Transgender nell’esercito, bene o male?

Di John Mac Glionn

In un recente editoriale per il South China Morning Post, Ziyu Zhang pone la seguente domanda: chi ha l’esercito più forte? Gli Stati Uniti o la Cina?

Scrive: «La Cina sta portando avanti i piani per trasformare l’Esercito di liberazione popolare in una moderna forza di combattimento, entro il 2027 ( il centenario della sua fondazione), mentre crescono le tensioni con gli Stati Uniti». La Cina, sostiene l’autrice, è in crescita. E il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti sembra essere d’accordo con lei. E in effetti, sebbene l’esercito americano sia ancora il più potente al mondo, l’amministrazione Biden sembra fare tutto ciò che è in suo potere per indebolirlo. Con l’inversione delle politiche dell’era Trump, la nuova amministrazione sta ora permettendo a un numero crescente di transgender di servire nell’esercito. Non sorprende che la decisione abbia ricevuto elogi da parte dei media progressisti. Tuttavia, la mossa di Biden è tutt’altro che saggia. E, in effetti, potrebbe finire per costare caro al Paese.

Politiche trasgressive

Un mese fa, Denis McDonough, l’attuale segretario per gli affari dei veterani, ha annunciato che l’esercito degli Stati Uniti offrirà presto interventi chirurgici di transizione per i membri del servizio transgender. Ad aprile, il Dipartimento della Difesa ha rilasciato una dichiarazione in cui delineava i modi in cui il personale militare potrà, se lo desidera, cambiare sesso durante il servizio. Ora, potrà sembrare ovvio dirlo, ma scegliere di cambiare genere è una decisione che ha un peso serio. Gli americani vogliono persone pagate per proteggere il Paese, o distratte da tali decisioni che cambiano la vita? Ti fideresti dei servizi di un chirurgo distratto da imminenti cause legali o di un dentista distratto da pensieri di suicidio? Ovviamente no. Se e quando possibile, affidiamo la nostra vita a persone competenti e altamente concentrate.

Salute mentale e suicidio nell’esercito

Come Katherine Schreiber di Psychology Today ha fatto notare, «gli individui che si identificano come transgender tendono a sperimentare tassi più elevati di problemi di salute mentale, rispetto alla popolazione generale». Il 6,7% della popolazione generale degli Stati Uniti lotta con la depressione e circa il 19% con una qualche forma di disturbo d’ansia (si pensi a Ptsd, disturbo ossessivo compulsivo, disturbi di panico, fobie sociali, eccetera) Tuttavia, come osserva Schreiber «quasi la metà di tutti gli individui che si identificano come transgender sperimentano questi problemi. Inoltre, oltre il 41 per cento degli uomini e delle donne trans si stima che abbiano tentato il suicidio, un tasso che è quasi nove volte superiore a quello dei non trans americani». Queste sono statistiche profondamente preoccupanti, soprattutto quando ci si rende conto che i militari hanno già un reale problema con il suicidio. Thomas Suitt, uno studente-ricercatore presso la Boston University, ha recentemente pubblicato uno studio allarmante che analizza i tassi di suicidio tra i membri delle forze armate. Secondo lo studente laureato, i soldati americani hanno quattro volte più probabilità di togliersi la vita che di essere uccisi in combattimento. Come sottolinea Suitt, dall’11 settembre i tassi di suicidio in America sono in costante aumento. Tuttavia, tra il «personale militare attivo e i veterani», i tassi di suicidio sono stati molto più alti, «superando di gran lunga gli americani medi». Dal 2001, come scrive Suitt, «30.177 tra personale in servizio attivo e veterani, sono morti per suicidio», quattro volte più del numero di soldati «uccisi nelle operazioni di guerra post-11 settembre».

Naturalmente, non c’è una ragione per spiegare perché più soldati si tolgono la vita. Il principio di Anna Karenina è applicabile sia a livello individuale che familiare. Ogni persona è diversa e le persone si suicidano per ragioni diverse. Ma, come osserva Suitt, i problemi di salute mentale preesistenti sembrano svolgere un ruolo chiave. Principalmente il trauma infantile è un importante predittore del rischio di suicidio. Suitt scrive: «Quasi tre quarti dei nuovi soldati nell’esercito riportano precedenti esperienze traumatiche al momento dell’adesione al servizio, e un quinto di queste esperienze sono abusi sui minori. Le ricerche collegano fortemente gli abusi subiti nell’infanzia ai comportamenti suicidi, anche quando si tiene conto di nuovi traumi che i membri del servizio militare possono sperimentare nelle forze armate».

Il che ci riporta alla recente decisione dell’amministrazione Biden. Cosa dobbiamo pensare? L’articolo di Suitt è una lettura affascinante e ci sono tutte le ragioni per credere che gli individui trans nell’esercito provocheranno un numero significativamente maggiore di suicidi. Questo prima ancora di considerare il fatto che gli individui con problemi di salute mentale non sono solo un pericolo per se stessi, ma anche per i loro colleghi. Ad esempio, coloro che lottano con la depressione, hanno maggiori probabilità di soffrire di nebbia cerebrale, che compromette le capacità di pensiero, come l’attenzione, la memoria o il processo decisionale. Se l’individuo colpito è un soldato sul campo di battaglia, un danno di questa portata potrebbe costare la vita.

Cosa sta diventando l’esercito americano?

Secondo il suddetto Military.com, l’esercito «esiste per servire il popolo americano, difendere la nazione, proteggere gli interessi nazionali vitali e adempiere alle responsabilità militari nazionali». Difficile pensare come l’arruolamento di più membri trans possa aiutare a compiere questa missione. Per i Democratici e il cosiddetto partito della scienza, i dati dovrebbero davvero parlare da se. Con le persone transgender che hanno il doppio delle probabilità di prestare servizio militare rispetto ai non trans, è necessario porsi domande importanti. Queste sono domande di vita o di morte, di natura molto esistenziale. Mentre il regime cinese si concentra sulla costruzione dell’esercito più potente della storia, l’amministrazione Biden continua a prendere decisioni avventate e sconsiderate. La decisione di annullare il divieto ai transgender di Trump, potrebbe rivelarsi la più costosa di tutte.

 

John Mac Ghlionn è ricercatore e saggista. Il suo lavoro è stato pubblicato da giornali come The New York Post, Sydney Morning Herald, The American Conservative, National Review, The Public Discourse e altri rispettabili organi di stampa. È anche editorialista di Cointelegraph.

Le opinioni espresse in quest’articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: How Weakening the US Military Is Helping the Chinese Regime

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