Scilla e Cariddi, un mito perfettamente attuale

Di James Sale

L’Odissea di Omero è riconosciuta universalmente come uno dei più magnifici poemi al mondo, forse il più grande. Non a caso nella cultura occidentale, la parola ‘odissea’ è divenuta sinonimo di viaggio epico, e più precisamente del viaggio verso casa: non solo in senso letterale, ma anche simbolico, in quanto Ulisse alla fine riesce a ricongiungersi con Penelope, che rappresenta la sua anima.

Alcuni sostengono che la cultura occidentale sia incarnata dall’immagine del viaggio, o della retta via, mentre quella orientale sia caratterizzata dal labirinto o dalla ciclicità.

Qualunque sia la verità, l’Odissea è piena di strani e intriganti personaggi e avvenimenti che possono aiutarci a fare luce sulla situazione attuale e sulla condizione umana in termini generali. Uno degli episodi più celebri è raccontato nel libro XII, quando Ulisse e la sua ciurma si imbattono nel pericoloso stretto tra Scilla e Cariddi. Un passaggio si mostra dinanzi ai loro occhi, e per proseguire il viaggio devono attraversarlo; tuttavia, sulla sponda sinistra, sopra uno scoglio, si erge un terribile mostro a sei teste, Scilla, mentre sul lato destro risiede un letale mostro marino, Cariddi.

La necessità di percorrere la via di mezzo, o quasi, è diventata proverbiale: infatti, quando si afferma di ‘essere tra Scilla e Cariddi’, s’intende il trovarsi in una posizione problematica.

La nave di Ulisse passa tra il mostro a sei teste Scilla e il mostro marino Cariddi, di Allessandro Allori, 1575 circa, particolare di un affresco. (Pubblico Dominio)

Ulisse sa (perché la maga Circe glielo aveva rivelato) che sebbene Scilla possa attaccarlo con le sue sei mostruose teste (ognuna delle quali contiene tre file di denti aguzzi), e quindi afferrare e uccidere sei dei suoi uomini, Cariddi rappresenta una minaccia ancora più letale, poiché essere risucchiati dai vortici marini che il mostro marino provoca tre volte al giorno si rivelerebbe fatale per l’intera nave e tutti gli uomini a bordo.

Perciò Ulisse deve navigare nel mezzo, consapevole che se ci dovesse essere un margine di errore sarebbe meglio tendere leggermente a sinistra, il lato di Scilla, piuttosto che a destra, poiché in quest’ultimo caso andrebbe incontro alla distruzione totale. Emozionante! Questa difficile situazione è senz’altro una metafora della vita stessa.

Come la teoria di Yin e Yang

In un certo senso, potremmo paragonare ‘Scilla e Cariddi’ ai più familiari (nell’odierna cultura occidentale, o forse sarebbe meglio dire ‘anti-occidentale’) yin e yang della filosofia cinese. Quest’ultimo è un concetto così ricco e profondo che cercare di riassumerlo in poche frasi potrebbe sembrare quasi oltraggioso. Ma, in sostanza, ogni aspetto della vita ha una dimensione yin e una yang. Lo yin è spesso considerato la forza negativa, femminile, più morbida, l’energia che controbilancia lo yang, che è la forza positiva, maschile, quella potente forza o energia che interagisce con lo yin per creare vita, movimento e tutto il resto.

Ad ogni modo, il punto è che troppo yin o troppo yang portano sempre a una situazione di squilibrio, che a volte la natura corregge attraverso cambiamenti bruschi e distruttivi. Per avere successo, bisogna quindi mantenere in equilibrio yin e yang, così come Ulisse deve navigare nel mezzo, lungo quella sottile linea invisibile tra Scilla e Cariddi.

Emisfero sinistro e destro del cervello

C’è qualcos’altro di molto interessante in questo mito. La posizione di Scilla, in alto a sinistra, e quella di Cariddi, in basso a destra, probabilmente non sono accidentali (Ulisse sta tornando in Grecia attraverso lo stretto di Messina, quindi Scilla si trova a nord e Cariddi a sud).

Victor Frankenstein disgustato dalla sua creazione. Incisione in acciaio di Theodor von Holst dal frontespizio del 1831, edizione riveduta di “Frankenstein” di Mary Shelley, pubblicata da Colburn e Bentley, Londra 1831. (Pubblico Dominio)

I greci conoscevano intuitivamente quello che la gente di oggi sa scientificamente: Scilla simboleggia l’emisfero sinistro del cervello umano, mentre Cariddi quello destro. Perciò, in alto a sinistra, sopra di noi, è dove si formano il pensiero logico e i calcoli; a destra prosperano le emozioni e l’immaginazione. Si sbaglia quando si diviene troppo logici nella propria vita, troppo secchi, troppo precisi e troppo critici: si rischia di venire macinati da tre file di denti e di dover combattere i mostri frankensteiniani generati nel laboratorio della propria mente pensante.

Questa prospettiva è già abbastanza tragica, ma Cariddi è peggio, molto peggio, perché significa cadere nelle pulsioni emotive, che finiscono per risucchiare completamente la propria vita. La sua forza è tale che «del mare inghiottia l’onde spumose», come scrisse Omero: una volta entrati nel vortice è impossibile sfuggire alla corrente, mentre si viene risucchiati nei gironi dell’inferno emotivo.

Il concetto non è nuovo, ma perché allora è così difficile mantenere la via di mezzo? Ulisse stava andando abbastanza bene. Era pronto, insieme ai suoi uomini armati per resistere a Scilla, ma il ruggito improvviso e la terribile forza di Cariddi li ha distrasse, e, mentre fissavano affascinati il poderoso vortice, Scilla si gettò su di loro e divorò ben sei uomini.

Forse qualcuno potrebbe aver sperimentato qualcosa di simile: quando si è troppo logici, anche una sola passione può causare la perdita di tutta la propria compostezza.

Se ci si affida unicamente alle emozioni, si girerà eternamente nell’inferno. ‘Il Giudizio Universale, Inferno’, 1431 circa, di Fra’ Angelico. (Pubblico Dominio)

È possibile rintracciare un esempio di questo principio nel fantastico e originale film di ‘Batman’ interpretato da Micheal Keaton e Jack Nicholson. C’è un particolare momento in cui Joker prende il posto del boss Grissom e organizza (ironicamente) un tributo cinematografico per il suo vecchio capo (che aveva ucciso personalmente). Grisson, afferma Joker, poteva essere un gangster, un assassino, un malvivente, ma «d’altra parte aveva una voce straordinaria!».

Questa è ironia, ma c’è un’osservazione più profonda da fare a riguardo: Joker (è questo è sorprendente per un cattivo) evitava di fare quello che fanno tutti gli esseri umani, ovvero classificare le persone in un modo o in un altro. Di solito a tutti piace evitare ogni sorta di ambiguità a proposito di quello che si sente o si pensa, o a proposito di una situazione esterna.

In quest’ottica, navigare, e mantenere la propria rotta tra Scilla e Cariddi significa anche vivere proprio al confine con l’ambiguità.

La Brexit, il presidente Trump e le proprie scelte

Ci sono innumerevoli esempi che mostrano cosa possa voler dire prendere il sentiero di mezzo al giorno d’oggi. Consideriamo ad esempio la questione della Brexit. Molte persone hanno sostenuto con forza questa causa, perciò forse dovrebbero chiedersi: per quale motivo così tante persone si oppongono alla Brexit, o addirittura la detestano? Quali sono le motivazione dell’altra parte? Indagare non significa necessariamente cambiare la propria idea, ma può aiutare a evitare gli estremi: come il disprezzo della mente (Scilla) o il fanatismo derivante dalle emozioni (Cariddi).

Un’altra questione che sta dividendo il mondo intero riguarda il presidente americano Donald Trump: è buono o cattivo? Si potrebbe affermare che una simile opposizione binaria sia eccessivamente semplicistica, ma in realtà è esattamente mediante questa ‘opposizione’ che gran parte delle persone comprendono le cose, inclusa la stampa. Tuttavia prima di rispondere a una domanda è bene considerare le prove ‘presentate’ da entrambe le parti. È importante farlo, non per cambiare i propri pensieri o le proprie passioni, ma semplicemente per vedere perché gli altri la pensano in maniera cosi diversa. Forse si è troppo logici? Troppo emotivi? Quale è il punto di equilibrio dal quale si può osservare con chiarezza una questione?

Uno stato d’animo bilanciato

F. Scott Fitzgerald in 1921. (Public Domain)

È uno stato d’animo che il grande romanziere americano F. Scott Fitzgerald ha riassunto in una frase: «Il banco di prova di un’intelligenza superiore è la capacità di contenere due idee opposte allo stesso tempo conservando la propria funzionalità». In altre parole, navigare con successo tra Scilla e Cariddi.

Il grande poeta inglese John Keats lo ha spiegato in maniera ancora più profonda con il suo concetto di ‘capacità negativa’. Scrivendo ai suoi fratelli George e Thomas nel 1817, Keats disse: «All’improvviso mi sovvenne quale fosse la qualità che forma un uomo di successo, specialmente in ambito letterario, una capacità che Shakespeare possedeva così enormemente: intendo la capacità negativa, ovvero, quando un uomo è capace di stare nelle incertezze, nei misteri, nei dubbi senza essere impaziente di pervenire a fatti e a ragioni».

John Keats. (Public Domain)

Perciò, in un mondo sempre più polarizzato, dove le persone si affrettano a prendere decisioni basandosi su slogan o tecnicismi, la storia di Scilla e Cariddi rammenta cosa significhi veramente essere un eroe o un’eroina nel viaggio della vita: significa percorrere la via di mezzo tra mente ed emozioni, senza lasciarsi troppo distrarre da nessuna delle due sponde.

 

 

 

 

 

 

In questa serie, ‘Miti, la strada verso casa’, l’autore James Sale spiega perché i miti, tutt’altro che scontati al giorno d’oggi, rimangano cruciali per comprendere il ruolo degli esseri umani nell’universo, e forse anche per la loro futura sopravvivenza.

James Sale è un uomo d’affari inglese, fondatore di Motivational Maps, che è attiva in 14 Paesi. Sale è autore di oltre quaranta libri pubblicati da importanti editori internazionali, come Macmillan, Pearson, e Routledge.

Articolo in inglese: Scylla and Charybdis: A Simple Myth, Appropriate for Now

 

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