Nordio: con questa riforma magistratura più libera

Carlo nordio in una immagine di repertorio. Foto: REUTERS/Guglielmo Mangiapane/Foto d'archivio
Sulla riforma della separazione delle carriere ho «l’auspicio, l’augurio e quasi la supplica alla magistratura che a questo referendum non venga conferito un significato politico, tanto meno di aut aut nei confronti del governo, come è accaduto anni fa con il governo Renzi»: lo ha dichiarato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in collegamento con l’assemblea nazionale di Noi moderati, in corso a Roma. «Con la riforma della giustizia – ha aggiunto – la figura del Pm viene invece elevata allo stesso rango del giudice. Allora tutte le obiezioni fatte, come il processo alle intenzioni al governo che abbiamo sentito, sono trucchi verbali, vere e proprie trappole enfatiche che non hanno nessun fondamento. E simili sciocchezze vengono dette proprio da alcuni magistrati».
Il ministro ha anche parlato dei mesi che verranno: «Saranno momenti molto concitati, abbiamo già visto alcune avvisaglie non proprio simpatiche da parte di molti. Ci vorrà coraggio, determinazione, pacatezza ma soprattutto razionalità, che manca a chi sostiene che noi vogliamo sovvertire la Costituzione o che siamo seguaci di Gelli e della P2». Sullo scandalo Palamara: «Finché non emergeranno tutte, e sottolineo tutte, le chat di Palamara con tutti i magistrati che hanno chiesto e ottenuto favori, a volte magistrati in servizio con un ruolo importante, la fiducia del Csm continuerà a cadere. Non possiamo fidarci con questo Csm che a suo tempo ha messo la polvere sotto il tappeto. L’unico rimedio è quello del sorteggio, spezzerà quel legame correntizio tra elettori ed eletti che ha consentito quello scandalo vergognoso».
In merito all’Alta Corte disciplinare Nordio ha affermato che è «la grande rivoluzione che irrita, e lo capisco che irriti, l’Associazione nazionale magistrati perché gli toglie il potere, gli toglie la giurisdizione domestica». «La magistratura, secondo me – ha detto ancora – si rende conto, a un certo punto, che uscirà più libera da questa riforma costituzionale. Perché non avrà più l’ipoteca delle correnti. Guardate io non dico che le persone che oggi assumono o hanno assunto cariche apicali fossero inadeguate. La gran parte è perfettamente adeguata alla nomina che ha conseguito». Il Guardasigilli ha poi concluso: «Quello che io dico è che ci sono e ci sono state persone altrettanto adeguate, forse anche più brave, che per ora non hanno potuto raggiungere quelle cariche perché non avevano protezioni correntizie. Questo è il punto. Non è che abbiano mandato degli asini però hanno tenuto fuori delle persone estremamente capaci che non sono state nominate a cariche importanti, perché non avevano un padrino nelle correnti, ma questo lo sanno tutti».
Articoli attuali dell'autore
01 dicembre 2025
Michelangelo Dome proteggerà l’Europa dai missili russi
01 dicembre 2025
Zangrillo: la Stampa presidiato dalle forze dell’ordine
01 dicembre 2025
Crosetto sul piano di pace Usa russo-ucraino











