Il fossile di pinguino gigante della Nuova-Zelanda

Un metro e settantasette per cento chili: un lottatore? Un giocatore di rugby? No: è un fossile pinguino della Nuova Zelanda.

Giorni fa alcuni ricercatori hanno annunciato di aver scoperto il fossile di un ‘kumimanu’, uccello mostro in lingua maori, «uno dei più grandi pinguini scoperti fino a oggi». Spiega Gerald Mayr dell’Istituto di ricerche Senckenberg, del museo di Storia naturale di Francoforte, coautore dello studio: «È straordinario come questi primi pinguini avessero tali dimensioni».

Secondo il gruppo di studiosi tedeschi e neozelandesi, l’animale ritrovato nel Sud della Nuova Zelanda, avrebbe camminato sul ghiaccio da 55 a 60 milioni fa, nel Paleocene. In un comunicato dell’Istituto, l’ornitologo spiega che la misura degli ossi (in particolare un femore di 16 centimetri, ndr), dimostra che questa specie era alta più di un metro e settanta e pesava più di cento chili. Cioè cinquanta centimetri e sessanta chili più del pinguino imperatore, che è attualmente il più grande e pesante della famiglia degli uccelli marini.

Racconta Mayr: «Ci siamo resi subito conto che stavamo esaminando una specie finora sconosciuta». Erano stati già scoperti due fossili di pinguini giganti su quest’isola, chiamati «waipara» e «waimanu» risalenti a 61 milioni di anni fa, ma un po’ più piccoli di «kumimanu».      

Nello studio pubblicato su Nature Communication, si evidenzia che questa scoperta dimostra che tra i pinguini primordiali il gigantismo non era una rarità.

Ma quale è stata la ragione della scomparsa di questi uccelli giganti dalla faccia della terra? Resta un mistero. Per i ricercatori, l’estinzione potrebbe essere legata all’apparizione di «grandi predatori marini come le foche e le balene».   

SCOPERTO NEL 2014 UN PINGUINO GIGANTE

Nell’agosto del 2014, secondo Maxisciences «Gli ossi fossilizzati di un pinguino gigante, vissuto circa quaranta milioni di anni fa, sono stati ritrovati nell’Antartico». Gli studiosi avevano dichiarato allora, che l’esemplare era alto circa due metri e pesava 115 chili. I resti fossili sono stati rinvenuti in una formazione geologica sull’isola di Seymour, al largo della penisola antartica. Quaranta milioni di anni fa il clima della regione era molto più ospitale, e numerose specie di questi uccelli avevano abitato quella zona. Caroline Acosta, ricercatrice al Museo de La Plata in Argentina, ha spiegato a New Scientist che quel periodo è stato «un momento fantastico per i pinguini, circa quattordici specie vivevano insieme lungo la costa dell’Antartide».

 

Articolo in francese: Le fossile d’un manchot géant découvert en Nouvelle-Zélande

Traduzione di Francesca Saba

 
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