Romeo sul decreto armi

I capigruppo della Lega, al Senato Massimiliano Romeo, ed alla Camera Riccardo Molinari, con il presidente della regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, presentano "Tutta Salute, 10 proposte per potenziare la sanità italiana", Roma 26 marzo 2025. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
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Il decreto armi «va riadattato, serve una clausola». Lo ha detto in una intervista a “Repubblica” il presidente dei senatori della Lega, Massimiliano Romeo, che dà battaglia dentro la maggioranza e respinge le accuse di filo-putinismo che sono state rivolte al partito di Matteo Salvini durante il dibattito in Aula sulle risoluzioni in vista del consiglio europeo. Nella risoluzione che avete approvato si parla di un generico “supporto multidimensionale all’Ucraina”, ma nel decreto armi «noi della Lega vogliamo inserire una clausola che dice che le condizioni sono cambiate dal momento che c’è un piano pace e si sta lavorando per realizzarlo». «Accanto al legittimo sostegno all’Ucraina – continua – abbiamo sempre chiesto che si sviluppasse un piano per la pace. Ora il compito del governo italiano è sostenere e accompagnare questo piano». La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha chiesto se Matteo Salvini sia “il portavoce della Russia”: «Lasciamo stare la strumentalizzazione che la Russia fa delle parole di Salvini per creare problemi in Italia, è evidente che sia così, ma Salvini ha detto una cosa sacrosanta. Pensare di sconfiggere la Russia era una follia, basta conoscere la storia, non ci sono riusciti né Hitler né Napoleone. E adesso lo stesso Zelensky ha detto che in nome di un compromesso bisogna accettare di fare alcune concessioni».
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