Libri religiosi sequestrati e bruciati in Cina, fedeli condannati al carcere

Di Jocelyn Neo

Anni fa gli orrori dell’olocausto hanno spianato la strada alla Dichiarazione universale dei diritti umani; tuttavia, il diritto fondamentale alla libertà di credo o religione viene ancora calpestato nelle società dominate da regimi totalitari.

Nella Cina comunista, praticare una certa fede, stampare, o anche leggere libri religiosi può portare a condanne detentive e abusi. I credenti spirituali in Cina – che siano cristiani, buddisti, musulmani uiguri, o praticanti del Falun Gong – affrontano brutali repressioni e condanne ai lavori forzati e sono anche costretti a vedere i propri testi religiosi bruciati o distrutti per mano del Partito Comunista Cinese (Pcc).

Queste politiche coercitive hanno lo scopo di forzare i credenti a rinunciare alla propria fede e allinearsi all’ideologia comunista basata su ateismo e marxismo.

La messa al bando delle pubblicazioni religiose

Secondo Bitter Winter, una rivista sulla libertà religiosa e i diritti umani in Cina, una sede della Chiesa delle Tre Sicurezze, in un villaggio della contea di Lanling, è stata demolita nel luglio 2020.

Un funzionario del governo della contea ha comunicato alla congregazione che «tutte le chiese troppo vicine alle istituzioni governative devono essere distrutte» e che lo stesso valeva per «quelle che hanno un aspetto migliore degli edifici governativi».

Una donna legge la Bibbia nella chiesa Christian Glory di Wuhan il 23 settembre 2018. (NICOLAS ASFOURI/AFP via Getty Images)

Il funzionario ha dichiarato che «la fede nel Partito Comunista è l’unica religione consentita».

In un altro articolo dello stesso mese, la rivista ha scritto che 26 persone nella provincia di Jiangsu, in Cina, sono state condannate con l’accusa di «operazioni commerciali illegali», in quanto erano coinvolte nella stampa di pubblicazioni religiose destinate alla circolazione all’interno della missione sudcoreana ‘Buona notizia’.

Il direttore e due membri della missione sono stati multati pesantemente e condannati a pene detentive rispettivamente di 3 anni e 10 mesi e 3 anni e 6 mesi, mentre alcuni responsabili della tipografia sono stati multati fino a 15 mila dollari e condannati a 3 anni.

Anche i servizi postali e i corrieri vengono rigorosamente sorvegliati. In un altro recente articolo, un impiegato di un’azienda di spedizioni della città di Luoyang, nella provincia di Henan, ha dichiarato a Bitter Winter che il Pcc ha esercitato uno «stretto controllo sulle merci spedite» nel corso del 2020.

«Solo la spedizione di libri approvati dal governo è consentita. Tutti i libri con ‘cattive informazioni’, inclusa la religione, non possono essere spediti. Se le autorità di pubblica sicurezza scoprono violazioni di questi regolamenti, l’azienda sarà multata e chiusa», ha dichiarato l’impiegato.

Citando un altro incidente, la pubblicazione ha raccontato la storia di una madre di fede cristiana della città di Jiyuan, nella provincia di Henan, che si era recata in un ufficio postale nel giugno del 2020 per spedire testi evangelici a sua figlia che vive all’estero. Ma le autorità le hanno detto che le sue pubblicazioni erano «oggetti illegali».

Raccontando l’incidente a Bitter Winter, la donna ha dichiarato: «Sapevo che era illegale spedire oggetti infiammabili, droghe, pistole e munizioni, ma ora anche il materiale religioso è illegale».

Mentre il regime comunista intensifica la sua stretta sulle pubblicazioni religiose, anche il settore dell’editoria si trova in difficoltà. Un responsabile del reparto vendite della città di Luoyang, nella provincia di Henan, ha dichiarato nel settembre 2020 che la stampa di materiale religioso, «in particolare quello cristiano», non è consentita. «Chiunque accetta tali ordini infrange la legge e potrebbe essere messo in prigione. Questa è la linea che non possiamo assolutamente superare».

Le autorità conducono anche controlli minuziosi per assicurarsi che le aziende rispettino le regole.

Il direttore di un’altra tipografia, nella stessa città, ha raccontato: «Hanno controllato il mio magazzino, hanno esaminato tutti i registri, e anche guardato i fogli di carta sul pavimento, per vedere se includevano contenuti proibiti».

«Se viene trovato un qualsiasi contenuto di questo tipo, verrò multato, o peggio, la mia attività verrà chiusa. Qualsiasi contenuto religioso viene considerato una questione politica, non religiosa. Anche se gli striscioni sulle strade dicono che alle persone è concessa la libertà di credo religioso, l’unica fede che possono praticare liberamente è quella nel Partito Comunista».

Un operaio manovra un macchinario in una tipografia del villaggio di Nanjie, nella provincia centrale cinese di Henan, il 26 settembre 2017. (GREG BAKER/AFP via Getty Images)

Bitter Winter ha anche riferito nel 2019 che il regime comunista sta cercando di ‘sinizzare’ la Bibbia costringendo gli ecclesiastici a interpretare gli insegnamenti in funzione delle ideologie marxiste e socialiste.

Un predicatore della cosiddetta chiesa ‘Three-Self’, ha dichiarato a Bitter Winter: «Questo è il lavoro del diavolo. La situazione sta diventando sempre più disperata; il governo sta aumentando la pressione passo dopo passo. In fin dei conti, vogliono eliminare completamente la fede religiosa».

Distruggere e bruciare i libri religiosi

Oltre a vietare le pubblicazioni spirituali, le autorità cinesi non risparmiano sforzi nel confiscare i libri religiosi non ufficialmente approvati dal Pcc.

Nel marzo dello scorso anno, le autorità locali hanno demolito una chiesa dei ‘Three-Self’ nella contea Yutai della città di Jining, dopo averla bollata come «costruzione illegale».

«I funzionari hanno fatto irruzione nella nostra chiesa prima ancora che finissimo di raccogliere le nostre cose», ha raccontato un membro della congregazione a Bitter Winter. «Hanno strappato tutte le Bibbie e le immagini del Signore Gesù».

Chen Yu, il proprietario di una libreria cristiana online nella città di Taizhou, nella provincia dello Zhejiang, è stato condannato a sette anni e multato per 200 mila yuan (31 mila dollari) per «aver venduto pubblicazioni religiose non approvate importate da Taiwan, dagli Stati Uniti e da altri Paesi», secondo un resoconto di International Christian Concern dell’ottobre 2020. Le autorità hanno anche deciso di distruggere i 12 mila 864 libri cristiani della sua libreria.

Il controllo dei seguaci spirituali e la distruzione dei libri religiosi, come anche la demolizione dei luoghi di culto non sono novità per il Pcc. Essendo un regime radicato nell’ateismo e nel materialismo, il Partito Comunista ha represso costantemente i gruppi religiosi e spirituali da quando è salito al potere nel 1949.

Quando il Pcc ha lanciato la sua decennale Rivoluzione culturale nel 1966, i templi sono stati saccheggiati, e pergamene, libri, reliquie e persino statue di Budda sono state date alle fiamme.

Statue di Buddha distrutte durante la Rivoluzione culturale, che durò dal 1966 al 1976. (Pat B/CC BY-SA 2.0)

Alcuni decenni più tardi, nel luglio del 1999, l’allora leader del Pcc, Jiang Zemin, ha ordinato lo ‘sradicamento’ della pratica spirituale del Falun Gong (noto anche come Falun Dafa), un antico sistema di meditazione basato sui principi di verità, compassione e tolleranza.

L’Ufficio di Pubblica Sicurezza ha quindi emesso documenti ufficiali che vietano l’esposizione di qualsiasi simbolo o immagine associata alla pratica del Falun Gong e il possesso o la distribuzione dei suoi libri, secondo il Falun Dafa Information Center.

Minghui.org, un sito web con sede negli Stati Uniti che raccoglie informazioni sulla persecuzione del Falun Gong in Cina, ha redatto uno studio che include diverse notizie sulla «distruzione coordinata a livello nazionale» da parte del Pcc di milioni di pubblicazioni del Falun Gong, in particolare libri e videocassette, che sono stati gettati al macero o dati alle fiamme.

Libri del Falun Gong vengono dati alle fiamme nella città di Shouguang, nella provincia orientale cinese dello Shandong, il 4 agosto 1999. Le autorità cinesi nelle città di tutta la Cina hanno bruciato milioni di libri e materiali del Falun Gong dopo che il regime comunista ha lanciato una campagna per perseguitare la pratica spirituale nel luglio 1999. (STR/XINHUA/AFP via Getty Images)

Da allora, innumerevoli praticanti del Falun Gong sono stati arrestati, imprigionati e torturati, e ad alcuni sono stati persino prelevati gli organi con la forza. Molti di loro sono stati arrestati per aver rifiutato di rinunciare alla loro fede o per il semplice possesso di libri.

Nel suo rapporto completo sulla ‘Distruzione pubblica di libri e nastri’, Minghui ha citato diversi casi riportati da giornalisti stranieri, giornali statali in Cina, testimoni oculari e praticanti del Falun Gong, che confermano che milioni di pubblicazioni sono state distrutte, bruciate e fatte a pezzi durante le attività di distruzione di massa.

Peraltro, sebbene il buddismo sia una delle religioni attualmente riconosciute in Cina, i templi buddisti e i loro fedeli vengono ancora presi di mira dalle autorità.

Bitter Winter ha riferito che i funzionari governativi della provincia dello Shanxi hanno confiscato quasi 400 kg di libri religiosi e Cd dal tempio di Fengci nell’ottobre 2020. Nello stesso mese, ad alcune famiglie povere della città di Ganzhou, nella provincia di Jiangxi, è stato ordinato di bruciare i libri buddisti del tempio di Foguang, altrimenti avrebbero rischiato la revoca del loro sussidio di sussistenza.

Nella primavera del 2020, nel Tempio della Montagna del Budda Sdraiato nella città di Ulanqab, nella Mongolia Interna, sono stati bruciati libri religiosi e cd . Un buddista della città di Ulanqab ha raccontato: «Questi libri e cd sono stati bruciati nei bruciatori di incenso per tre o quattro giorni. Il resto dei libri religiosi e dei cd sono stati portati via in un camion completamente pieno. Solo i cd pesavano da tre a quattrocento chilogrammi».

 

Articolo in inglese: Religious Books Seized and Burned in Communist China, Believers Given Jail Terms

 
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