Gli improvvisi guai di Tesla in Cina sono un presagio di cose a venire?

Di Fan Yu

Per farsi un’idea dell’impatto che il volubile mercato cinese può avere sul valore di un’azienda, basta osservare Tesla.

Il 20 aprile, i media e le autorità di vigilanza del Partito Comunista Cinese (Pcc) hanno rivolto una serie di rimproveri pubblici contro la casa automobilistica con sede in California. Le critiche andavano dalla sicurezza delle auto elettriche Tesla, alle pratiche di raccolta dei dati, al servizio clienti.

All’inizio di giugno, il sito web di tecnologia The Information ha riferito che gli ordini di maggio in Cina di Tesla sono diminuiti di quasi la metà rispetto ad aprile. Secondo dati interni, gli ordini sono scesi da 18 mila ad aprile a 9 mila 800 a maggio, un riflesso del fatto che i consumatori cinesi sono stati influenzati negativamente dalle critiche.

Tutto ciò ha cancellato 137 miliardi di dollari di valore di mercato, poiché il prezzo delle azioni di Tesla è diminuito del 19,5% rispetto al 21 aprile.

Una serie di sfortunati eventi

Tesla ha riscontrato problemi tutto l’anno in Cina. Tra febbraio e marzo, il Pcc ha bandito Tesla dai suoi complessi e unità abitative militari, per timore che l’azienda potesse raccogliere informazioni tramite le telecamere integrate nelle auto e favorire così lo spionaggio da parte degli Stati Uniti.

All’inizio di aprile, nel tentativo di sedare i problemi di sicurezza citati dal Pcc, il direttore delle comunicazioni e degli affari governativi di Tesla in Cina, ha annunciato che tutti i dati raccolti in Cina sarebbero stati archiviati in Cina e non inviati negli Stati Uniti. Ciò è avvenuto dopo che il fondatore e Ceo Elon Musk ha dichiarato pubblicamente che Tesla non si sarebbe impegnata nello spionaggio.

Il 20 aprile, il portavoce del Pcc Xinhua, ha pubblicato un articolo a margine del Salone dell’Auto di Shanghai, in cui criticava il produttore di veicoli elettrici sulla loro qualità, citando le lamentele dei consumatori.

Lo stesso giorno, anche un post ufficiale su WeChat dall’account della potente Commissione per gli affari politici e legali ha attirato l’attenzione sull’Auto Show: si parla di una donna che è salita sul tetto di un veicolo Tesla per lamentarsi dei freni difettosi della sua auto. Il video della donna è diventato virale sui social cinesi. Anche se non è chiaro il motivo per cui l’organo del Pcc che sovrintende alla polizia e al sistema giudiziario del Paese si sia mosso per criticare le auto elettriche, ha costituito comunque un potente attacco a Tesla.

Tesla China inizialmente ha respinto l’idea dei freni difettosi, affermando che la donna in questione protesta contro Tesla già da lungo tempo; tuttavia, in seguito, durante la stessa settimana, l’azienda ha rilasciato scuse pubbliche e ha promesso di ascoltare meglio le lamentele dei clienti.

Il proprietario di SpaceX e Ceo di Tesla, Elon Musk, parla durante una conversazione con il leggendario game designer Todd Howard (non nella foto) alla convention di gioco E3 a Los Angeles, in California, il 13 giugno 2019. (Mike Blake/Reuters)

Drastico e improvviso crollo

Gli attacchi del Pcc contro Tesla sono stati improvvisi e drastici, con un impatto diretto sul crollo delle vendite della casa automobilistica nel mese di maggio.

Senza dubbio Tesla ha avuto un boom nel primo trimestre del 2021. L’azienda ha registrato un aumento del 74% delle vendite, anno su anno, e il suo reddito netto non-Gaap ha superato il miliardo di dollari per la prima volta nella sua storia. La sua gigafactory a Shanghai stava andando a pieno regime, il che ha suscitato la speculazione che Musk fosse pronto a costruire un secondo impianto di assemblaggio nel mercato automobilistico in più rapida crescita al mondo. Il prezzo delle azioni di Tesla era alle stelle, mentre lo status di rock star di Musk era al top.

E tre mesi dopo? Gli analisti ora sono preoccupati. Il 2 giugno, Dan Levy di Credit Suisse ha scritto che a maggio Tesla ha registrato le vendite mensili più basse in un anno: «La traiettoria non è chiara: mentre alcuni si aspettano che la preoccupazione sia temporanea, abbiamo anche sentito l’opinione che potrebbe volerci del tempo prima che il volume di Tesla si riprenda», ha scritto Levy in una nota ai clienti, sollevando anche la possibilità che Tesla possa esportare in Europa le auto extra che produce in Cina.

I suoi problemi con la Cina si aggiungono alle sfide aziendali esistenti che Tesla deve affrontare: carenza di microchip, concorrenza delle case automobilistiche legacy, calo dei prezzi dei bitcoin e lo spettro di aliquote fiscali più elevate.

Questa svolta improvvisa degli eventi in Cina è sorprendente. Tesla si trovava in una posizione massimamente ideale, per un’azienda straniera; fino a quando, all’improvviso, non è stato più vero.

La azienda era andata all-in in Cina. Oltre alla gigafactory dell’azienda, Tesla China è diventata un vero e proprio hub per l’azienda, con un proprio impianto di ricerca e sviluppo e personale tecnico locale.

Gli analisti di Morgan Stanley hanno recentemente notato che Tesla ha pubblicato richieste di lavoro a Pechino e Shanghai per ingegneri con esperienza nei data center, suggerendo la serietà di Tesla nel mantenere i dati cinesi locali. L’analista di Morgan Stanley, Adam Jonas, ha scritto che Tesla potrebbe potenzialmente creare «un’ente ‘Tesla China’ che potrebbe essere ampiamente gestito in modo autonomo e indipendente dalla casa madre statunitense».

Musk, da parte sua, aveva detto tutte le cose giuste nel lodare Pechino e il futuro della Cina in quanto principale mercato mondiale dei veicoli elettrici. In un articolo di gennaio, Bloomberg aveva persino dichiarato che «sarebbe da chiedersi se Musk sia diventato il capitalista straniero preferito di Xi».

Resta da vedere come Tesla intenda ribaltare la sua percezione pubblica in Cina. Il mercato cinese è il secondo maggior contributore alle entrate di Tesla dopo gli Stati Uniti. Se il Pcc e i consumatori cinesi continuano a evitare Tesla, il prezzo delle sue azioni diminuirà ulteriormente.

Una cosa è certa: anche i piani migliori in Cina potrebbero andare male.

 

Fan Yu è un esperto di finanza ed economia e ha contribuito ad analisi sull’economia cinese dal 2015.

Le opinioni espresse in quest’articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: Are Tesla’s Sudden China Woes a Harbinger of Things to Come?



 
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