VII. La storia omicida del Partito Comunista Cinese

Nel 2004, l’edizione cinese di Epoch Times ha pubblicato i ‘Nove Commentari sul Partito Comunista Cinese’. Il libro, proposto in una serie in nove parti, descrive con onestà la brutalità e l’inganno di cui il Partito Comunista ha fatto uso per governare la Cina. I ‘Commentari’ hanno immediatamente attirato l’attenzione del popolo cinese: poco dopo è sorto un movimento pacifico senza precedenti per la trasformazione e il cambiamento in Cina, chiamato ‘Tuidang’, che significa ‘dimettersi dal Partito’, e che ha portato 300 milioni di cinesi a dimettersi dal Partito e dalle sue organizzazioni affiliate.

I titoli dei ‘Nove Commentari sul Partito Comunista Cinese’ sono:

1. Che cos’è il Partito Comunista
2. Gli inizi del Partito Comunista Cinese
3. La tirannia del Partito Comunista Cinese
4. Il Partito Comunista è una forza contro l’universo
5. La collusione di Jiang Zemin con il Partito Comunista Cinese per perseguitare il Falun Gong
6. Come il Partito Comunista Cinese ha distrutto la Cultura Tradizionale
7. La storia omicida del Partito Comunista Cinese
8. Perché il Partito Comunista Cinese è un culto malvagio
9. La natura senza scrupoli del Partito Comunista Cinese

Settimo commentario

Introduzione

I 55 anni di storia del Partito Comunista Cinese (PCC) sono scritti con il sangue e le menzogne. Le vicende che stanno dietro a questa storia sanguinosa sono estremamente drammatiche e raramente conosciute. Sotto il governo del PCC sono stati uccisi tra i 60 e gli 80 milioni di cinesi innocenti, e innumerevoli famiglie sono state distrutte. Molte persone si chiedono perché il PCC uccida. Oggi il PCC continua la sua brutale persecuzione dei praticanti del Falun Gong e recentemente ha represso a colpi di fucile la grande protesta di Hanyuan, le persone si chiedono se mai il PCC imparerà a parlare con le parole piuttosto che con le armi.

Mao Zedong ha riassunto in questo modo l’obiettivo della Rivoluzione Culturale: «…dopo il caos il mondo raggiunge la pace, ma dopo 7 o 8 anni la confusione deve tornare di nuovo». [1] In altre parole, ci dovrebbe essere una rivoluzione politica ogni 7 o 8 anni e bisogna uccidere un enorme numero di persone ogni 7 o 8 anni.

Dietro i massacri del PCC si nascondono un’ideologia e delle esigenze pratiche.

Ideologicamente il PCC crede nella ‘dittatura del proletariato’ e nella ‘rivoluzione continua sotto la dittatura del proletariato’. Ma dopo che il PCC è salito al potere in Cina, ha ucciso i proprietari terrieri per risolvere i problemi dei rapporti produttivi nelle aree rurali; ha ucciso i capitalisti per raggiungere l’obiettivo della riforma del commercio e dell’industria e per risolvere le relazioni produttive nelle città. Dopo che queste due classi sono state eliminate i problemi economici erano fondamentalmente risolti. Anche la soluzione dei problemi relativi alla sovrastruttura [2] ha richiesto un massacro. L’eliminazione del gruppo anti-Partito di Hu Feng [3] e del movimento anti-destra ha eliminato gli intellettuali. Uccidendo cristiani, taoisti e buddisti ha risolto il problema delle religioni. Le uccisioni di massa durante la Rivoluzione Culturale hanno stabilito, culturalmente e politicamente, l’assoluta leadership del PCC. Il massacro di Piazza Tiananmen è stato usato per impedire crisi politiche e per schiacciare le richieste democratiche. La persecuzione del Falun Gong servirebbe a risolvere la questione della fede e delle cure tradizionali. Queste azioni erano tutte necessarie al PCC per rafforzare il proprio potere e mantenere il suo dominio, nonostante le continue crisi finanziarie (i prezzi dei beni di consumo sono saliti alle stelle dopo che il PCC ha preso il potere e l’economia cinese è quasi collassata dopo la Rivoluzione Culturale), le crisi politiche (per quelle persone che non seguivano gli ordini del Partito o quelli che volevano condividere diritti politici col Partito) e le crisi della fede (la disintegrazione dell’ex Unione Sovietica, i cambiamenti politici nell’Europa dell’Est, il problema del Falun Gong). Ad eccezione del problema del Falun Gong quasi tutti questi movimenti politici sono stati usati per ravvivare lo spettro malvagio del PCC e per incitare il desiderio di rivoluzione. Il PCC ha usato i movimenti politici anche per mettere alla prova i suoi stessi membri, eliminando quelli che non si adeguavano alle richieste del Partito.

Uccidere è necessario anche per ragioni pratiche. Il Partito Comunista è iniziato come un gruppo di delinquenti e furfanti che uccidevano per ottenere il potere. Una volta stabilite queste basi non c’era modo di tornare indietro. Il terrore costante era necessario per intimidire le persone e forzarle ad accettare senza fiatare il potere assoluto del PCC.

In superficie potrebbe sembrare che il PCC sia stato ‘costretto a uccidere’ e che siano stati vari incidenti a irritare lo spettro malvagio del PCC, e ad azionare accidentalmente il suo meccanismo omicida. In realtà i massacri periodici sono necessari per il PCC e gli incidenti servono a mascherare il bisogno di uccidere del Partito. Senza queste dolorose lezioni le persone avrebbero potuto pensare che il PCC stesse migliorando e che quindi avrebbero potuto chiedere la democrazia, come hanno fatto gli studenti idealisti del movimento democratico del 1989. Ricorrere alle stragi ogni 7 o 8 anni serve a rinfrescare il ricordo del terrore nelle persone, e a mettere in guardia le generazioni più giovani; chiunque lavori contro il PCC, sfidi la leadership assoluta del PCC o cerchi di dire la verità sulla storia della Cina assaggerà il ‘pugno di ferro’ della dittatura proletaria.

Per il PCC uccidere è diventato uno dei sistemi imprescindibili per mantenere il potere. Avendo accumulato tali debiti di sangue, la rinuncia a questo meccanismo omicida avrebbe incoraggiato le persone a vendicarsi degli atti criminali del PCC. Per questo il PCC non aveva soltanto bisogno di commettere omicidi numerosi, ma le stragi dovevano essere compiute anche nel modo più brutale per intimidire con efficacia la popolazione, in particolar modo quando ha iniziato a stabilire il suo dominio.

Dal momento che lo scopo degli omicidi era suscitare il massimo terrore possibile il PCC ha scelto le sue vittime arbitrariamente e senza alcun criterio sensato. In ogni movimento politico il PCC ha usato la strategia del genocidio. Prendiamo come esempio la soppressione del movimento dei controrivoluzionari. Il PCC non voleva eliminare il ‘comportamento’ reazionario, ma le ‘persone’ che erano reazionarie. Se qualcuno era stato arruolato e aveva prestato servizio anche solo per pochi giorni nell’esercito dei Nazionalisti (Kuomintang, KMT) ma non aveva fatto assolutamente nulla di politico dopo che il PCC aveva preso il potere, questa persona poteva essere uccisa lo stesso per la sua ‘storia reazionaria’. Nel processo di riforma della terra, per «rimuovere il problema alla radice», il PCC spesso uccideva l’intera famiglia del proprietario terriero.

Dal 1949 il PCC ha perseguitato più della metà delle persone in Cina. Circa 60-70 milioni di persone sono morte per cause non naturali. Questo numero supera il numero totale di morti delle due guerre mondiali messe assieme.

Come in altri Paesi comunisti anche l’omicidio arbitrario commesso dal PCC include l’assassinio brutale dei suoi stessi membri al fine di rimuovere i dissidenti che conservano un senso di umanità al di sopra dei principi del Partito. Il Governo del terrore del PCC si abbatte allo stesso modo sulla popolazione, nel tentativo di mantenere una ‘forza invincibile’.

In una società normale le persone si amano e si prendono cura le une delle altre. Hanno rispetto per la vita e sono grate a Dio. In Oriente le persone dicono, «Non imporre agli altri ciò che tu stesso non vorresti avere [4]». In Occidente dicono, «Ama il prossimo tuo come te stesso»[5]. Per contro il PCC sostiene che «la storia di tutta la società esistita fino ad ora è una storia di lotta di classe»[6]. Per tenere viva la ‘lotta’ nella società deve generare odio. Non solo il PCC uccide, ma incoraggia le persone a uccidere. Si sforza di rendere insensibili le persone di fronte alle sofferenze degli altri, circondandole continuamente di omicidi. Vuole che diventino storditi dalla frequente esposizione alla brutalità disumana e che sviluppino la mentalità per cui «la migliore cosa da desiderare è evitare di essere perseguitati». Tutte queste lezioni insegnate attraverso una repressione brutale permettono al PCC di mantenere il suo potere.

Oltre ad aver distrutto innumerevoli vite il PCC ha distrutto anche l’anima del popolo cinese. Molte persone sono state ‘educate’ a reagire alle menzogne del PCC abbandonando i loro principi e la loro ragione. L’anima di queste persone è morta, qualcosa di più spaventoso della morte fisica.

1. Orrendo massacro

Prima che il PCC prendesse il potere, Mao Zedong ha scritto: «Sicuramente noi non applichiamo una politica di benevolenza nei confronti dei controrivoluzionari, delle attività reazionarie e delle classi dei reazionari [7]». In altre parole, persino prima che il PCC si impadronisse di Pechino aveva già deciso di agire come un tiranno sotto l’eufemismo della ‘dittatura popolare democratica’. Quelli che seguono sono alcuni esempi.

Eliminazione dei reazionari e riforma terriera

Nel marzo 1950 il PCC annunciava ‘l’Ordine di reprimere severamente gli elementi reazionari’, storicamente anche conosciuto come il movimento dell’eliminazione dei controrivoluzionari.

Diversamente da tutti gli imperatori che hanno concesso l’amnistia all’intero Paese dopo essere stati incoronati, il PCC ha iniziato a uccidere dal primo momento in cui ha preso il potere. Mao Zedong ha detto in un documento: «Ci sono ancora molti luoghi in cui le persone sono ancora timorose e non osano uccidere i reazionari apertamente e su larga scala [8]». Nel febbraio 1951 il PCC ha detto che, ad eccezione della provincia di Zhejiang e dell’area Sud della provincia di Anhui, «le altre aree in cui non si uccide abbastanza, specialmente le città grandi e medie, dovrebbero continuare ad arrestare e uccidere su larga scala, e non dovrebbero fermarsi troppo presto». Mao ha inoltre raccomandato che «nelle aree rurali, per uccidere i reazionari, dovrebbe essere uccisa una media di 1/1000 dell’intera popolazione… nelle città dovrebbero essere meno di 1/1000 [9]». La popolazione cinese a quel tempo era di circa 600 milioni; questo ‘ordine regale’ di Mao avrebbe causato almeno 600 mila morti. Nessuno sa quale sia la proporzione di questo 1/1000. Forse per un capriccio, Mao aveva deciso che queste 600 mila vite sarebbero state abbastanza per porre le fondamenta e creare paura tra le persone, quindi ha ordinato che accadesse.

Se quelli uccisi meritassero di morire non era un problema del PCC. Le Normative della Repubblica Popolare Cinese per Punire i Reazionari, annunciate nel 1951, affermavano anche che quelli che «diffondono voci» possono essere «giustiziati immediatamente».

Mentre l’eliminazione dei reazionari veniva largamente messa in atto, anche la riforma terriera iniziava a diffondersi su larga scala. Il PCC aveva infatti già iniziato la riforma terriera nelle aree occupate alla fine degli anni 20. Superficialmente la riforma terriera sembrava evocare un ideale simile a quello del Regno Celeste di Taiping [10] in cui tutti, nominalmente, avrebbero avuto della terra da coltivare, ma in realtà era solo una scusa per uccidere. Tao Zhu, che si è classificato quarto nel PCC, aveva uno slogan per la riforma terriera: «Ogni villaggio sanguina, ogni capofamiglia lotta», volendo dire che in ogni villaggio i proprietari terrieri dovevano morire.

La riforma terriera poteva essere realizzata senza omicidi: ad esempio, il Governo di Taiwan ha implementato la sua riforma terriera acquistando le proprietà dai possidenti. Tuttavia, poiché il PCC era stato originato da un gruppo di delinquenti, sapeva solo rubare e, temendo una vendetta, aveva naturalmente bisogno di uccidere, eliminando così la fonte di potenziali pericoli.

Il modo più comune per uccidere durante la riforma terriera era conosciuto come ‘incontro di lotta’. Il PCC commetteva i crimini e poi accusava i proprietari terrieri o i ricchi agricoltori. Chiedevano alla gente come dovevano essere puniti. Alcuni membri del PCC o attivisti erano pronti in mezzo alla folla e gridavano «Dovremmo ucciderlo noi!» e i proprietari terrieri e i ricchi agricoltori venivano uccisi su due piedi. A quel tempo chiunque possedesse delle terre nel villaggio era classificato come ‘prepotente’. Quelli che si approfittavano spesso dei contadini erano chiamati ‘prepotenti principali’; quelli che aiutavano a riparare i beni pubblici o donavano soldi alle scuole o quando si verificavano disastri naturali, erano chiamati ‘prepotenti gentili’, quelli che non facevano nulla erano i ‘non-prepotenti’. Una classificazione come questa non aveva senso, perché alla fine tutti venivano uccisi subito indipendentemente dalla categoria di ‘prepotente’ alla quale appartenevano.

Verso la fine del 1952, il PCC ha pubblicato il numero degli ‘elementi reazionari’ uccisi, ed erano circa 2,4 milioni di persone. In realtà il numero totale dei morti tra i funzionari dell’ex governo KMT e tra i proprietari terrieri era di almeno 5 milioni.

L’eliminazione dei reazionari e la riforma terriera hanno raggiunto tre risultati diretti. Primo, gli ex funzionari locali che erano stati selezionati in base al gruppo di appartenenza sono stati eliminati. Il PCC ha ucciso  tutti i dirigenti con responsabilità nel sistema precedente e ha realizzato un completo controllo delle aree rurali installando un membro del Partito in ogni villaggio. Secondo, una grande quantità di ricchezza è stata ottenuta rubando e saccheggiando. Terzo, i civili sono stati terrorizzati dalla brutale repressione che ha colpito i proprietari terrieri e i ricchi agricoltori.

La ‘Campagna Anti Tre’ e la ‘Campagna Anti Cinque’

L’eliminazione dei reazionari e la riforma terriera avevano come obiettivo principale le campagne, mentre la ‘Campagna Anti Tre’ e la ‘Campagna Anti Cinque’ che sono seguite, possono essere considerate come il corrispondente genocidio nelle città.

La ‘Campagna Anti Tre’ è iniziata nel dicembre del 1951 e ha avuto come obiettivo la corruzione, gli sprechi e la burocrazia. Furono giustiziati alcuni ufficiali corrotti del PCC. Subito dopo, il PCC attribuì la corruzione dei suoi funzionari governativi alla tentazione dei capitalisti. Nello stesso modo è stata lanciata nel gennaio del 1952 la ‘Campagna Anti Cinque’ contro la corruzione, l’evasione fiscale, il furto di proprietà statali, la frode nei contratti governativi e lo spionaggio di informazioni economiche dello Stato.

La ‘Campagna Anti Cinque’ consisteva essenzialmente nel confiscare le proprietà dei capitalisti e nell’ucciderli per i loro soldi. Ogni notte Chen Yi, all’epoca sindaco di Shanghai, è stato interrogato mentre stava seduto sul divano con una tazza di tè in mano. Lui avrebbe tranquillamente chiesto, «Quanti paracadutisti oggi?», che significava: «Quanti uomini d’affari si sono gettati dai palazzi per suicidarsi?». Nessuno tra i capitalisti sarebbe potuto scappare dalla ‘Campagna Anti Cinque’. Era richiesto loro di pagare le tasse ‘evase’ nel periodo di Guangxu (1875-1908) durante la dinastia Qing (1644-1911) quando era stato fondato il mercato commerciale a Shanghai. I capitalisti non avevano la possibilità di pagare quelle ‘tasse’ neanche con tutte le loro fortune. Non avevano altra scelta se non quella di suicidarsi, ma non osavano buttarsi nel fiume Huangpu. Se i loro corpi non fossero stati trovati, il PCC li avrebbe accusati di essere fuggiti a Hong Kong e i loro familiari sarebbero stati ritenuti responsabili per le loro tasse. I capitalisti in verità si gettavano dalla cima degli edifici per lasciare un cadavere, così che il PCC potesse vedere la prova della loro morte. Si diceva che le persone non osavano camminare vicino agli edifici di Shanghai per paura di essere schiacciati dalla gente che saltava dalle finestre.

Secondo i Fatti delle Campagne Politiche Dopo la Fondazione della Repubblica Popolare Cinese, edito nel 1996 con la collaborazione di quattro dipartimenti governativi, incluso il Centro di Ricerca Storica del PCC, durante la ‘Campagna Anti Tre’ e la ‘Campagna Anti Cinque’, più di 323.100 persone sono state arrestate e oltre 280 si sono suicidate o sono scomparse. Nella ‘Campagna Anti-Hu Fang’ nel 1955, oltre 5.000 vennero incriminati, più di 500 furono arrestati, più di 60 si suicidarono e 12 morirono per cause non naturali. Nell’eliminazione dei reazionari che è seguita, più di 21.300 persone sono state giustiziate e oltre 4.300 si sono suicidati o sono scomparsi.

La Grande Carestia

Il più alto numero di morti in Cina si è registrato durante la Grande Carestia poco dopo il Grande Balzo in Avanti [12]. Il capitolo ‘La Grande Carestia’ del libro Documentazioni Storiche della Repubblica Popolare Cinese pubblicato nel febbraio 1994 dalla Casa Editoriale Bandiera Rossa afferma che «il numero di morti innaturali e di nascite ridotte dal 1959 al 1961 è stimato in circa 40 milioni… lo spopolamento della Cina di 40 milioni di persone può essere considerato la più grande carestia del secolo».[13]

La Grande Carestia è stata distorta dal PCC come il ‘Disastro Naturale Lungo Tre Anni’. Infatti, in quei tre anni ci sono state buone condizioni climatiche, senza alluvioni, siccità, uragani, tsunami, terremoti, gelo o invasione di cavallette. Il ‘disastro’ è stato causato interamente dall’uomo. La campagna per il Grande Balzo in Avanti richiedeva che tutti in Cina fossero coinvolti nella produzione di acciaio, forzando gli agricoltori a lasciare i loro raccolti marcire nei campi. Nonostante ciò, i funzionari in tutte le regioni aumentarono le loro richieste sulle quantità prodotte. He Yiran, primo segretario del Comitato della Prefettura del PCC di Liuzhou, ha creato da solo l’incredibile raccolto di «65.000 kg di riso per mu [14]» nella contea di Huanjiang. Ciò è accaduto dopo il Plenum di Lushan, quando il movimento anti-destra del PCC era al suo apice. Per dimostrare che il PCC era sempre corretto, i raccolti vennero espropriati dal Governo come tassazione in accordo con queste produzioni esagerate. Di conseguenza, le razioni di grano, semenza e cibo dei contadini vennero tutte confiscate. Quando la domanda non poteva ancora essere soddisfatta, i contadini erano accusati di nascondere i loro raccolti.

He Yiran ha detto una volta che dovevano lottare per raggiungere il primo posto nella competizione per la più alta produzione, non importava quante persone sarebbero morte. Alcuni contadini sono stati privati di tutto, con solo alcuni pugni di riso lasciati in una bacinella. Il Comitato del Partito del distretto di Xunle, nella contea di Huanjiang, ha addirittura emesso un ordine che vietava di cucinare, per evitare che i contadini mangiassero il raccolto. Delle perlustrazioni venivano condotte dai militari di notte. Se vedevano la luce di un fuoco facevano irruzione e saccheggiavano. Molti contadini non osavano nemmeno cucinare erbe o bacche e così sono morti di fame.

Storicamente, in tempi di carestia, il Governo dovrebbe provvedere a distribuire riso e i raccolti per permettere alle vittime di sopravvivere alla carestia. Il PCC, invece, ha visto lo sfuggire alla carestia come un disonore per il prestigio del Partito, e ha ordinato alle milizie di bloccare le strade per prevenire la fuga delle vittime dalla carestia. Chiunque cercasse di prendere qualcosa dai depositi di cereali era etichettato come contro-rivoluzionario e ucciso. Un gran numero di contadini sono morti di fame in molte province, incluse Gansu, Shandong, Henan, Anhui, Hubei, Hunan, Sichuan e Guangxi. Inoltre, i contadini affamati erano forzati a partecipare ai lavori di irrigazione, alla costruzione di dighe e alla produzione di acciaio. Molti sono caduti al suolo mentre lavoravano e non si sono mai più rialzati. Quelli che sopravvivevano non avevano la forza di seppellire i morti. Interi villaggi sono scomparsi perché le famiglie sono morte di fame una dopo l’altra.

Nelle più gravi carestie della storia cinese precedente al PCC c’erano stati casi in cui le famiglie si scambiavano i bambini per mangiarli, ma nessuno aveva mai mangiato i propri figli. Tuttavia, sotto il governo del PCC le persone erano costrette a mangiare quelli che morivano, cannibalizzando quelli che venivano da altre regioni, e anche uccidendo e mangiando i loro stessi figli. Lo scrittore Sha Qing ha dipinto questa scena nel suo libro Yi Xi Da Di Wan (Una Terra Oscura di Bayou): durante la Grande Carestia in una famiglia di contadini il padre era rimasto solo con il figlio e la figlia. Un giorno la figlia venne portata fuori dal padre. Quando tornò a casa non trovò più il fratellino, ma vide dell’olio bianco galleggiare nel calderone e un mucchietto di ossa accanto alla stufa. Molti giorni dopo il padre aggiunse più acqua nella pentola e chiese alla figlia di avvicinarsi. La ragazza tremava e implorava il padre da fuori la porta: «Papà, per favore non mangiarmi. Posso raccogliere della legna e cucinare per te. Se mi mangi, nessuno lo farà per te».

L’estensione definitiva e il numero di tragedie come questa sono sconosciute, eppure il PCC le presentava ancora erroneamente come un nobile onore e affermava che così stava guidando le persone ad affrontare coraggiosamente i ‘disastri naturali’, continuando a dipingersi come ‘grande, glorioso e corretto’. Dopo il Plenum di Lushan tenutosi nel 1959, il Generale Peng Dehuai [15] è stato privato del suo potere per aver parlato a favore della gente. Un gruppo di ufficiali del Governo e dirigenti che hanno osato dire la verità sono stati sollevati dai loro incarichi, detenuti e indagati. In seguito nessuno ha più osato dire la verità. Al tempo della Grande Carestia, i funzionari, invece di riportare la verità, hanno nascosto il grande numero di morti per fame per proteggere le loro posizioni. La provincia di Gansu ha addirittura rifiutato un aiuto di cibo offerto dalla provincia di Shaanxi, sostenendo di averne a volontà.

Questa Grande Carestia poteva essere considerata un test di qualificazione per i funzionari del PCC: se riuscivano a non dire la verità di fronte alla morte per fame di decine di milioni di persone potevano certamente rispondere ai requisiti richiesti dal PCC. Con questo test il PCC sapeva che nulla, né le emozioni umane né la loro coscienza, poteva farli deviare dalla linea del Partito. Dopo la Grande Carestia, i funzionari provinciali responsabili hanno semplicemente fatto una formale auto-critica, e con questo tutto si è accomodato. Li Jingquan, segretario del PCC della provincia di Sichuan ‒ dove milioni di persone erano morte di fame ‒ è stato promosso a primo segretario dell’Ufficio del Distretto Sud occidentale del PCC.

Dalla Rivoluzione Culturale al Massacro di Piazza Tiananmen e al Falun Gong

La Rivoluzione Culturale è stata formalmente lanciata il 16 maggio 1966 ed è durata fino al 1976. Questo periodo è stato chiamato la ‘Catastrofe dei Dieci Anni’ persino dal PCC stesso. Successivamente in un’intervista a Hu Yaobang, giornalista jugoslavo, l’ex segretario generale del Partito ha detto: «A quel tempo circa 100 milioni di persone sono state coinvolte, che era un decimo della popolazione cinese».

In Fatti delle Campagne Politiche dopo la Fondazione della Repubblica Popolare Cinese, scritto dal Centro di Ricerche Storiche del PCC, si legge che «nel maggio 1984, dopo 31 mesi di intense ricerche, verifiche e conteggi da parte del Comitato Centrale del PCC, le cifre relative alla Rivoluzione Culturale erano: più di 4,2 milioni di persone detenute e indagate; 1,73 milioni di persone morte per cause non naturali; 135 mila persone etichettate come contro-rivoluzionari e poi giustiziate; 237 mila persone uccise e 7,03 milioni rese invalide da attacchi armati, e 71.200 famiglie distrutte». Le statistiche, dedotte dagli annali locali, mostrano che durante la Rivoluzione Culturale sono morte per cause non naturali 7,73 milioni di persone.

Accanto alle torture a morte delle persone, l’inizio della Rivoluzione Culturale ha anche dato l’avvio a un’ondata di suicidi. Molti famosi intellettuali, quali Lao She, Fu Lei, Jian Bozan, Wu Han e Chu Anping si sono suicidati all’inizio della Rivoluzione Culturale.

La Rivoluzione Culturale è stato il periodo più sinistroide della Cina. Uccidere diventò un modo per esibire il proprio livello di ‘rivoluzionarietà’, così il massacro dei ‘nemici di classe’ è stato estremamente crudele e brutale.

La politica di ‘Riforma e Apertura’ ha permesso la circolazione delle informazioni, e questo ha a sua volta permesso ai giornalisti stranieri di essere testimoni del Massacro di Piazza Tiananmen del 1989 e di mandare in onda le videoregistrazioni dove si vedevano i carri armati schiacciare ed uccidere gli studenti.

Dieci anni dopo, il 20 luglio 1999, Jiang Zemin ha iniziato la repressione del Falun Gong. Alla fine del 2002, notizie provenienti da fonti interne al governo cinese confermavano l’occultamento di 7.000 morti avvenute nei centri di detenzione, nei campi di lavoro forzato, nelle prigioni e negli ospedali psichiatrici, con una media di sette persone uccise ogni giorno.

Nella percezione del pubblico, gli omicidi commessi oggi dal PCC sembrano essere molto inferiori rispetto alle milioni o decine di milioni di uccisioni commesse in passato. Ci sono due ragioni per questa errata percezione. Primo, la cultura del PCC ha deformato le menti dei cinesi, rendendole più remissive e ciniche. Secondo, a causa dell’eccessiva corruzione dei funzionari governativi del PCC, l’economia cinese è diventata una ‘economia da trasfusione’, che dipende dai capitali stranieri per la crescita economica e la stabilità sociale. Il PCC ricorda bene le sanzioni economiche seguite al massacro di piazza Tiananmen, e sa che uccidere apertamente farebbe fuggire i capitali stranieri, mettendo così a rischio il regime totalitario. Il massacro tuttavia non è diminuito, piuttosto i mezzi con cui gli innocenti vengono uccisi sono più coperti, perché il PCC cerca di nascondere l’evidenza.

2. Modi estremamente crudeli di uccidere

Ogni cosa che il PCC fa ha un solo scopo: ottenere e mantenere il potere. L’uccisione è un mezzo particolarmente usato per mantenere il suo potere. Più persone venivano uccise, più crudele era l’omicidio e più era adatto a terrorizzare le persone. Tale terrore è iniziato prima della guerra sino-giapponese.

Il massacro nel Nord della Cina durante la guerra sino-giapponese

Quando l’ex presidente americano Hoover raccomandava il libro Enemy Within [Il Nemico all’Interno, ndt] di padre Raymond J. De Jaegher [16], ha commentato che il libro metteva a nudo il terrore contenuto nei movimenti comunisti. Lo raccomandava a tutti coloro che volevano capire una tale forza malvagia nel mondo.

In questo librone De Jeagher racconta di come il PCC abbia usato la violenza per terrorizzare le persone e sottometterle. Ad esempio, un giorno il Partito Comunista ha chiesto a tutti di andare nella piazza del villaggio. I maestri hanno portato i bambini dalla scuola alla piazza. Lo scopo dell’adunata era quello di farli assistere all’uccisione di 13 giovani patrioti. Dopo aver esposto le false accuse imputate alle vittime, i leader comunisti hanno ordinato agli insegnanti terrorizzati di far cantare ai bambini canti patriottici. Ad apparire sul palcoscenico nel sottofondo delle canzoni non erano ballerini, ma il boia con in mano un coltello affilato. Era un giovane robusto soldato comunista dalle braccia forti. Il soldato è andato dietro alla prima vittima, con un gesto rapido ha alzato il coltello affilato con un taglio diretto verso il basso, e la prima testa è caduta a terra. Il sangue spruzzava come da una fontana, mentre la testa rotolava al suolo. Il canto isterico dei bambini si è trasformato in un pianto caotico e assordante. Gli insegnanti tenevano il ritmo per cercare di farli continuare a cantare; nel frastuono si sentiva il tintinnio della loro campanella.

Il boia ha colpito per tredici volte e tredici teste sono cadute a terra. Dopo di ciò, alcuni soldati comunisti sono arrivati, hanno tagliato i toraci delle vittime e hanno tirato fuori i loro cuori per la festa. Una tale brutalità è stata messa in atto di fronte ai bambini. Tutti i ragazzi erano pallidi per la paura, e alcuni hanno cominciato a vomitare. L’insegnante ha rimproverato i bambini, e dopo averli disposti per file li ha riportati a scuola.

Padre De Jaegher vedeva spesso i bambini costretti ad assistere alle uccisioni. I bambini hanno cominciato ad abituarsi agli omicidi sanguinosi, alcuni hanno addirittura cominciato a divertirsi e a trovare eccitanti le scene di morte.

Quando il PCC ha capito che il semplice omicidio non risultava abbastanza terrificante ed eccitante, invitò i bambini ad assistere a torture crudeli. Per esempio, forzavano qualcuno ad inghiottire un’enorme quantità di sale senza concedergli di bere, la vittima avrebbe sofferto la sete fino a morire; o spogliavano totalmente qualcuno facendolo rotolare sui vetri rotti; o creavano un buco in un fiume gelato e poi gettavano la vittima nel buco, così che sarebbe morta soffocata o congelata.

De Jaegher ha scritto che alcuni membri del PCC nella provincia di Shanxi hanno inventato una tortura terribile. Un giorno mentre vagavano per la città, si sono fermati di fronte a una tinozza gigante piena di acqua calda davanti a un ristorante. Subito hanno comprato diverse tinozze giganti, e immediatamente hanno arrestato diverse persone contrarie al Partito Comunista. Durante l’esperimento, hanno riempito le tinozze di acqua calda bollente. Tre vittime sono state spogliate e gettate là dentro a bollire fino alla morte. A Pingshan De Jaegher ha visto un padre essere scorticato vivo. I membri del PCC hanno costretto il figlio ad assistere e a partecipare all’inumana tortura, a vedere il padre morire tra dolori disumani e a sentire le sue grida. I membri del PCC hanno versato aceto e acido sopra il corpo del padre e così la sua pelle è stata tolta completamente. Hanno cominciato dalla schiena, poi sono passati alle spalle fino a che hanno tolto tutta la pelle, lasciando intatta solo la pelle del capo. L’uomo è morto dopo pochi minuti.

Il terrore rosso durante ‘l’Agosto Rosso’ e il cannibalismo di Guangxi

Dopo aver ottenuto il controllo assoluto del Paese, il PCC non ha interrotto per nulla la sua violenza. Durante la Rivoluzione Culturale questa violenza è diventata ancora peggiore.

Il 18 agosto 1966, Mao Zedong ha incontrato i rappresentanti delle Guardie Rosse sulla torre di Piazza Tiananmen. Song Binbin, figlia del leader comunista Song Renqiong, ha messo un emblema delle Guardie Rosse sulla manica di Mao. Quando Mao ha saputo che il nome di Song Binbin significa gentile ed educata, ha detto «abbiamo bisogno di più violenza». Song ha quindi cambiato il suo nome in Song Yaowu (che letteralmente vuol dire ‘vogliamo violenza’).

Violenti attacchi armati si sono subito diffusi in tutto il Paese. La giovane generazione, educata nell’ateismo del comunismo, non aveva paura o preoccupazioni. Sotto il governo diretto del PCC e guidati dalle istruzioni di Mao, le Guardie Rosse, essendo fanatiche, ignoranti e considerandosi al di sopra della legge, hanno iniziato a picchiare le persone e a saccheggiare le case in tutta la Nazione. In molte aree, tutte le ‘cinque classi nere’ (proprietari terrieri, ricchi agricoltori, reazionari, cattivi elementi e destrorsi) e i membri delle loro famiglie sono state uccise in accordo con la politica di genocidio. Un tipico esempio fu quello della contea di Daxing, vicino a Pechino, dove dal 27 agosto al 1 settembre del 1966, un totale di 325 persone sono state uccise in 48 sezioni di 13 Comuni del Popolo. Il più anziano ucciso aveva 80 anni, il più giovane solo 38 giorni.

La scena di una persona bastonata a morte era comune. In via Shatan, un gruppo di uomini delle Guardie Rosse ha torturato un’anziana donna con catene di ferro e cinture di cuoio finché non è stata più in grado di muoversi, e una donna delle guardie rosse è saltata sul suo corpo e sul suo stomaco. L’anziana donna è morta lì… Vicino Chongwenmeng, mentre le Guardie Rosse perquisivano la casa della moglie di un proprietario terriero (una vedova), hanno costretto i vicini a portare un secchio d’acqua bollente sulla scena e l’hanno versata nel rifugio delle vecchia donna finché il suo corpo si è cotto. Molti giorni dopo, l’anziana donna è stata trovata morta nella stanza, il corpo ricoperto di larve… c’erano molti modi differenti di uccidere, incluso bastonare a morte con manganelli, tagliare con la falce e strangolare con la stoffa…. I modi per uccidere i neonati erano i più brutali: l’assassino si metteva su una gamba del neonato e tirava l’altra gamba, squarciando il bambino a metà. (Indagine sul Massacro di Daxing di Yu Luowen) [17]

Il cannibalismo di Guangxi è stato ancora più disumano del massacro di Daxing.

Lo scrittore Zheng Yi, autore di un libro sul cannibalismo di Guangxi, lo ha descritto come un evento che si è sviluppato in tre fasi. [18]

Nella prima fase il terrore era nascosto e oscuro. Gli annali del Paese documentano una scena tipica: a mezzanotte, gli assassini vagavano per cercare la loro vittima e squarciarla per prenderne il cuore e il fegato. Poiché erano inesperti e spaventati, presero un suo polmone per sbaglio e dovettero tornare indietro. Una volta cotti il cuore e il fegato, alcune persone portavano del liquore da casa, altri dei condimenti e poi tutti gli assassini mangiavano gli organi umani in silenzio alla luce del fuoco del camino.

La seconda fase è stata quella in cui il terrore è stato aperto e pubblico. Durante questo periodo, gli assassini veterani avevano acquisito esperienza nel rimuovere il cuore e il fegato delle vittime mentre erano ancora vive, e insegnavano agli altri, raffinando le loro tecniche alla perfezione. Per esempio, mentre tagliavano e aprivano una persona viva, l’assassino doveva solo tagliare attorno all’ombelico, saltare sul corpo (se la vittima era legata ad un albero, l’assassino doveva colpire il basso addome con un ginocchio) e il cuore e gli altri organi sarebbero caduti da soli. Il cuore, il fegato e i genitali spettavano al capo, mentre agli altri rimaneva il resto. Queste tremende scene erano accompagnate da bandiere e slogan.

La terza fase è stata quella della follia, quando il cannibalismo è diventato un movimento diffuso. Nella contea di Wuxuan, come cani randagi che mangiano corpi durante un’epidemia, le persone mangiavano insensatamente altre persone. Spesso quando qualcuno veniva ‘criticato pubblicamente’ subito seguiva l’omicidio, e poi il cannibalismo. Appena la vittima cadeva al suolo, viva o morta che fosse, le persone prendevano i coltelli che avevano preparato e attorniavano la vittima, tagliando qualsiasi parte del corpo.

In questa fase i cittadini erano tutti coinvolti nel cannibalismo. L’uragano della ‘lotta di classe’ aveva eliminato qualsiasi senso del peccato e la natura umana dalla mente delle persone. Il cannibalismo si è diffuso come un’epidemia e alle persone piacevano le feste cannibali. Qualsiasi parte del corpo era commestibile, compresi cuore, muscoli, fegato, reni, gomiti, piedi e tendini. I corpi umani venivano cucinati in molti modi, bolliti, al vapore, fritti, al forno, arrosto… le persone bevevano liquori o vino e facevano giochi mentre mangiavano i corpi umani. Durante l’apice di questo movimento, anche il ritrovo della più alta organizzazione governativa, il Comitato Rivoluzionario della Contea di Wuxuan, offriva piatti umani.

I lettori non devono cadere in errore pensando che tutto questo cannibalismo fosse puramente un comportamento disorganizzato delle persone. Il PCC era un’organizzazione totalitaria che controllava ogni singola cellula della società. Senza l’incoraggiamento e la manipolazione del PCC, il movimento del cannibalismo non sarebbe mai potuto accadere. Una canzone scritta dal PCC per lodare se stesso dice, «La vecchia società [19] ha trasformato gli umani in fantasmi, la nuova società ha trasformato i fantasmi in umani». Tuttavia, questi omicidi e feste cannibali ci dicono che il PCC può trasformare un essere umano in un mostro o in un demone, perché il PCC stesso è più crudele di qualsiasi mostro o demone.

La persecuzione del Falun Gong

Dal momento che le persone in Cina sono passate all’era dei computer e dei viaggi nello spazio, e possono parlare privatamente di diritti umani, libertà e democrazia, molti pensano che le raccapriccianti e ripugnanti atrocità siano tutte cose del passato. Il PCC ha indossato gli abiti civili ed è pronto per relazionarsi col resto del mondo, ma tutto ciò è lontano dalla verità.

Quando il PCC ha scoperto che c’è un gruppo che non ha paura delle sue crudeli torture e degli omicidi, è diventato ancora più maniaco. Il gruppo che viene perseguitato in questo modo è il Falun Gong.

La violenza delle Guardie Rosse e il cannibalismo nella provincia di Guangxi miravano ad eliminare i corpi delle vittime, uccidendo qualcuno in alcuni minuti o in qualche ora. Tuttavia, i praticanti del Falun Gong sono perseguitati perché si vuole che abbandonino la loro fede in ‘Verità, Compassione e Tolleranza’. Inoltre, le torture spesso durano per giorni, mesi o anche molti anni. Nel dicembre 2004 si stimava che più di 10 mila praticanti del Falun Gong erano morti a causa delle torture ma la persecuzione continua ancora oggi.

I praticanti del Falun Gong che hanno subito tutti i tipi di torture e sono scampati alla morte hanno documentato più di 100 crudeli metodi di tortura; questi sono alcuni esempi.

Le percosse e le bastonate sono il metodo di tortura più comunemente usato per abusare dei praticanti del Falun Gong. La polizia e gli altri detenuti colpiscono personalmente i praticanti e istigano anche altri a farlo. Molti praticanti sono diventati sordi a causa delle percosse, il loro padiglione auricolare è stato tagliato, le pupille schiacciate, i denti spezzati, il cranio, la colonna vertebrale, la clavicola, il bacino, le braccia e le gambe sono state rotte; le braccia e le gambe amputate. Alcuni torturatori hanno spietatamente compresso e schiacciato i testicoli degli uomini e dato calci all’area genitale delle donne. Se il praticante non rinunciava, i torturatori avrebbero continuato a picchiarlo finché la pelle del praticante non si fosse lacerata e la carne aperta. I corpi di alcuni praticanti si sono deformati completamente a causa delle torture ed erano oramai coperti di sangue, ma le guardie hanno continuato a gettare dell’acqua salata calda sul loro corpo e a scioccarli con bastoni elettrici. L’odore del sangue e della carne bruciata si fondevano insieme e le grida dell’agonia erano insopportabili. Intanto, i torturatori usano anche buste di plastica per coprire le teste dei praticanti e far loro provare la paura del soffocamento.

Lo shock elettrico è un altro metodo comunemente usato nei campi di lavoro forzato cinesi per torturare i praticanti del Falun Gong. La polizia usa i bastoni elettrici per colpire le parti sensibili del corpo dei praticanti, inclusa bocca, testa, petto, genitali, fianchi, cosce, pianta del piede, seni delle donne, pene degli uomini. Alcuni poliziotti hanno usato sui praticanti molti bastoni elettrici nello stesso momento, fino a quando la carne bruciata puzzava e le parti ferite erano scure e color porpora. Alcune volte, la testa e l’ano erano colpiti nello stesso momento. La polizia ha spesso usato dieci o più bastoni elettrici nello stesso momento per colpire i praticanti a lungo. Normalmente un bastone elettrico ha 10mila volts. Quando si scarica, emette una luce blu e un suono. Quando la corrente elettrica attraversa il corpo di una persona è come se si stesse bruciando o fosse morso da un serpente. Ogni shock elettrico è molto doloroso. La pelle della vittima diventa rossa, si spella, brucia e si creano piaghe.

Ci sono anche bastoni elettrici più potenti che danno la sensazione alle vittime di essere colpite alla testa da un martello.

La polizia usa anche le sigarette accese per bruciare le mani, il viso, la pianta dei piedi, il petto, la schiena, i capezzoli, ecc. dei praticanti. Usano gli accendini per bruciare le mani e i genitali dei praticanti. Sbarre di ferro vengono riscaldate fino a diventare incandescenti e poi vengono usate per bruciare le gambe dei praticanti. La polizia usa pure il carbone caldo per bruciare le facce dei praticanti. La polizia ha bruciato a morte un praticante che, dopo aver subito delle crudeli torture, continuava a respirare e aveva il cuore che ancora batteva. Poi la polizia ha dichiarato che la sua morte era dovuta ad auto-immolazione.

La polizia colpisce il petto e l’area genitale delle praticanti donne. Violentano individualmente e in gruppo le praticanti. In più, la polizia spoglia le praticanti e le spinge nelle celle dei prigionieri che quindi le stuprano. Usano i bastoni elettrici sul petto e sui genitali. Usano gli accendini per bruciare loro i capezzoli e inseriscono i bastoni elettrici nella loro vagina per scioccarle. Usano quattro spazzolini da denti uniti e li inseriscono nella vagina della praticante, li sfregano e girano. Agganciano le parti intime delle praticanti con ganci di ferro. Le mani delle praticanti donne vengono legate dietro la schiena e i capezzoli vengono agganciati a fili metallici attraverso i quali passa la corrente elettrica.

Costringono i praticanti del Falun Gong ad indossare ‘camicie di forza’ [20], poi incrociano e stringono le loro braccia dietro la schiena. Spingono le braccia sopra le spalle, legano le gambe e li appendono fuori dalla finestra. Nello stesso tempo, riempiono la loro bocca con stoffe e accostano cuffie alle orecchie facendo loro ascoltare continuamente messaggi che diffamano il Falun Gong. Secondo un testimone, alle persone che subiscono questa tortura vengono rotte le braccia, i tendini, le spalle, i polsi e i gomiti. Quelli che sono stati torturati in questo modo per molto tempo hanno subito la frattura della spina dorsale e sono morti per il dolore agonizzante.

Inoltre gettano i praticanti in prigioni sotterranee piene di acque luride. Infilano bastoni di bambù sotto le unghie dei praticanti e li costringono a stare in celle umide piene di muffa rossa, verde, gialla, bianca, ecc. sul muro, pavimento e tetto, causando loro piaghe. Lasciano anche che cani, serpenti e scorpioni mordano i praticanti e iniettano loro delle droghe che danneggiano il sistema nervoso.

Questi sono solo alcuni dei modi in cui i praticanti vengono torturati nei campi di lavoro.

3. Lotte crudeli all’interno del Partito

Poiché il PCC unisce i suoi membri sulla base della natura del Partito piuttosto che basandosi sulla moralità e sulla giustizia, la lealtà dei suoi membri ‒ specialmente dei più anziani ‒ al supremo leader è una questione centrale. Il Partito ha bisogno di creare un’atmosfera di terrore, uccidendo alcuni dei suoi membri. I sopravvissuti quindi sanno che, quando il supremo dittatore desidera la morte di qualcuno, questa persona morirà miseramente.

Le lotte interne ai Partiti comunisti sono ben note. Tutti i membri del Politburo del Partito Comunista Russo nei primi due termini, eccetto Lenin e Stalin stesso, sono stati giustiziati o hanno commesso suicidio. Furono giustiziati tre dei cinque marescialli, tre dei cinque comandanti in capo, tutti e 10 i comandanti in capo della II armata, 57 degli 85 comandanti dei corpi dell’esercito e 110 dei 195 comandanti di divisione.

Il PCC solitamente difende ‘le lotte brutali e gli attacchi spietati’. Da tali attacchi non sono esclusi gli appartenenti al Partito. All’inizio del periodo rivoluzionario della provincia di Jiangxi, il PCC aveva già ucciso così tante persone nei Corpi Anti-Bolscevichi (Corpi Ab) [21] che solo alcuni sono sopravvissuti per combattere in guerra. Nella città di Yan’an, il Partito ha portato avanti la ‘campagna di Rettifica’. Inoltre, dopo essere divenuti politicamente stabili, Gao Gang, Rao Shushi [22], Hu Feng, e Peng Dehuai furono eliminati. Ai tempi della Rivoluzione Culturale, quasi tutti i membri più anziani del Partito sono stati uccisi. Nessuno degli ex segretari generali del PCC ha fatto una buona fine.

Liu Shaoqi, ex presidente cinese che una volta era la figura numero due della Nazione, morì miseramente. Nel giorno del suo 70esimo compleanno, Mao Zedong e Zhou Enlai [23] dissero specificatamente a Wang Dongxing (guardia di Mao) di prendere un regalo di compleanno per Liu Shaoqi ‒ una radio ‒ per permettergli di ascoltare il servizio ufficiale dell’Ottava Sessione Plenaria del dodicesimo Comitato Centrale, che diceva: «Siano per sempre espulsi traditori, spie e ripudiate Liu Shaoqi dal Partito e continuate a parlare e a criticare Liu Shaoqi e i suoi crimini di tradimento e falsità».

Liu Shaoqi è stato schiacciato mentalmente e le sue malattie si sono aggravate ulteriormente. Poiché era stato legato al letto per un lungo periodo e non poteva muoversi, il suo collo, la sua schiena, l’anca e i calcagni avevano insopportabili e dolorosi lividi. Quando sentiva troppo dolore si aggrappava ai vestiti, o alle braccia di altre persone, senza lasciarli, quindi le persone hanno messo semplicemente due dure bottiglie di plastica nelle sue mani. Quando è morto, le due bottiglie di plastica sono diventate clessidre plasmate dalla sua presa.

Nell’ottobre del 1969, il corpo di Liu Shaoqi stava marcendo e il pus infetto emanava un forte odore. Era diventato magro come una sbarra ed era in punto di morte. Ma lo speciale ispettore del Comitato Centrale del Partito non gli ha mai permesso di lavarsi o di cambiarsi i vestiti. Invece, lo hanno spogliato, lo hanno avvolto in una coperta, lo hanno spedito per via aerea da Pechino alla città di Kaifeng e lo hanno chiuso a chiave in un fortino. Quando aveva la febbre alta, non solo non gli davano le medicine necessarie, ma allontanavano da lui il personale medico. Quando Liu Shaoqi morì, il suo corpo si era completamente malformato, aveva dei lunghi capelli bianchi che arrivavano ai piedi. Due giorni dopo, a mezzanotte, fu cremato come una persona affetta da una malattia contagiosa. La sua biancheria per il letto, il suo cuscino, e le altre sue cose furono anch’esse cremate. Nella cartella di morte di Liu c’è scritto: nome = Liu Weihuang; occupazione = disoccupato; causa della morte = malattia.

Il PCC ha torturato a morte il presidente della Nazione in questo modo senza nemmeno dare una chiara spiegazione.

4. Esportare la rivoluzione, uccidere persone all’estero

Oltre agli assassinii all’interno della Cina e del Partito ‒ commessi usando una grande varietà di metodi ‒ il PCC ha commesso omicidi all’estero uccidendo anche cinesi in altri Paesi, esportando così la ‘rivoluzione’. I Khmer Rossi sono un esempio tipico.

I Khmer Rossi di Pol Pot sono esistiti solo per quattro anni in Cambogia. Ciò nonostante, dal 1975 al 1978, più di 2 milioni di persone, includendo circa 200 mila cinesi, sono state uccise in questo piccolo Paese che aveva una popolazione di soli 8 milioni di persone.

I crimini dei Khmer Rossi sono innumerevoli, ma non ne parleremo qui. Dobbiamo però parlare dei suoi rapporti con il PCC.

Pol Pot venerava Mao Zedong. Dagli inizi del 1965 era stato in Cina quattro volte per ascoltare di persona gli insegnamenti di Mao Zedong. Agli inizi di novembre del 1965 Pol Pot è stato in Cina per tre mesi. Chen Boda e Zhang Chunqiao hanno discusso con lui le teorie su ‘il potere politico cresce con l’uso delle armi da fuoco’, ‘lotte di classe’, ‘dittatura del proletariato’, e altro ancora. Più tardi, queste sono divenute la base della sua dittatura in Cambogia. Dopo il ritorno in Cambogia, Pol Pot ha cambiato il nome del suo Partito in Partito Comunista Cambogiano e ha stabilito le basi rivoluzionarie secondo il modello del PCC di accerchiare le città dalle campagne.

Nel 1968 il Partito Comunista Cambogiano ha istituito ufficialmente un esercito. Alla fine del 1969 comprendeva poco più di tremila persone. Ma nel 1975, prima dell’attacco e dell’occupazione della città di Phnom Penh, l’esercito era ben equipaggiato di 80 mila soldati. Questo era stato possibile solo grazie all’aiuto del PCC. Il libro ‘Documentario del Sostegno al Vietnam e del Combattere contro l’America’ di Wang Xiangen [24] dice che nel 1970 la Cina ha dato a Pol Pot un equipaggiamento armato per 30 mila soldati. Nell’aprile del 1975 Pol Pot ha occupato la capitale della Cambogia, e due mesi dopo è andato a Pechino per fare visita al PCC e ascoltare le sue direttive. Evidentemente, se gli omicidi dei Khmer Rossi non fossero stati appoggiati dalle teorie del PCC e dal suo supporto materiale questi sarebbero stati impossibili da effettuare.

Per esempio, dopo che i due figli del principe Sihanouk furono uccisi dal Partito Comunista Cambogiano, il Partito Comunista Cambogiano disciplinatamente ha mandato Sihanouk a Pechino su ordine di Zhou Enlai. Si sapeva che quando il Partito Comunista Cambogiano uccideva le persone, avrebbe ‘ucciso anche il feto’ per evitare ogni possibile tribolazione in futuro. Ma alla richiesta di Zhou Enlai, Pol Pot ha obbedito senza protestare.

Zhou Enlai avrebbe potuto salvare Sihanouk con una parola, ma il PCC non aveva obiettato ai più di 200 mila cinesi uccisi dal Partito Comunista Cambogiano. A quel tempo, i cinesi cambogiani erano andati all’ambasciata cinese per chiedere aiuto, ma l’ambasciata li aveva ignorati.

Nel maggio del 1998 quando sono iniziati uccisioni e rapimenti di cinesi anche in Indonesia, il PCC non ha detto una parola. Non ha dato alcun aiuto e ha pure bloccato le notizie all’interno della Cina. Sembra che al governo cinese non importi nulla dei cinesi all’estero; non ha offerto nemmeno assistenza umanitaria.

5. La distruzione della famiglia

Non è possibile stabilire con esattezza il numero delle vittime delle campagne politiche del PCC. Non c’è modo di fare un’indagine statistica tra le persone, perché le informazioni sono bloccate e ci sono barriere dovute alle differenza tra regioni, gruppi etnici e dialetti locali. Il governo del PCC non condurrebbe mai questo tipo di indagine, perché significherebbe scavarsi la fossa da soli. Il PCC preferisce omettere i dettagli, quando scrive la propria storia.

È ancora più difficile sapere il numero di famiglie rovinate dal PCC. In alcuni casi, una persona è morta e la famiglia si è smembrata. In altri casi l’intera famiglia è morta. Anche se nessuno muore, molti sono costretti a divorziare. Padre e figlio, madre e figlia sono costretti a rinunciare ai loro legami. Alcuni sono stati resi disabili, altri sono diventati pazzi, e altri sono morti giovani perché seriamente ammalati a causa delle torture. Il resoconto di tutte queste tragedie familiari è veramente incompleto.

Il quotidiano Yomiuri, con sede in Giappone, una volta ha riportato che oltre la metà della popolazione cinese è stata perseguitata dal PCC. Se questo è il caso, il numero delle famiglie distrutte dal PCC è stimato in oltre 100 milioni.

Zhang Zhixin [25] è divenuto un nome familiare a causa dei diversi reportage sulla sua storia. Molte persone dicono che abbia sofferto torture fisiche, stupri di gruppo e torture mentali. In definitiva è stata resa pazza e fucilata dopo che le è stata tagliata la lingua, così quando sarebbe stata giustiziata sarebbe sembrata rassegnata al suo destino poiché impossibilitata a parlare. Ma molte persone non sanno che c’è un’altra storia crudele dietro questa tragedia: anche i membri della sua famiglia hanno dovuto frequentare una ‘sessione di studio per le famiglie dei detenuti condannati a morte’.

Lin Lin, la figlia di Zhang Zhixin, ricorda che all’inizio della primavera del 1975,

«Una persona del Tribunale di Shenyang ha detto ad alta voce: “Tua madre è una controrivoluzionaria dura a morire. Lei rifiuta di accettare le riforme, ed è incorreggibilmente ostinata. Lei è contro il nostro grande leader presidente Mao, contro l’invincibile pensiero di Mao Zedong e contro la direzione rivoluzionaria del proletariato del Presidente Mao. Con tutti questi crimini, il nostro governo sta pensando di aumentare la sua punizione. Se lei venisse uccisa, quale sarà il vostro atteggiamento?” Io ero stordita, e non sapevo come rispondere. Il mio cuore era a pezzi. Ma ho cercato di rimanere calma, cercando faticosamente di trattenere le lacrime. Mio padre mi aveva detto che non avrei dovuto piangere di fronte agli altri, altrimenti avremmo dovuto rinunciare alla relazione con mia madre. Mio padre ha risposto per me: “Se questo è il caso, il Governo è libero di fare quello che ritiene necessario”».

«Le persone dal tribunale hanno chiesto di nuovo: “Prenderete il suo corpo se verrà uccisa? Prederete le sue cose dalla prigione?” Ho abbassato la testa e non ho detto più nulla. Mio padre ha nuovamente risposto per me, “A noi non serve nulla”… mio padre ha preso me e mio fratello per mano e ci ha portati fuori. Vacillando abbiamo camminato fino a casa affrontando la tempesta di neve. Non abbiamo cucinato; mio padre ha diviso il solo panino di mais che avevamo a casa e lo ha dato a me e mio fratello. Ci ha detto: “Finitelo e andate subito a letto”. Mi sono distesa sul letto di argilla in silenzio. Mio padre si era seduto su uno sgabello e se ne stava immobile e stordito. Dopo un po’ ha guardato il letto e ha pensato che stessimo dormendo. Si è alzato aprendo dolcemente la valigia che avevamo portato dalla nostra vecchia casa di Shenyang, e ha preso le foto di nostra madre. L’ha guardata e non riusciva a trattenere le lacrime».

«Poi sono scesa dal letto, ho messo la mia testa tra le braccia di mio padre e mi sono messa a piangere rumorosamente. Mio padre ha cominciato ad accarezzarmi e mi ha detto, “Non fare così, non ci possiamo permettere che i vicini ci sentano”. Mio fratello si è svegliato sentendomi piangere. Mio padre ha preso me e mio fratello e ci ha stretti tra le sue braccia. Non sappiamo quante lacrime abbiamo versato quella notte, ma non potevamo piangere liberamente». [26]

Un professore universitario aveva una famiglia felice, ma la sua famiglia è stata distrutta durante la campagna per eliminare i primi movimenti destrorsi. Al tempo del movimento anti-destra, quella che sarebbe diventata sua moglie era innamorata di un uomo che era stato etichettato come di destra. Il suo amato è stato mandato in un’area lontana e ha sofferto molto. Dal momento che lei, come giovane donna, non avrebbe potuto seguirlo, ha rinunciato al suo amore e ha sposato poi il professore. Quando il suo amato è tornato nella loro città, lei, ora madre di diversi bambini, non aveva modo di pentirsi per il suo tradimento del passato. Ha chiesto al marito il divorzio per redimere la sua coscienza colpevole. Allora il professore aveva più di 50 anni; non poteva accettare l’improvviso cambiamento ed è impazzito. Alla fine la moglie ha lasciato lui e i loro bambini. La separazione dolorosa decretata dal Partito è un problema che non può essere risolto ed è come un’incurabile malattia sociale che può solo riparare a una separazione con un’altra separazione.

La famiglia è alla base della società cinese. È inoltre l’ultima difesa della cultura tradizionale contro la cultura del Partito. Ecco perché il danno alla famiglia è il più crudele gesto che il Partito abbia mai fatto nella sua storia di morte.

Poiché il PCC monopolizza tutte le risorse della società, quando una persona è classificata come quella le cui idee sono opposte a quelle della dittatura, lui o lei dovrà affrontare grandi problemi, sarà accusato da ogni membro della società, e spogliato della sua stessa dignità. La famiglia è l’unica salvezza rimasta a queste persone innocenti. Ma la politica di coinvolgimento del PCC impedisce ai membri della famiglia di darsi conforto; altrimenti anche loro rischiano di essere etichettati come oppositori alla dittatura. Zhang Zhixin è stata costretta a divorziare. Per molte persone il tradimento dei membri della loro famiglia ‒ criticati pubblicamente e/o denunciati ‒ è l’ultima goccia che distrugge il loro spirito. A causa di ciò molte persone si sono suicidate.

6. Modelli e conseguenze delle uccisioni

L’ideologia delle uccisioni del PCC

Il PCC ha sempre presentato se stesso come ingegnoso e creativo nel suo sviluppo del Marxismo-Leninismo, ma la verità è che il PCC ha sviluppato una malvagità senza precedenti nella storia del mondo intero. Esso usa l’ideologia comunista dell’armonia suprema per ingannare la gente e gli intellettuali, usa la rivoluzione industriale per distruggere la fede e promuovere il completo ateismo, usa il comunismo per negare la proprietà privata, e usa la teoria e la pratica della rivoluzione violenta di Lenin per governare sul Paese. Allo stesso tempo ha messo insieme e rafforzato la parte peggiore della cultura cinese che è contraria alla linea principale della tradizione cinese.

Il PCC ha inventato una teoria completa e la struttura della ‘rivoluzione’ e della ‘rivoluzione continua’ sotto la dittatura del proletariato; ha usato questo sistema per cambiare la società e assicurare la dittatura del Partito. La sua teoria si divide in due parti, la base economica e la sovrastruttura (la cultura della classe dominante) sotto la dittatura del proletariato, in cui la base economica determina la sovrastruttura, mentre la sovrastruttura per contro può agire sulla base economica. Per fortificare la sovrastruttura, soprattutto il potere del Partito, deve prima iniziare la rivoluzione dalla base economica, che include:

– l’uccisione di proprietari terrieri per risolvere le relazioni produttive [27] nelle campagne,

– l’uccisione dei capitalisti per risolvere le relazioni produttive nelle città.

A livello di sovrastruttura, uccidere ripetutamente serve a garantire il mantenimento del controllo assoluto nell’ideologia. Questo include:

a) Risolvere il problema delle attitudini politiche degli intellettuali verso il Partito

Il PCC ha lanciato ripetutamente campagne per riformare il pensiero degli intellettuali. Gli intellettuali sono stati accusati di individualismo borghese, ideologia borghese, opinioni apolitiche, ideologia senza classi, liberalismo, ecc. Il PCC ha privato gli intellettuali della loro dignità con il lavaggio del cervello ed eliminando la loro coscienza. Il PCC ha quasi eliminato completamente il pensiero indipendente e molte altre buone qualità degli intellettuali, come la tradizione del parlare a favore della giustizia e del dedicare la propria stessa vita alla giustizia. Questa tradizione insegna che l’intellettuale non dovrebbe «essere trascinato verso gli eccessi quando ricco e onorato, né deviato dal suo scopo quando povero e in ombra, e che non si inclini di fronte ad una forza superiore [28]»; «Ognuno dovrebbe essere il primo a preoccuparsi per lo Stato e l’ultimo a richiedere la sua parte di felicità». [29]; «Ogni uomo dovrebbe considerarsi personalmente responsabile del successo e del fallimento della propria Nazione. [30]» e «Nell’ombra un gentiluomo rende se stesso perfetto, ma in rilievo rende perfetta anche la propria Nazione». [31]

b) Lanciare la rivoluzione culturale e uccidere le persone per garantire l’assoluto comando culturale e politico al PCC.

Il PCC ha mobilitato campagne di massa dentro e fuori il Partito, cominciando a uccidere nell’area della letteratura, dell’arte, del teatro, della storia e dell’educazione. Per prima cosa, il PCC ha ucciso diverse persone famose così come ‘il Villaggio delle Tre Famiglie’ [32], Liu Shaoqi, Wu Han, Lao She, e Jian Bozan. In seguito, il numero di persone uccise è aumentato a ‘un piccolo gruppo dentro il Partito’ e a ‘un piccolo gruppo nell’esercito’, e alla fine le uccisioni sono cresciute dall’eliminare quasi tutti all’interno del Partito e dell’esercito a tutte le persone nell’intero Paese. Le lotte armate hanno eliminato le persone fisicamente; gli attacchi culturali hanno ucciso lo spirito delle persone. È stato un periodo estremamente caotico e violento sotto il totale controllo del PCC. Il male che risiede nella natura umana è stato amplificato al massimo dalle necessità del Partito di rianimare il suo potere nelle crisi. Chiunque avrebbe potuto uccidere arbitrariamente, nascondendosi dietro alla ‘rivoluzione’ e al ‘difendere l’idea rivoluzionaria del presidente Mao’. È stato uno sforzo senza precedenti per eliminare la natura umana su scala nazionale.

c) Il Massacro di Piazza Tiananmen il 4 Giugno 1989 in risposta alle domande democratiche che seguivano la rivoluzione culturale

Questa era la prima volta che l’esercito del PCC uccideva pubblicamente i civili per reprimere la protesta delle persone contro l’appropriazione indebita, la corruzione e le collusioni tra gli ufficiali del Governo e gli uomini d’affari, e le loro richieste di libertà di stampa, di parola e di riunione. Durante il massacro di Piazza Tiananmen, per istigare odio tra l’esercito e i civili, il PCC spesso inscenava l’incendio dei veicoli militari e l’uccisione di soldati, e questo ha portato alla tragedia dell’Esercito del Popolo che massacra il suo stesso popolo.

d) Uccisione delle persone con fedi diverse

Il controllo del credo è vitale per il PCC. Perché la sua eresia inganni le persone il PCC ha cominciato a eliminare tutte le religioni e i sistemi di credo fin dall’inizio del suo potere. Quando si è trovato di fronte a un credo spirituale nella nuova era ‒ il Falun Gong ‒ il PCC ha nuovamente tirato fuori i coltelli da macellaio. Il PCC ha iniziato la persecuzione dei praticanti del Falun Gong, approfittando del fatto che i principi del Falun Gong sono Verità Compassione e Tolleranza, e del fatto che i praticanti non mentono, non usano la violenza, e non causeranno instabilità sociali. Dopo aver fatto esperienza nella persecuzione del Falun Gong, il PCC ha migliorato la sua capacità di eliminare le persone di altre fedi. Jiang Zemin e il PCC sono venuti essi stessi sulla scena dell’omicidio invece di utilizzare altre persone o gruppi.

e) Uccisione di persone per nascondere la verità

Il diritto delle persone di conoscere è un altro punto debole del PCC; il PCC uccide anche le persone per bloccare l’informazione. In passato, ‘l’ascolto dei programmi radio del nemico’ era un grave crimine che veniva punito con la prigione. Ora, in risposta ai molteplici casi di intercettazione del sistema televisivo dello Stato per chiarire la verità sulla persecuzione del Falun Gong, Jiang Zemin ha emesso l’ordine segreto di «uccidere immediatamente e senza misericordia». Liu Chengjun, che ha eseguito una tale intercettazione, è stato torturato a morte. Il PCC ha mobilitato l’ufficio ‘610’ (un’organizzazione simile alla Gestapo della Germania Nazista che è stata formata per perseguitare il Falun Gong), la polizia, i procuratori, i tribunali e un folto gruppo di poliziotti che monitorano internet per controllare ogni movimento delle persone.

f) Privare le persone dei loro diritti basilari per soddisfare i propri interessi

La teoria del PCC della rivoluzione continua significa in realtà che non lascerà mai il potere. Attualmente l’appropriazione indebita e la corruzione interna al PCC hanno condotto a un conflitto tra la leadership assoluta del Partito e i diritti basilari delle persone. Quando la gente si organizza legalmente per proteggere i propri diritti, il PCC usa la violenza, sguaina i coltelli da macellaio verso i cosiddetti ‘agitatori’ di questi movimenti. Il PCC ha già preparato più un milione di poliziotti armati a questo scopo. Oggi il PCC è ancora più pronto a uccidere rispetto all’epoca del massacro di Tiananmen nel 1989, quando ha temporaneamente mobilitato il suo esercito. Tuttavia, mentre forza il suo popolo sulla strada della rovina, il PCC ha anche spinto sé stesso verso una morte sicura. Il PCC è arrivato a uno stadio così vulnerabile che «scambia gli alberi e le piante per nemici quando il vento soffia», come dice un detto cinese.

Da quanto detto sopra possiamo vedere che il PCC è uno spettro malvagio per natura. Non importa come cambia in un momento specifico e in un luogo per mantenere il controllo assoluto, il PCC non cambierà la sua storia di uccisioni: ha ucciso le persone nel passato, le sta ancora uccidendo e continuerà a farlo in futuro.

Diversi modi di uccidere in circostanze diverse

a) Guidare con la propaganda

Il PCC ha usato vari modi per uccidere le persone a seconda del periodo. In molte situazioni, il PCC ha usato la propaganda prima di uccidere. Il PCC ha detto spesso «solo le uccisioni potrebbero placare l’indignazione pubblica», come se fosse stata la gente a chiedere al PCC di uccidere. In realtà la ‘pubblica indignazione’ è stata creata dal PCC.

Per esempio, il dramma ‘La ragazza dai capelli bianchi’ [33], una totale distorsione di una leggenda popolare, e le storie inventate della ‘riscossione degli affitti’ e ‘delle prigioni d’acqua’ raccontate nel dramma ‘Liu Wencai’, erano tutti mezzi per ‘educare’ le persone a odiare i proprietari terrieri. Il PCC solitamente demonizza i suoi nemici, come ha fatto con l’ex presidente della Cina, Liu Shaoqi. In particolare, il PCC ha inscenato un incidente di auto-immolazione in piazza Tiananmen nel gennaio del 2001 per incitare le persone ad odiare il Falun Gong e poi ha raddoppiato la campagna di genocidio contro il Falun Gong. Non solo il PCC non ha cambiato i suoi modi per uccidere le persone, li ha addirittura perfezionati con l’uso delle nuove tecnologie. In passato il PCC poteva ingannare solo il popolo cinese, ora inganna le persone di tutto il mondo.

b) Mobilitazione delle masse per uccidere le persone

Il PCC non solo uccide le persone attraverso la macchina della sua dittatura, ma mobilita anche attivamente le persone perché si uccidano a vicenda. Anche se il PCC segue qualche regolamento o qualche legge all’inizio di queste mobilitazioni, dopo che ha spinto le persone ad aderire, niente può fermare il massacro. Per esempio, quando il PCC stava portando avanti la riforma della terra, un comitato per la riforma poteva decidere la vita o la morte dei proprietari terrieri.

c) Distruggere lo spirito di una persona prima di uccidere fisicamente il suo corpo

Un altro modello per uccidere è quello di schiacciare lo spirito prima di uccidere il corpo umano. Nella storia della Cina, anche la più crudele e feroce dinastia dei Qin (221-207 a.C) non ha distrutto lo spirito delle persone. Il PCC non ha mai dato alle persone la possibilità di morire come martiri. Hanno promulgato ordini del tipo: «indulgenza per quelli che confessano e severe punizioni per quelli che resistono» e «abbassare la testa e ammettere il proprio crimine è il solo modo per uscirne». Il PCC forza le persone a rinunciare ai loro pensieri e credenze, facendoli morire come cani senza dignità; una morte degna potrebbe incoraggiare gli altri. Solo quando le persone muoiono nell’umiliazione e nella vergogna, il PCC raggiunge il suo obiettivo di ‘educare’ le persone che ammirano le vittime. Il PCC perseguita il Falun Gong con estrema crudeltà e violenza perché i praticanti del Falun Gong considerano ciò in cui credono più importante della loro vita. Non potendo distruggere la loro dignità, il PCC fa di tutto per distruggere i loro corpi.

d) Uccidere le persone con alleanze e alienazione

Quando uccide le persone il PCC usa sia la carota che il bastone, alleandosi con alcune persone e alienandone altre. Il PCC cerca sempre di attaccare una ‘piccola porzione’ della popolazione, il 5 per cento. ‘La maggioranza’ della popolazione è sempre buona, sempre l’oggetto di ‘educazione’. Questa educazione consiste in ‘terrore’ e ‘cura’. L’educazione tramite il ‘terrore’ usa la paura per dimostrare alle persone che quelli che si oppongono al PCC faranno una brutta fine, allontanandoli da quelli già attaccati dal Partito. L’educazione attraverso la ‘cura’ lascia che le persone vedano che se possono ottenere la fiducia del Partito, non solo si salveranno ma avranno pure l’opportunità di essere promossi o avere altri benefici. Lin Biao [33] una volta ha detto: «Una piccola porzione [repressa] oggi e una piccola porzione domani, presto ci sarà una grande porzione in totale». Quelli che sono riusciti a sopravvivere a un movimento spesso diventano le vittime del seguente.

e) Stroncare le potenziali minacce sul nascere con uccisioni extra-giudiziarie segrete

Recentemente il PCC ha sviluppato un modo di uccidere stroncando le minacce sul nascere e uccidendo senza seguire la legge. Per esempio, se un lavoratore ‘fa sciopero’ o le proteste dei contadini diventano estese in certi posti, il PCC elimina il movimento prima che possa crescere, arrestando i cosiddetti ‘capobanda’ e condannandoli a severe punizioni. In un altro esempio, siccome la libertà e i diritti umani sono diventati sempre più riconosciuti nel mondo, il PCC non condanna nessun praticante del Falun Gong alla pena di morte, ma secondo l’istigazione di Jiang Zemin che «nessuno è ritenuto responsabile dell’uccisione dei praticanti del Falun Gong», i praticanti del Falun Gong vengono comunemente torturati a morte in tutto il Paese. Nonostante la costituzione cinese sancisce il diritto dei cittadini di appellarsi in caso di ingiustizia, il PCC usa poliziotti in borghese o delinquenti per fermare, arrestare e rispedire a casa chi fa appello, rinchiudendoli anche in campi di lavoro.

f) Uccidere alcuni per avvertire gli altri

Le persecuzioni di Zhang Zhixin, Yu Luoke e Lin Zhao [35] sono tutti esempi di questo tipo.

g) Usare la repressione per nascondere la verità sugli omicidi

Persone famose con influenza internazionale vengono spesso represse, ma non uccise. L’obiettivo è nascondere l’uccisione di quelli che non hanno potere o influenza e la cui morte non attira l’attenzione pubblica. Per esempio, durante la campagna per l’eliminazione dei reazionari, il PCC non ha ucciso i generali di alto rango del KMT come Long Yun, Fu Zuoyi e Du Yuming, ma al posto loro funzionari di basso livello e soldati.

Gli omicidi del PCC hanno distorto nel lungo periodo le anime dei cinesi. Ora, in Cina, molte persone hanno la tendenza a uccidere. Quando i terroristi hanno attaccato gli Usa l’11 settembre 2001, molti cinesi hanno acclamato gli attacchi su internet. I sostenitori della ‘guerra totale’ contro gli Usa e il blocco occidentale erano ovunque, facendo tremare le persone per la paura.

Conclusione

A causa del blocco delle informazioni attuato dal PCC non abbiamo la possibilità di conoscere esattamente quante persone sono morte per i vari movimenti di persecuzione che si sono presentati durante il regime. Almeno 60 milioni di persone sono morte soltanto nei movimenti ricordati sopra. In più il PCC ha ucciso anche le minoranze etniche di Xinjiang, Tibet, Mongolia Interna, Yunnan e in altre aree; è difficile rinvenire notizie su questi casi. Il Washington Post una volta ha stimato che il numero di persone perseguitate a morte dal PCC è di 80 milioni [36].

Dietro a coloro che sono morti non abbiamo modo di sapere quante persone sono rimaste disabili, mentalmente malate, depresse, o terrorizzate a morte per la persecuzione che hanno subito. Ogni singola morte è una tragedia amara che lascia un’agonia perpetua nell’anima dei familiari della vittima.

Come riportato dal quotidiano giapponese Yomiuri [37], un’indagine del governo centrale cinese, condotta in tutte le 29 province e nelle città che all’epoca erano direttamente amministrate, ha mostrato che circa 600 milioni di persone sono state vittime dirette o hanno avuto conseguenze negative dalla Rivoluzione Culturale, comprendendo quasi metà della popolazione della Cina.

Una volta Stalin ha detto che la morte di un uomo è una tragedia, ma la morte di un milione di persone è solo statistica. Quando a Li Jingquan, ex segretario di Partito della provincia di Sichuan, è stato detto che molte persone erano morte di fame nella provincia di Sichuan, ha osservato: «Quale dinastia non ha avuto persone che sono morte?»; Mao Zedong ha detto: «Le vittime sono inevitabili in ogni lotta. La morte arriva spesso». Questa è la visione atea della vita propria del comunismo. Ecco perché 20 milioni di persone sono morte a causa della persecuzione durante il regime di Stalin, il che costituisce il 10 per cento della popolazione dell’ex Urss. Il PCC ha ucciso almeno 80 milioni di persone durante varie persecuzioni, quasi il 10 per cento della popolazione nazionale [alla fine della Rivoluzione Culturale]. I Khmer Rossi hanno ucciso 2 milioni di persone, un quarto della popolazione della Cambogia dell’epoca. Nella Corea del Nord, i morti di fame stimati sono stati più di un milione. Questi sono tutti debiti di sangue dei partiti comunisti.

I culti diabolici sacrificano le persone e usano il loro sangue per venerare gli spettri malvagi. Sin dal suo inizio il Partito Comunista ha continuato a uccidere le persone ‒ quando non poteva uccidere quelli fuori dal Partito, uccideva anche le sue stesse persone ‒ per commemorare le sue ‘lotte di classe’, le ‘lotte all’interno del Partito’ e altri inganni. Ha gettato sull’altare sacrificale del culto diabolico anche il suo stesso segretario generale, e generali, ministri, marescialli e altri.

Molti pensano che dovremmo lasciare al PCC il tempo di riformarsi, dicendo che ora è più moderato nelle sue uccisioni. Per prima cosa, chi uccide è per questo stesso fatto un omicida. Da una prospettiva più ampia, dal momento che uccidere è uno dei metodi usati dal PCC per governare il suo regime fondato sul terrore, il PCC uccide di più o di meno a seconda di quanto gli è necessario per mantenere il potere. Le azioni del PCC sono imprevedibili. Quando le persone non hanno tanta paura, il PCC potrebbe uccidere per aumentare il loro senso del terrore; quando le persone hanno già paura, ucciderne un po’ potrebbe mantenere il senso di terrore; quando le persone non possono fare altro che avere paura del PCC, l’annuncio dell’intenzione di uccidere, senza alcun reale bisogno, è sufficiente per mantenere il terrore. Dopo aver vissuto innumerevoli movimenti politici omicidi, le persone hanno sviluppato un riflesso condizionato nella loro reazione al PCC: non c’è neppure bisogno di nominare l’omicidio. Inoltre l’uso che la macchina della propaganda fa della critica di massa è sufficiente a far tornare alle persone la memoria del terrore.

Il PCC regola la frequenza delle sue uccisioni in base al senso del terrore delle persone. Il numero di omicidi dentro o fuori il Partito non è l’obiettivo; la chiave è la continuità delle uccisioni per mantenere il potere. Non è il PCC ad essere diventato più clemente; non ha riposto il coltello da macellaio. Piuttosto, le persone sono diventate più obbedienti. Se le persone dovessero alzarsi e chiedere qualcosa che va al di là della tolleranza del PCC, quest’ultimo non esiterebbe a uccidere.

Oltre al bisogno di mantenere il terrore, le uccisioni casuali danno la massima possibilità di raggiungere questo risultato. Nelle varie uccisioni su larga scala nel corso della storia, l’identità, il crimine e i criteri di giudizio sono stati lasciati intenzionalmente vaghi dal PCC. Per evitare di essere uccise a loro volta, le persone spesso hanno volontariamente ristretto loro stesse in una ‘zona di sicurezza’ in base ai propri giudizi. Questa ‘zona di sicurezza’ era spesso perfino più stretta di quella che lo stesso PCC intendeva imporre alle persone. Questo è il motivo per cui, in ogni movimento, le persone tendono ad agire ‘piuttosto a sinistra che a destra’. Come  risultato, un movimento di uccisioni spesso veniva ‘esteso’ oltre la scala imposta, perché le persone di tutti i livelli di propria iniziativa stabilivano le restrizioni a loro stessi per garantirsi la salvezza. Più basso era il livello, più crudele era la campagna. Una tale intensificazione volontaria del terrore in tutta la società ha origine proprio dall’uccidere in modo casuale.

Nella sua lunga storia di uccisioni, il PCC si è trasformato in un serial killer depravato. Attraverso gli omicidi soddisfa il suo senso perverso di massimo potere che può decidere della vita e della morte delle persone. Attraverso le uccisioni allevia la sua paura più intima e reprime le tensioni sociali e l’insoddisfazione sociale causata dagli omicidi precedenti. Oggi tutti i debiti di sangue accumulati dal PCC hanno reso impossibile una soluzione pacifica. Può solo intensificare la pressione e il regime totalitario per mantenere la sua esistenza fino alla fine. Nonostante abbia camuffato la sua indole, cambiando ogni volta le vittime delle sue uccisioni, la natura assetata di sangue del PCC non è mai cambiata e sarà ancora meno possibile che cambi in futuro.

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[1] Lettera di Mao Zedong a sua moglie Jiang Qing (1966)

[2] La sovrastruttura della teoria sociale Marxista si riferisce alla modalità di interazione tra la soggettività umana e la sostanza materiale della società.

[3] Hu Feng, studioso e critico letterario, si è opposto alle dottrine politiche e letterarie del PCC. È stato espulso dal Partito nel 1995 e condannato a 14 anni di prigione.

[4] Le Dottrine di Confucio.

[5] Libro del Levitico 19:18.

[6] Marx, Il Manifesto Comunista (1848).

[7] Mao Zedong, La Dittatura Democratica del Popolo (1949).

[8] Mao Zedong, «Dobbiamo Pienamente Promuovere [l’Eliminazione dei Reazionari] Così ogni Famiglia viene raggiunta». (30 Marzo 1951).

[9] Mao Zedong, «Dobbiamo, con forza e con cura, abbattere i reazionari». (1951)

[10] Il Regno Celestiale di Taiping (1851 – 1864), anche conosciuto come La Ribellione di Taiping, è stato uno dei più sanguinosi conflitti della storia Cinese. È stato un combattimento tra le forze della Cina Imperiale e quelli che si ispiravano al gruppo mistico culturale del Hakka nominato da Hong Xiuquan, che era anche un cristiano convertito. Si stima siano morte almeno 30 milioni di persone.

[11] Dati tratti dal libro pubblicato dalla rivista Chengming con sede ad Hong Kong. (www.chengmingmag.com), pubblicato nell’ottobre del 1996.

[12] Il Grande Balzo (1958 – 1960) è stata una campagna del PCC per dare avvio all’industrializzazione in Cina, in particolare all’industria dell’acciaio. Questo è considerato come il maggiore disastro economico.

[13] Pubblicato nel febbraio del 1994 dalla casa editoriale Bandiera Rossa. Citazione tradotta dal traduttore.

[14] Unità di misura Cinese per il terreno. 1 mu = 0.165 acri.

[15] Peng Dehuai (1898-1974): generale Comunista Cinese e leader politico. Peng fu anche comandante in capo durante la guerra di Corea, vice premier del Consiglio dello Stato, membro del Politburo, Ministro della Difesa dal 1954-1959. É stato esonerato dal suo incarico dopo essere entrato in disaccordo con la Sinistra di Mao durante il Plenum di Lushan Plenum del 1959.

[16] De Jaegher, Raymond J., Enemy Within. Guild Books, Catholic Polls, Incorporated (1968).

[17] Il massacro di Daxing successo nell’agosto del 1996 durante il cambio del segretario del Partito a Pechino. A quel tempo, è stato fatto un discorso da parte del Ministro della Pubblica Sicurezza, Xie Fuzhi, in una riunione con l’Ufficio per la Pubblica Sicurezza di Pechino riguardante la non intromissione con le azioni delle Guardie Rosse contro le ‘cinque classi nere’. Subito dopo l’incontro, l’Ufficio per la pubblica sicurezza di Daxin ha intrapreso l’azione e ha messo in atto un piano per incitare le masse della città di Daxin ad uccidere le ‘cinque classi nere’.

[18] Zheng Yi, Memoriale Scarlatto (Taipei: Casa Editrice TV Cinese, 1993). Questo libro è disponibile anche in lingua Inglese: Scarlet Memorial: Tales of Cannibalism in Modern China, di Yi Zheng, tradotto e pubblicato da T. P. Sym (Boulder, Colorado: Stampa Westview, 1998.)

[19] La ‘vecchia società’, come la chiama il PCC, si riferisce al periodo precedente al 1949 e la ‘nuova società’ si riferisce al periodo che segue il 1949, quando il PCC prese il controllo su tutto il Paese.

[20] La Camicia di Forza è un metodo di tortura. Le braccia delle vittime sono girate e legate con una corda dietro la schiena e poi tirate fin sopra la testa; questa tortura può istantaneamente deformare le braccia. Dopo che la vittima ha forzatamente indossato la camicia di forza viene appesa. La più comune e diretta conseguenza di questa tortura crudele è la frattura delle ossa della spalla, e spesso causa la morte della vittima con pene insopportabili. Diversi sono i praticanti del Falun Gong morti a causa di questa tortura. Per ulteriori informazioni visita i seguenti siti: In Cinese: http://search.minghui.org/mh/articles/2004/9/30/85430.html in inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2004/9/10/52274.html

[21] Nel 1930, Mao ordina al Partito di uccidere migliaia dei membri, soldati delle Armi Rossa, e civili innocenti della provincia di Jiangxi, nel tentativo di consolidare il potere del PCC sulle aree controllate. Ulteriori informazioni sui seguenti siti web: In lingua Cinese http://kanzhongguo.com/news/articles/4/4/27/64064.html

[22] Gao Gang e Rao Shushi erano entrambi membri del Comitato Centrale del PCC. Dopo un insuccesso nel tentativo di raggiungere il potere nel 1954, sono stati accusati di aver complottato per la divisione del Partito e sono stati successivamente espulsi dal Partito.

[23] Zhou Enlai (1898-1976) era secondo in ordine di importanza solo a Mao nella storia di PCC. É stato una figura di spicco del PCC e Premier della Repubblica Popolare Cinese dal 1949 fino alla morte.

[24] Wang Xiangen, Documenti del Supporto al Vietnam e del Combattimento contro l’America. (Pechino: Compagnia Editoriale Culturale Internazionale, 1990)

[25] Zhang Zhixin era una intellettuale che è stata torturata a morte dal PCC durante la Grande Rivoluzione Culturale per aver criticato gli insuccessi di Mao nel Grande Balzo e perché raccontava la verità. Molte volte le guardie della prigione l’hanno denudata, ammanettata dietro alla schiena e gettata nelle celle dei detenuti maschi e hanno lasciato che la violentassero fino a farla diventare pazza. La prigione temeva che, durante la sua esecuzione, gridasse slogan di protesta, così prima dell’esecuzione le hanno tagliato la lingua.

[26] Dalla Laogai Research Foundation, 12 Ottobre del 2004 : http://www.laogai.org/news2/newsdetail.php?id=391 (in cinese).

[27] Uno dei tre strumenti (mezzi di produzione, modi di produzione e relazioni di produzione) che Marx ha usato per analizzare la classe sociale. Le relazioni di produzione fanno riferimento alle relazioni tra coloro che possiedono e coloro che non possiedono i mezzi di produzione; cioè le relazioni tra proprietario terriero e coltivatore o le relazioni tra capitalista e lavoratore.

[28] Da Mencius, Libro 3. Serie Classiche di Penguin, tradotto da D.C. Lau.

[29] Da Fan Zhongyan (989-1052), prominente educatore Cinese, scrittore e governatore della dinastia del Nord Song. Citazione dalla sua famosa poesia ‘Arrampicata alla torre di Yueyang’

[30]Da Gu Yanwu (1613-1682), uno studioso eminente del primo periodo della Dinastia Qing

[31] Da Mencius, libro 7. Classiche Serie di Penguin, tradotte da D.C.Lau.

[32] ‘Il Villaggio di Tre Famiglie’ era lo pseudonimo di tre scrittori degli anni ‘60, Deng Kuo, Wu Han e Liao. Wu era l’autore di una commedia teatrale, ‘Hai Rui si dimette dal suo posto’, che Mao considerò una satira politica sui suoi rapporti con il Generale Peng Dehuai.

[33] Una leggenda popolare Cinese. La Ragazza dai Capelli Bianchi è la storia di una ragazza immortale che vive in una caverna, che è dotata della capacità sopranaturale di ricompensare la virtù e punire i vizi, e persegue il bene e allontana il male. Tuttavia, nel moderno dramma cinese, opera e balletto, lei è descritta come una ragazza costretta a fuggire in una caverna, dopo che suo padre è stato bastonato a morte rifiutando di farla sposare con un vecchio proprietario. Lei ha cominciato ad avere i capelli bianchi a causa della malnutrizione. Sotto la penna degli scrittori del PCC questo è divenuto in Cina uno dei drammi più conosciuti che incita all’odio contro i proprietari terrieri.

[34] Lin Biao (1907-1971), uno dei più anziani tra i leader del PCC, ha servito Mao Zedong come un membro del Politburo, come vice presidente (1958) e Ministro della difesa (1959). Lin è ricordato come l’architetto della Grande Rivoluzione Culturale. Lin fu designato come successore di Mao nel 1966, ma perse i favori nel 1970. Prevedendo la propria caduta, Lin fu coinvolto in un colpo che non ebbe successo e tentò di fuggire in Urss dopo che il piano fu smascherato. Il suo aereo cadde in Mongolia determinando la sua morte.

[35] Yu Luoke era un pensatore e un sostenitore dei diritti umani che è stato ucciso dal PCC durante la Rivoluzione Culturale. Il suo saggio monumentale ‘Sul Background Familiare’, scritto il 18 Gennaio 1967, tra le opere che durante la Rivoluzione Culturale riflettevano il pensiero contrario al PCC è stata quella che ha avuto la maggiore diffusione e la maggiore influenza. Lin Zhao, studentessa dell’Università di Pechino e laureata in giornalismo, è stata etichettata come destrista nel 1957 per i suoi pensieri indipendenti e le sue critiche al movimento comunista. É stata accusata di cospirazione per il rovesciamento della dittatura democratica del popolo e arrestata nel 1960. Nel 1962, è stata condannata a 20 anni di prigione e uccisa dal PCC il 29 Aprile del 1968, perché ritenuta una contro-rivoluzionaria.

[36] Da http://www.laojiao.org/64/article0211.html (in Cinese).

[37] Da ‘Una lettera aperta di Song Meiling a Liao Chengzhi’ (17 Augusto del 1982). Fonte: http://www.blog.edu.cn/more.asp?name=fainter&id=16445 (in cinese)

 

Continua: 8. Perché il Partito Comunista Cinese è un culto malvagio

 
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