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In piena Guerra Fredda un colonnello della Usaf ha iniziato una tradizione sempre rispettata

Settant’anni fa il colonnello Shoup tracciava per la prima volta la rotta di Babbo Natale

Nella notte della Vigilia di Natale del 1955 il Comando della difesa aerea del Nord America, noto come Norad, trasformava per la prima volta le proprie normali operazioni di sorveglianza dei cieli nordamericani in una consuetudine dal sapore magico, aprendosi allo spirito natalizio e alla magia di Babbo Natale tanto amata dai bambini di tutto il mondo

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Il colonnello dell'aeronautica statunitense Harry Shoup. Foto: ministero della Guerra degli Stati Uniti, DOD courtesy photo, pubblico dominio

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Esattamente settanta anni fa, nella notte della Vigilia di Natale, il Comando della difesa aerea del Nord America, noto come Norad, trasformava per la prima volta le proprie normali operazioni di sorveglianza dei cieli nordamericani in una consuetudine dal sapore magico, aprendosi allo spirito natalizio e alla magia di Babbo Natale tanto amata dai bambini di tutto il mondo.
La tradizione è nata appunto nel 1955: ogni anno, durante la notte del 24 dicembre, il Norad “segue” Santa Klaus (così chiamano in America Babbo Natale) attraverso il proprio sistema radar. Dalla sede centrale situata alla Peterson Space Force Base a Colorado Springs, oltre mille tra avieri, sottufficiali e ufficiali delle aeronautiche statunitensi e canadesi e volontari si alternano al radar per monitorare il viaggio di Babbo Natale che porta i regali ai bambini americani, e per rispondere alle telefonate dei piccoli che chiamano per sapere a che punto sia la magica slitta trainata dalle renne partita poco prima dalla Lapponia.
Le operazioni prendono avvio alle quattro del mattino della Vigilia e proseguono fino a mezzanotte, ora del Colorado. Le chiamate sono state ricevute al numero 1-877-HI-NORAD e, per la prima volta quest’anno, anche direttamente sul sito ufficiale del Norad è possibile consultare una mappa interattiva che mostra in tempo reale gli spostamenti di Babbo Natale, grazie al sistema radar North Warning dislocato tra il Nord del Canada e l’Alaska: le quarantanove installazioni collegate segnalano quando la slitta lascia il Polo Nord e ne seguono il percorso attraverso i cieli.
«Il Norad traccia la rotta di Babbo Natale, ma soltanto lui conosce il proprio itinerario» dice un ufficiale del Norad, «questo significa che noi non possiamo prevedere quando e dove arriverà esattamente nelle varie case».
E quest’anno, anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la first lady Melania hanno preso parte all’iniziativa, collegandosi dalla loro abitazione di Mar-a-Lago, in Florida, per rispondere alle telefonate dei bambini in attesa di Babbo Natale. Le conversazioni hanno spaziato dalle domande sui regali ai desideri per la festa. «Devi essere un bambino molto in gamba!» ha detto Trump a un bambino che sperava di ricevere un Kindle di Amazon; parlando con altri due piccoli interlocutori dell’Oklahoma il presidente americano ha detto: «Babbo Natale ti vuole bene. Ama l’Oklahoma quanto lo amo io. Sai, l’Oklahoma è stato molto generoso con me alle elezioni».
Nel 2024 oltre 300 mila chiamate sono giunte al centralino del Norad. Sul sito dell’organizzazione è disponibile anche un Villaggio virtuale del Polo Nord, con musica, giochi, negozi di regali, una sala cinematografica, un conto alla rovescia per il Natale e una biblioteca tradotta in nove lingue.
Questa consuetudine a dir poco singolare ha avuto origine durante la Guerra Fredda, quando un’inserzione pubblicitaria di un grande magazzino riportò per errore un numero di telefono che, anziché collegare i bambini con Babbo Natale, li metteva in contatto con il Continental Air Defense Command, il predecessore dell’attuale Norad. Un bambino aveva chiamato chiedendo di parlare con Kris Kringle (letteralmente “Gesù Bambino”, originato dal tedesco Christkindl ) e aveva iniziato a leggere la lista dei regali che voleva da Babbo Natale.
Di turno quella notte c’era il colonnello della Air Force Harry Shoup, che – con prontezza e pieno spirito natalizio – decise di rispondere con gentilezza, rassicurando il piccolo che sarebbe arrivato tutto e promettendogli che avrebbe seguito sul radar i movimenti di Babbo Natale.
L’episodio commosse il personale militare al punto tale che, dal Natale dell’ormai lontano 1955, questo banale errore tipografico si è trasformato in una tradizione che viene rispettata ogni anno.

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