Salvini a rischio processo, Toninelli lo difende

Il Movimento 5 Stelle cambia idea sull'immunità: «Se processano il vicepremier devono processare tutto il governo»

Mercoledi 30 gennaio si è svolta la prima sessione della Giunta per le Immunità del Senato in merito all’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, accusato dal Tribunale dei Ministri di Catania di sequestro di persona aggravato.

Il ministro degli Interni rischia di finire sul banco degli imputati per il suo operato nel caso della nave Diciotti. Ad agosto dello scorso anno Salvini ha infatti negato per oltre 10 giorni consecutivi l’autorizzazione a sbarcare in suolo italiano ai 177 migranti che si trovavano a bordo della nave.

Secondo le accuse, Salvini avrebbe abusato delle sue funzioni amministrative e posto arbitrariamente il proprio veto, privando i migranti della Diciotti della propria libertà per un periodo superiore a quello consentito dalla legge.

L’immunità

A prescindere dalla fondatezza delle accuse, per avviare un procedimento legale contro un ministro è necessaria l’autorizzazione di una delle Camere; cosi, la richiesta del Tribunale dei ministri di Catania è stata sottoposta all’attenzione della Giunta per le immunità del Senato, che dovrà formulare entro 30 giorni una proposta in merito all’immunità di Salvini da sottoporre poi al voto palese del Senato.

La relativa legge afferma che l’autorizzazione a procedere dovrebbe essere negata nel caso l’inquisito «abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante o per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio delle funzioni di governo».

Ad agosto la ‘linea dura’ di Salvini è stata sostenuta apertamente dall’intero governo Conte, tanto più che la vicenda Diciotti è stata utilizzata per mettere pressione all’Unione Europea affinché si assumesse le proprie responsabilità nell’ambito della gestione dei flussi migratori. Da questo punto di vista potrebbe sembrare legittimo, se non doveroso, che i parlamentari dell’M5s votino a favore dell’immunità per il ministro degli Interni. Il ministro delle Infrastrutture Toninelli ha infatti dichiarato: «Se processano il vicepremier devono processare tutto il governo».

Forza Italia e Fratelli d’Italia sostengono Salvini nonostante siano ufficialmente all’opposizione, mentre il Pd si dice contrario all’immunità. Matteo Renzi commenta su Twitter: «Sono arrivate in Senato le carte del Tribunale dei Ministri nei confronti di Matteo Salvini. Dopo averle lette con attenzione e senza alcun pregiudizio ideologico, voterò a favore della richiesta di autorizzazione a procedere».

La lettera di Salvini

Le parole del ministro Toninelli sono arrivate in seguito alla pubblicazione di una lettera di Salvini sul Corriere della Sera, nella quale il vicepremier ha specificato che «va negata l’autorizzazione ai giudici» in quanto la sua è stata una decisione presa «nell’interesse pubblico».

Il leader della Lega ha scritto: «Dopo aver riflettuto a lungo su tutta la vicenda, ritengo che l’autorizzazione a procedere debba essere negata. E in questo non c’entra la mia persona. Innanzitutto il contrasto all’immigrazione clandestina corrisponde a un preminente interesse pubblico. […] In secondo luogo, ma non per questo meno importante, ci sono precise considerazioni politiche. Il governo italiano, quindi non Matteo Salvini personalmente, ha agito al fine di verificare la possibilità di un’equa ripartizione tra i Paesi dell’Ue degli immigrati a bordo della nave Diciotti».

Le dichiarazioni rilasciate in mattinata dal ministro Toninelli sembrano in linea con la posizione espressa da Salvini: «Io sono, come ministro dei Trasporti, responsabile della navigazione, fino all’attracco. Salvini è responsabile della sicurezza sulla terra ferma. Sulla Diciotti la decisione la abbiamo presa insieme io, lui, il presidente del Consiglio e tutto il governo del Parlamento. Se processano Salvini devono processare anche me e tutto il governo. Se vogliono farlo diventare un processo al governo ci siamo tutti».

Si prospetta comunque un momento di profonde riflessioni e dibattiti all’interno del Movimento 5 Stelle, dalla base al vertice. Fino al giorno prima della lettera di Salvini, il Movimento sembrava incline a fornire, seppur con riluttanza, l’autorizzazione a procedere contro il ministro, probabilmente per mantenere la coerenza con le posizioni tradizionali del gruppo in merito a giustizia e immunità dei parlamentari. Va ricordato, infatti, che il Movimento 5 Stelle si è spesso detto contrario al concetto di immunità.

 
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