La controversa operazione Jade Helm 15, che preoccupa Chuck Norris

Non ci sono molte cose che preoccupano Chuck Norris. Ma l’operazione di ‘invasione’ del Texas da parte dell’esercito americano – una esercitazione – non lo convince.

Va detto che l’attore e 7 volte campione di karate non è nuovo all’atteggiamento cospirazionistico; ad esempio parlò con toni apocalittici della possibilità che Obama vincesse contro Romney. Cristiano e conservatore, Norris non è uno di cui si può ridere senza prima saggiarne le opinioni, tra l’altro condivise da numerosi utenti di internet americani.

Il programma Jade Helm 15 vedrà oltre 1.200 soldati americani entrare in Texas e condurre ogni genere di operazioni di simulazione di guerra. Una mappa dell’operazione, che strategicamente si estende su 7 Stati degli Usa, mostra il Texas come Stato nemico (assieme allo Utah).

Ma fra tutti gli Stati, perché proprio quello dove c’è Chuck Norris? L’attore infatti, è preoccupato dal fatto che le «”esercitazioni” saranno tra l’altro troppo vicine alla porta del mio ranch, almeno secondo la mappa».

Ma a parte questo, Norris e altri texani sospettano che ci sia sotto qualcosa di più grosso.

«I texani e gli americani preoccupati non stanno mettendo affatto in dubbio i nostri coraggiosi uomini e donne in uniforme, che stanno solo seguendo gli ordini – spiega Norris – Il dubbio è verso coloro che stanno tirando i fili, a capo di Jade Helm 15 a Washington. Il governo Usa dice “È solo una esercitazione”. Ma non sono sicuro che la parola “solo” abbia un qualche fondamento di realtà, quando la usa il governo».

Alcuni ritengono che gli Usa si preparino a porre il Texas sotto legge marziale, mentre più realisticamente l’attore fa riferimento ad una preparazione per una guerra all’Isis.

«Qualsiasi cosa sia Jade Helm 15 in realtà, penso che sia più che una semplice coincidenza il fatto che il direttore dell’Fbi a febbraio abbia confessato la presenza dell’Isis in tutti i 50 Stati degli Usa e che il Pentagono all’improvviso tiene la sua più grande esercitazione militare».

«Ho un’idea – aggiunge – Se il governo insiste nel tenere vaste operazioni militari nel raggio di 7 stati sud-occidentali, perché non sposta tutto questo ‘addestramento militare’ a Sud, proteggendo al contempo i nostri confini?!»

La motivazione ufficiale della scelta del Texas è in un documento non classificato degli Usa, che spiega come tale Stato presenti sia un ambiente amichevole nei confronti dei militari e delle esercitazioni militari, sia un’ampia area di terra non urbanizzata, con bassa densità di popolazione.

Nello stesso documento si parla di possibili fastidi e benefici per la popolazione. I benefici parlano di 150 mila dollari che finiranno dritti nell’economia locale, presumibilmente derivanti da ciò che i soldati acquisteranno.

Fastidi comprenderanno aerei di notte, rumori vari, il fatto che «alcuni individui potrebbero condurre attività sospette», naturalmente la presenza di soldati armati (a salve) e persino quella di soldati vestiti da civili che compiono attività ‘normali’.

Non è chiaro se i residenti saranno in grado di distinguere con certezza le attività criminali da quelle militari e se potranno avvenire problemi, per esempio dovuti alle armi che i cittadini americani, e forse ancora di più quelli texani, tendono ad avere in casa.

 
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