Le azioni di Trump Media salgono fino al 50%, fermate per volatilità

Di Jack Phillips

Martedì le azioni della società di social media dell’ex presidente Trump sono aumentate, e poi hanno subito una breve battuta d’arresto.

Nel suo primo giorno di negoziazione sul Nasdaq, le azioni della società di social media e tecnologia dell’ex presidente Donald Trump sono aumentate di circa il 50%. Poi sono state brevemente bloccate, a causa della volatilità.

Dopo il suo debutto, le azioni del titolo Trump Media & Technology Group, chiamato «Djt», sono aumentate del 50%. Ma il titolo è stato brevemente bloccato a causa del forte aumento, prima di riprendere le negoziazioni più tardi.

Non è raro che la negoziazione di azioni altamente monitorate venga sospesa quando il prezzo aumenta o crolla troppo rapidamente.

Più di 6,5 milioni di azioni del titolo Trump sono state acquistate e vendute intorno alle 9:50. E una ricerca di Reuters ha evidenziato che la società vale ora circa 10 miliardi di dollari dopo l’impennata del Nasdaq.

Lunedì, con oltre 70 dollari, la capitalizzazione di mercato della società era di 9,84 miliardi di dollari su base non diluita. La quota di maggioranza dell’ex presidente in Tmtg era valutata l’ultima volta a 5,72 miliardi di dollari, anche se le restrizioni di lock-up per sei mesi potrebbero impedirgli di vendere o prendere in prestito a fronte della sua partecipazione.

Alle 15:00 di martedì, Djt era in rialzo di circa 38 punti percentuali.

Tmtg, proprietaria della piattaforma di social media Truth Social, si è fusa ufficialmente con la società ‘assegni in bianco’ Digital World Acquisition Corp. lunedì, dopo che venerdì scorso si è tenuta una votazione da parte degli azionisti. Le azioni sono scese di quasi il 14%, ma lunedì hanno registrato un forte rimbalzo con un guadagno del 35%, un giorno prima che venissero scambiate al Nasdaq.

Con questo sviluppo, martedì il presidente Trump è entrato nella lista delle 500 persone più ricche del mondo, compilata dal Bloomberg Billionaires Index. Lunedì il suo patrimonio netto è aumentato di 4 miliardi di dollari, regalandogli una fortuna stimata di 6,5 miliardi di dollari.

Devin Nunes, amministratore delegato della nuova società, ha dichiarato lunedì in un comunicato stampa che l’azienda si muoverà per «rivendicare Internet dalla censura delle Big Tech», aggiungendo: «Continueremo a mantenere il nostro impegno nei confronti degli americani di fungere da porto sicuro per la libertà di espressione e per opporsi all’esercito sempre crescente di soppressori della parola».

Nunes è un ex membro del Congresso repubblicano della California che ha lasciato l’incarico per dirigere la piattaforma di social media Truth Social che il presidente Trump utilizza quasi esclusivamente.

Ha aggiunto che «mentre passiamo a una società pubblica, non vediamo l’ora di migliorare ed espandere notevolmente Truth Social».

In risposta agli sviluppi di questa settimana, il presidente Trump, dal suo edificio di Wall Street a Manhattan, ha commentato che Truth Social «sta andando molto bene» e che le sue azioni sono «calde come una pistola».

Rischi?

Trump Media, con sede a Palm Beach, in Florida, ha affermato in un recente documento normativo che «dipende fortemente dalla popolarità e dalla presenza del presidente Trump».

Se l’ex presidente dovesse limitare o interrompere il suo rapporto con l’azienda per qualsiasi motivo, anche a causa della sua campagna per riconquistare la presidenza, l’azienda «sarebbe notevolmente svantaggiata».

Riconoscendo il coinvolgimento dell’ex presidente in numerosi procedimenti legali, la società ha sottolineato che «un esito negativo in uno o più» dei casi potrebbe influenzare negativamente Trump Media e Truth Social. Un altro rischio è che, in quanto azionista di controllo, il presidente Trump avrebbe il diritto di votare le sue azioni nel proprio interesse, il che potrebbe non essere sempre nell’interesse di tutti gli azionisti in generale.

Se la recente attività di negoziazione è indicativa, gli investitori dovrebbero aspettarsi che le azioni siano volatili. Le azioni di Digital World sono più che raddoppiate quest’anno prima del voto degli azionisti sulla fusione con Trump Media.

Alcuni analisti hanno notato che il titolo sta attualmente ottenendo buoni risultati, probabilmente a causa della sua vicinanza al presidente Trump. «La valutazione dell’azienda è elevata rispetto ai suoi fondamentali sottostanti», ha detto a Reuters Thomas Hayes, presidente di Great Hill Capital. «Questa valutazione potrebbe essere più un indicatore dell’entusiasmo dei sostenitori di Trump, che una stima ragionevole delle prospettive commerciali sottostanti».

Nuovi sviluppi

Gli sviluppi su Truth social arrivano quando un tribunale di New York lunedì ha ridotto l’importo della cauzione d’appello della sua sentenza per frode civile da 454 a 175 milioni di dollari se riesce a pagarla entro 10 giorni.

La sentenza di lunedì è arrivata da un collegio di cinque giudici della corte d’appello intermedia dello Stato, chiamata Divisione d’Appello, dove il presidente Trump sta lottando per ribaltare la decisione del giudice Arthur Engoron del 16 febbraio sulla frode civile. Gli avvocati di Trump, Alina Habba e Christopher Kise, hanno definito la sentenza di lunedì un primo passo fondamentale nel processo, sostenendo che l’ultima sentenza del tribunale è stata una vittoria per l’ex presidente.

L’ex presidente ha negato qualsiasi illecito, affermando che il giudice Engoron ha agito in modo partigiano e che il caso, portato avanti dal procuratore generale di New York Letitia James, è una forma di interferenza elettorale.

 

Versione in inglese: Trump Media Stock Jumps as Much as 50 Percent, Halted for Volatility

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