo non ci farebbe avanzare» ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov alla Tass, aggiungendo: «Noi non siamo per un cessate il fuoco temporaneo. Siamo per una cessazione sostenibile delle ostilità all’interno di un accordo che garantisca la risoluzione delle cause profonde di questo conflitto». Un confitto causato dalla Russia.

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