Cina, sui palazzi compare la scritta ‘Abbasso il Partito Comunista’

Di Mary Hong

Il 21 febbraio 2023, alle ore 20:00, in Cina, uno striscione digitale a caratteri bianchi in grassetto su uno sfondo rosso è apparso sulla facciata nord della Wanda Plaza di Jinan, nello Shandong. Il messaggio che trasmetteva era chiaro: «Abbasso il Partito Comunista, abbasso Xi Jinping».

Chai Song è l’ideatore dell’esposizione. Di recente ha deciso di rivelare la storia ai media, mesi dopo essere riuscito a fuggire dalla Cina.

«Le proteste non possono essere fugaci», ha dichiarato, «Sostenere la propria voce è fondamentale».

Dopo quasi un anno di permanenza negli Stati Uniti, Chai ha riflettuto a lungo prima di decidere di esporre la questione all’attenzione dei media.

«Molte persone sono contrarie al Partito Comunista Cinese (Pcc), ma molte non hanno il coraggio di parlare per paura per la propria sicurezza personale. Credo che quando si eviteranno queste situazioni, si scatenerà un’ondata di proteste a livello nazionale», ha affermato all’edizione in lingua cinese di Epoch Times il 13 gennaio, giorno in cui Taiwan ha tenuto le sue elezioni presidenziali.

La mattina del 21 febbraio 2023, ora locale [New York; ndt], il signor Chai ha attivato il suo orologio elettronico controllato a distanza dal suo telefono da un hotel di David, Panama.

Subito dopo, sulla parete nord dell’edificio della Wanda Plaza della città di Jinan è apparsa l’immagine di uno striscione con sfondo rosso a caratteri bianchi «Abbasso il Partito Comunista, Abbasso Xi Jinping».

Dopo aver premuto il pulsante, David ha lasciato l’hotel e si è diretto a nord senza fermarsi. «Li ho avvisati [gli amici in Cina, ndr] con messaggi su WeChat, ma non mi ha risposto nessuno. Ho capito subito che erano stati arrestati», ha spiegato Chai.

Uno dei suoi amici ha registrato un video e scattato delle foto sul posto, inviandogliele prontamente.

Le auto della polizia sono arrivate rapidamente, a sirene spiegate nella notte.

«In quel momento c’era personale della sicurezza nazionale, della polizia armata, della stazione di polizia locale, del dipartimento provinciale e dell’ufficio cittadino. Insieme hanno formato una task force speciale. Solo per il mio amico, più di 70 persone sono andate a casa sua per arrestarlo. È successo verso le 21 o le 22 di quella sera e hanno effettuato l’arresto. Il corridoio era affollato, e la ricerca di mio padre non è stata diversa, con una moltitudine di persone coinvolte, creando una scena frenetica».

I suoi genitori sono stati interrogati per un’intera settimana e costretti a dire al figlio di tornare in Cina.

I conti bancari del signor Chai sono stati congelati e i suoi parenti hanno ricevuto l’ordine di non assisterlo. La polizia ha persino indagato su tutto ciò che è avvenuto dalla sua nascita, compresa la sua scuola elementare. Il suo amico e la sua ragazza sono tuttora scomparsi.

«Allora il mio amico non percepiva la questione come qualcosa di così grave, e nemmeno io. Sapevo che mi avrebbero arrestato, ma non mi sarei mai aspettato un tale dispiegamento di personale e un notevole clamore per rintracciarmi». Dopo che i suoi beni sono stati congelati, si è ritrovato senza un soldo, senza nemmeno i mezzi per permettersi un pasto. In Messico, ha corso rischi mortali che lo hanno costretto a ricorrere al trasporto su treni merci dal Venezuela per entrare negli Stati Uniti.

Un altro ‘uomo del ponte’

La sua ispirazione è partita dal gesto coraggioso di Peng Zaizhou, conosciuto come «l’uomo del ponte».

Il 13 ottobre 2022, alla vigilia del 20° congresso nazionale del regime, Peng Lifa, noto come Peng Zaizhou su Twitter, ha appeso due grandi striscioni con lettere rosse sul ponte Sitong, una località che ospita le università e le aziende tecnologiche di Pechino.

Gli striscioni dichiaravano il rifiuto delle misure draconiane zero-Covid e definivano il leader cinese Xi Jinping un «traditore nazionale».

Da allora il signor Peng è scomparso.

Il deputato Mike Gallagher (R-Wis.) (a sinistra), presidente del Comitato strategico della Camera sul Partito Comunista Cinese (Pcc), e Zhou Fengsuo, direttore esecutivo di Human Rights in China, tengono in mano un manifesto a sostegno della candidatura al Premio Nobel per la Pace di Peng Lifa, noto anche come «l'uomo del ponte» per la sua protesta individuale sul ponte Sitong di Pechino nel 2022 contro il regime autoritario del Pcc, fuori dal Campidoglio degli Stati Uniti il 29 novembre 2023. (Terri Wu/The Epoch Times)
Il deputato Mike Gallagher (R-Wis.) (a sinistra), presidente del Comitato strategico della Camera sul Partito Comunista Cinese (Pcc), e Zhou Fengsuo, direttore esecutivo di Human Rights in China, tengono in mano un manifesto a sostegno della candidatura al Premio Nobel per la Pace di Peng Lifa, noto anche come «l’uomo del ponte» per la sua protesta individuale sul ponte Sitong di Pechino nel 2022 contro il regime autoritario del Pcc, fuori dal Campidoglio degli Stati Uniti il 29 novembre 2023. (Terri Wu/The Epoch Times)

Il signor Chai è stato ispirato. Tuttavia, ha ammesso di non essere coraggioso come il signor Peng. Per esprimere le sue preoccupazioni politiche, ha organizzato efficacemente un evento di protesta telecomandato: un piano ben congegnato che comprendeva la proiezione, la risoluzione dei problemi e il cablaggio.

«L’incidente di Peng Lifa incarna soprattutto uno spirito: conosceva il significato delle sue azioni e ne comprendeva le potenziali conseguenze. Era pronto a contribuire in modo disinteressato, sacrificando forse anche la sua vita per una riforma in Cina. È questo spirito che ha avuto l’influenza più significativa su di me. Non si tratta solo di richieste, ma piuttosto del suo spirito di sfida al potere!», ha dichiarato Chai.

Il signor Chai, originario dell’Hebei, si è occupato per molti anni di leasing immobiliare a Pechino e nello Shandong. Affittava grandi edifici residenziali e poi li subaffittava ai clienti, traendo profitto dalla differenza di prezzo. Purtroppo, l’attività ha risentito pesantemente dei tre anni di blocco della pandemia.

L’isolamento ha impedito ai suoi inquilini di tornare in città e di pagare l’affitto. «All’improvviso ci siamo trovati nell’impossibilità di resistere alle circostanze», ha spiegato.

La chiusura delle strade e i cancelli di saldatura sono la tattica di controllo più semplice delle autorità, «insieme alla violenza e alla coercizione, che limitano la nostra libertà e i nostri diritti», ha spiegato.

Mentre si recava a Pechino, Chai ha constatato personalmente il rifiuto della città di ammettere i non residenti nei principali ospedali per le cure mediche. Anche in situazioni critiche, il loro accesso alla città era bloccato all’ingresso dell’autostrada.

«Le risorse sanitarie erano in uno stato di paralisi totale… In sostanza, si calpesta la vita umana lasciando le persone in uno stato di impreparazione», ha osservato Chai, sottolineando la significativa perdita di vite umane nel corso dei tre anni di pandemia e la rabbia accumulata dalla popolazione.

«Naturalmente, se si tratta di una difficoltà temporanea, la gente capisce. Ma quando le persone rimangono senza speranza e cadono nella disperazione, ‘voteranno con i piedi’ [qui si intende che esprimeranno il loro dissenso abbandonando il Paese, emigrando, ndt]», ha aggiunto.

Una protesta da remoto durante la fuga

A Jinan, la capitale della provincia di Shandong, ha scelto di inscenare la protesta in un edificio della zona pedonale di Piazza Wanda, di fronte a Via Yingxiu, un luogo vivace con un enorme volume pedonale.

«Ho scelto deliberatamente un’unità rivolta a sud. Prima ho misurato ed esaminato le finestre e l’angolo verso il lato opposto. Una volta soddisfatto delle misure, ho affittato l’appartamento e ho iniziato l’installazione delle attrezzature», ha raccontato.

Tra novembre e dicembre 2022 ha preso delle decisioni sofferte e ha optato per Via Yingxiu.

Dopo aver firmato il contratto di affitto, la chiacchierata con il padrone di casa ha rivelato che quest’ultimo era specializzato nella sorveglianza tecnica per aiutare la polizia a catturare gli attivisti d’oltremare. Sentendosi a disagio, ha rapidamente rescisso il contratto con la scusa dell’illuminazione insufficiente dell’appartamento e ha affittato un altro appartamento.

Per garantire la corretta esposizione dello striscione, ha provato a proiettare la pubblicità di un ristorante: «Teste d’anatra piccanti di Quzhou, niente avanzi di ieri sera».

Dopo aver messo a punto l’effetto, ha sostituito la lente del proiettore. Per incidere la lente, si è spinto oltre e ha acquistato un incisore laser. «In Cina nessuno osa incidere per te queste parole, quindi ho dovuto farlo da solo», ha spiegato. Ha anche installato un orologio elettronico telecomandato per controllare l’interruttore di accensione del proiettore.

Inoltre, ha installato una telecamera di sorveglianza all’interno della stanza per poter monitorare in tempo reale, attraverso il suo telefono, se qualcuno fosse entrato nella stanza.

Secondo il signor Chai, non ha mai trascorso una notte nell’appartamento.

All’inizio di gennaio 2023, subito dopo la revoca delle restrizioni sulla pandemia, ha deciso di lasciare il Paese.

Ha ammesso: «Non riuscivo più a contenere tutta la rabbia e l’impotenza di quei tre anni. Mi sono detto che dovevo andarmene. Inizialmente avevo programmato di trascorrere il Capodanno a casa prima di partire. Erano anni che non festeggiavo il Capodanno. Ma temevo che le politiche di viaggio o di uscita potessero cambiare di nuovo, impedendomi di partire».

Le severe misure di blocco hanno scatenato un diffuso malcontento tra la popolazione. Il signor Chai non ha nascosto il suo piano agli amici.

Il 18 gennaio 2023 è uscito dalla Cina da Macao e ha attraversato la Thailandia, la Turchia e poi l’Ecuador. Intendeva attivare il pulsante per visualizzare a distanza lo striscione quando si sarebbe avvicinato agli Stati Uniti.

«Il momento dell’attivazione è stato scelto strategicamente», ha dichiarato.

Dopo che il Pcc ha annunciato che il 26 febbraio si sarebbe tenuta la Seconda sessione plenaria del 20° Comitato centrale, quando è stata confermata la rielezione di Xi Jinping a presidente e sono stati eletti i nuovi leader delle istituzioni nazionali, ha deciso di attivare lo striscione la sera del 21 febbraio 2023.

In un hotel di David, a Panama, il signor Chai ha attivato il suo orologio elettronico a distanza controllato dal telefono.

La sera, su una facciata nord dell’edificio Wanda Plaza, si è accesa l’immagine di uno striscione con sfondo rosso e caratteri bianchi che recitava: «Abbasso il Partito Comunista, abbasso Xi Jinping».

Una volta entrato negli Stati Uniti, Chai ha avuto delle conversazioni con i funzionari del Dipartimento di Sicurezza Nazionale e dell’Fbi. Da questi dialoghi ha appreso che la polizia del Pcc era impegnata in uno sforzo internazionale per catturarlo.

«Ho scampato per poco la morte in Messico. Se le autorità messicane per l’immigrazione mi avessero catturato, mi avrebbero deportato in Cina», ha rivelato.

Raccontando l’esperienza, ha voluto far sapere alla gente di Taiwan: «Non abbiamo il diritto di voto, possiamo solo ‘votare con i piedi’», riferendosi alla sua preoccupazione per la democrazia di Taiwan e alla sua convinzione che Taiwan rappresenti una speranza per i cinesi.

Taiwan porta con sé «l’unico seme di civiltà per i cinesi», ha dichiarato.

 

Articolo in lingua inglese: ‘Down With the Communist Party’ Banner Surfaces in China

 
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