La storia del cavallo di Troia dell’antica Cina

Molti Paesi e regni sono noti per il loro coraggio nel combattere fino alla morte contro forze superiori, ma un antico imperatore cinese ha fatto l’esatto opposto per vincere.

Questa è la storia di come un imperatore ha pazientemente atteso per 20 anni.

L’INIZIO DI UN FEUDO EPICO

Agli inizi del V secolo a.C., poco prima del Periodo dei Regni combattenti (475-221 a.C.), lo Stato cinese meridionale di Yue era in pericolo. Lo Stato confinante di Wu aveva appena sconfitto l’enorme regno di Chu grazie ai brillanti stragemmi di Sun Zi, autore di L’arte della guerra. Ora Helu, re di Wu, mirava a conquistare il debole e impreparato Yue.

Come se non bastasse, il re di Yue era appena morto, lasciando il giovane ed inesperto Goujian al potere. Durante il periodo di lutto, le truppe di Wu, guidate dallo stesso re, lanciarono un attacco sleale contro lo Stato più debole. Goujian condusse il suo esercito, numericamente inferiore ed equipaggiato all’antica, in battaglia.

Ma durante la battaglia Goujian mise in atto un piano che lasciò indifeso il re di Wu, e un generale di Yue ingaggiò un duello con lui. L’anziano Helu non poteva competere; venne ferito mortalmente e morì mentre le sue truppe tornavano in patria.

IL RE GOUJIAN SI ARRENDE E DIVENTA SCHIAVO

Il figlio di Helu, Fu Chai, divenuto il nuovo re, esigeva vendetta. Ordinò ai suoi subordinati di ricordargli ogni giorno che le truppe di Yue avevano ucciso suo padre. Due anni dopo Wu si era ripreso e Fu Chai attacco nuovamente il regno di Yue. Questa volta Goujian non aveva inganni da mettere in atto. Mandò il ministro Wen Zhong per negoziare la pace.

I termini dell’accordo erano duri. Non solo Yue sarebbe diventato uno Stato vassallo di Wu, ma il re, la regina e Fan Li, primo ministro, sarebbero divenuti schiavi. In assenza di Gouijan, lo Stato di Yue sarebbe stato governato da Wen Zhong.

Il re, la regina e il minstro di Yue lavoravano dall’alba al tramonto nelle stalli reali, osservati dal popolo di Wu. Fu Chai andava spesso a cavallo per vedere i prigioneri, che ora lavoravano duramente al suo servizio.

Ma né Goujian né i suoi compagni si lamentarono mai. Nemmeno una parola amara fu pronunaciata di notte, e neanche un sospiro fu sentito provenire dai loro quartieri. Nel frattempo, Yue era amministrato da Wen Zhong; fece del suo meglio per accontentare i signori di Wu, che non dubitarono mai della subordianzione di Yue, finché non fu troppo tardi.

IL FINTO STATO VASSALLO

Goujian rimase schiavo per tre anni. A quel punto Fu Chai pensava che Yue era saldamente sotto il suo controllo, cosicché permise a Goujian di tornare in patria. Fan Li, suo ministro e compagno di schiavitù, preparò grandi piani per vendicarsi.

Il re Goujian non scordò mai l’umiliazione subita, anche dopo essere stato liberato. Con la moglie iniziò a condurre a vita da popolano. Lavorava spesso nei campi per rimanere in contatto con il suo popolo.

Il re era anche famoso per uno strano rituale. Per mantenere vivo il ricordo della sua schiavitù, dormiva su un letto di paglia e al di sopra di esso appendeva la cistifellea di un serpente. Ogni mattina leccava questo organo amaro.

Goujian preparava in segreto la nazione per la guerra. Per massimizzare la crescita della popolazione, gli uomini e le donne si potevano sposare solo se non avevano troppa disparità di età. Per alleviare il fardello sulla popolazione, non alzò le tasse. In questo modo, il potere di Yue cresceva.

Apparentemente i capi di Yue obbedivano ai signori di Wu. Negli affari, Goujian e suoi ministri lasciavano sempre a Wu concludere il miglior affare. Molte belle donne venivano mandate a Wu per diventare concubine.

LA BELLEZZA COME ARMA

Nonostante i ripetuti avvertimenti di Wu Zixu, ministro anziano ed esperto, Fu Chai era convinto che Yue fosse già stato sconfitto e che non ci sarebbero più stati conflitti tra i due Stati. Fu Chai, molto più giovane del suo ministro, considerava Wu Zixu un vecchio che sembrava non voler fare altro che osteggiarlo di continuo.

Quando Fu Chai aveva voluto stringere la pace con Yue invece di distruggerlo completamente, Wu Zixu lo aveva criticato; così come quando aveva permesso a Goujian di tornare in patria o quando aveva avventatamente attaccato altri Paesi.

E quando Fan Li, braccio destro di Goujian, aveva mandato la bella Xi Shi per diventare la concubina di Fu Chai, Wu Zixu lo aveva nuovamente osteggiato.

Xi Shi, una delle Quattro Bellezze della Cina, era una ragazza stupenda, che Fan Li aveva visto per la prima volta mentre lavava panni in un fiume. Era poco istruita e conosceva poco il galateo, ma Fan Li la istruì in varie materie, tra cui musica e danza. Dopo tre anni era diventata una perfetta concubina.

Fu Chai la accettò immediatamente. Per compiacerla, spese grandi somme di denaro nella costruzione di palazzi e perfino di un lago artificiale; invece di occuparsi di politica, trascorreva le sue giornate con lei. Il potente stato di Wu stava pian piano andando in rovina.

DECADENZA, DECLINO E DISTRUZIONE

Fu Chai non fu l’unico ad essere sedotto. Altri funzionari si intrattenevano con le bellezze di Yue e i ricchi spendevano grandi somme di denaro per costruire le loro proprietà. Per alimentare la smania di costruzione di Wu, Goujian e Fan Li inviavano tronchi così grandi da poter essere trasportati solo via fiume. Quindi, la ricchezza di Wu fu sperperata.

Dopo molti anni Wu era solo un’ombra fiera della sua precedente forza. Il re e i suoi ministri erano perdutamente innamorati delle loro donne e dei loro palazzi. Wu Zixu, l’unico che avrebbe potuto salvarli, fu costretto a suicidarsi quando offese il re una volta di troppo. Quando la siccità colpì il Paese, il popolo era sul punto di rivoltarsi. Quindi Fu Chai fu costretto a chiedere grano a Yue, che glielo inviò rispettando il patto di vassallaggio.

Ma c’era un inganno: prima di inviare il grano a Wu, Fan Li lo fece immergere in aqua bollente. Il grano poteva ancora essere mangiato ma non coltivato. La disperazione dei contadini di Wu sarebbe stata presto schiacciata da una calamità ancora più grande.

Goujian ora sapeva che Wu era maturo per il raccolto. Mise insieme un’armata e conquistò Wu incontrando poca resistenza. Sprofondato nella vergogna e nel rimorso, Fu Chai si tolse la vita.

Ma il trionfo di Goujian era un’arma a doppio taglio. Anche dopo aver sconfitto l’odiato nemico, non poté riposarsi. Alla fine si rivoltò contro i suoi stessi ministri pensando che lo avrebbero tradito. Goujian fece giustiziare Wen Zhong, l’uomo che aveva salvato Yue nei giorni più bui, e Fan Li si rifugiò nello Stato di Qi. Si dice che sia diventato Tao Zhu Gong, ricco uomo d’affari. Secondo la leggenda, la bella Xi Shi seguì Fan Li, il suo vero amore.

Goujian venne in seguito descritto come un uomo che teneva il suo arco in mano anche dopo che gli uccelli erano stati abbattuti e che faceva macellare i suoi cani per mangiarli dopo la caccia. Avendo conquistato così tanta gloria in tempo di guerra, il suo regno non poteva sopravvivere in tempo di pace. Yue precipitò nel caos dopo la morte di Goujian. Alla fine entrambi gli Stati furono conquistati dal più grande e ora rinascente regno di Chu. E qui il cerchio si chiude.

Articolo in inglese: ‘The Story of Ancient China’s Trojan Horse

 
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