La Cina sanziona 5 commentatori politici taiwanesi. Loro sono contenti: «un onore per tutta la vita»

In una conferenza stampa del 15 maggio, l’Ufficio cinese per gli Affari di Taiwan ha annunciato «azioni disciplinari» contro cinque commentatori politici taiwanesi e le loro famiglie. Uno dei bersagli ha accolto con favore le sanzioni del Partito Comunista Cinese (Pcc), definendole un «onore per tutta la vita».

Chen Binhua, portavoce dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan della Cina continentale, ha accusato cinque noti commentatori di talk show politici, Huang Shicong, Lee Chenghao, Wang Yichuan, Yu Beichen e Liu Baojie, di aver «ignorato lo sviluppo e il progresso della Cina» e di aver «diffuso informazioni false e negative» sull’economia cinese. I dettagli delle sanzioni non sono stati resi noti.

«Un onore per tutta la vita»

Il maggiore generale in pensione Yu Beichen, anche consigliere comunale di Taoyuan nel nord di Taiwan, ha considerato la sanzione del Pcc come un tardivo riconoscimento a seguito di oltre quattro decenni di impegno.

«A 15 anni mi sono arruolato nell’esercito e ho promesso di resistere al Pcc», ha dichiarato Yu all’edizione cinese di Epoch Times. «L’intelligence del Pcc è stata tardiva nell’identificarmi».

«È un onore tardivo, che conferma che sono sulla strada giusta. La mia opposizione al comunismo continua anche dopo il mio servizio militare. Questo è un onore per tutta la vita».

Yu ha spiegato che i commentatori presi di mira avevano una certa influenza tra il pubblico cinese, suggerendo che l’azione del Pcc mirasse a manipolare l’opinione pubblica in Cina, soprattutto in vista dell’insediamento del nuovo presidente di Taiwan, Lai Ching-te, previsto per il 20 maggio.

Yu ha interpretato la mossa come una ripicca del Pcc dopo la sconfitta dei partiti pro-Pcc nelle elezioni presidenziali di Taiwan.

Scherno

Secondo Yu, le dichiarazioni della Cina sui commentatori hanno avuto l’effetto opposto a quello desiderato.

«Il Pcc non può sopprimere le aspirazioni alla democrazia e alla libera espressione a Taiwan», ha osservato. «Le sue azioni sono diventate fonte di scherno».

Yu ha osservato che numerosi altri esperti hanno espresso insoddisfazione per il fatto che Pechino non abbia riconosciuto la loro posizione anticomunista, dichiarando: che anche loro dovrebbero essere inclusi nella lista nera di Pechino.

«Questo onore non appartiene solo a noi; dovrebbe essere condiviso da tutti coloro che amano Taiwan e sostengono la libertà e la democrazia», ha sottolineato Yu.

Chen Shihmin, professore associato presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Nazionale di Taiwan, concorda sul fatto che l’avvertimento disciplinare si sia ritorto contro Pechino.

«È evidente che la gente di Taiwan lo vede come un segno d’onore», ha dichiarato ad Epoch Times.

Chen ha affermato che il Pcc non ha autorità a Taiwan e che si rifiuta di riconoscere le differenze tra i sistemi di Taiwan e della Cina: «I taiwanesi sono ancora meno inclini a sostenere la riunificazione sotto il dominio del Pcc», ha aggiunto.

Come primo individuo nominato nella lista nera, il signor Huang ha scritto su Facebook che vivere a Taiwan è stata una fortuna, considerando le ripercussioni che si subiscono se si parla apertamente della Cina comunista. Ha esortato i cittadini taiwanesi ad apprezzare la libertà di espressione di cui godono a Taiwan, alla luce di questo episodio.

Shen Mingshi, vice direttore generale ad interim presso l’Istituto per la Difesa Nazionale e Ricerca sulla Sicurezza di Taiwan, ha suggerito che le motivazioni dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan sono legate a varie fazioni all’interno del Pcc che cercano di ingraziarsi Xi Jinping prima dell’insediamento del nuovo premier il 20 maggio.

Tuttavia, Shen ritiene che l’Ufficio per gli Affari di Taiwan abbia preso di mira le persone sbagliate. Crede che questi commentatori abbiano principalmente ottenuto maggiore visibilità: «Quando lo scherno del Pcc diventa la ragione principale per un aumento dell’audience, il Pcc deve seriamente riflettere sulla propria condotta e se ha frainteso l’opinione pubblica a Taiwan», ha dichiarato a Epoch Times.

«Ora, i funzionari senior dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan potrebbero essere preoccupati per le conseguenze di questo incidente», ha aggiunto.

In risposta, il Consiglio per gli Affari Continentali, la controparte taiwanese dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan, ha dichiarato che l’intimidazione e le minacce contro i cittadini taiwanesi e le loro famiglie per aver espresso opinioni divergenti «evidenziano la mancanza di fiducia di Pechino nel proprio sistema e nella propria governance».

Taiwan ha esortato il Pcc a rispettare la società libera e variegata di Taiwan.

 

Articolo in lingua inglese: China Sanctions 5 Taiwan Political Commentators for Criticizing CCP

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