Buttare i soldi dall’elicottero per uscire dalla crisi

In molti sostengono che Ben Bernanke sia responsabile di una nuova impennata delle azioni. Secondo Bloomberg, infatti, è andato questa settimana in Giappone per promuovere l’idea dell”Helicopter money‘, l’immediata monetizzazione del deficit di bilancio da parte della Banca Centrale senza alcun obbligo di rimborsare il denaro [l’espressione deriva dalla teoria economica secondo cui, buttando – idealmente – il denaro dall’elicottero sulla popolazione, si conferisce ai consumatori il potere d’acquisto necessario a far ripartire un’economia in crisi, ndr].

«L’Helicopter money è uno stimolo monetario coordinato. Si tratta di uno stimolo fiscale finanziato in modo permanente dalla Banca Centrale», spiega Willem Buiter, il capo economista di Citigroup. Mentre Bernanke è andato in Giappone per promuovere l’idea, Buiter vorrebbe che la stessa cosa succedesse in Europa e in Cina, idealmente in combinazione alla ristrutturazione del debito: «Ci sono evidenti prospettive vantaggiose per tutti. Ristrutturando il debito, se è possibile, tagliandolo se necessario, si avrebbe uno stimolo fiscale monitorato, finanziato fondamentalmente attraverso la Banca Centrale Europea».

L’Helicopter money è diverso dal concetto di quantitative easing,dove il governo deve rimborsare il debito acquistandolo direttamente o indirettamente attraverso la Banca Centrale. La maggior parte dei sostenitori di questo strumento pensa che il finanziamento dovrebbe passare in qualsiasi modo attraverso il sistema bancario, non essere finanziato direttamente dalla Banca Centrale.

LA LEGGE

«Le banche centrali non sono legalmente autorizzate a distribuire denaro contante. Ma la Federal Reserve ha finanziato dopo il 2009 il 75 per cento dei tagli fiscali (diminuzione delle entrate e aumento della spesa pubblica). Già lo hanno fatto. Le banche centrali e i governi sono in questo nella stessa situazione», osserva Joseph Gagnon, l’ex primo direttore presso il Consiglio della Federal Reserve degli Stati Uniti.
Per Buiter invece «sarebbe politicamente illegittimo, non importa quanto attraente possa sembrare. Non vedo come alcuna banca centrale possa sopravvivere a questa politica».

Secondo Lord Adair Turner, ex capo dell’autorità di regolamentazione dei sevizi finanziari britannici e uno dei primi sostenitori dell’helicopter money, i governi potrebbero emettere un perpetual bond  e venderlo alle banche commerciali, che a loro volta potrebbero girarlo alla Banca Centrale. Questa lo terrebbe definitivamente (da lì, ‘perpetuo’) iscritto a bilancio ricevendo zero interessi in cambio (‘zero coupon’).
Qualsiasi strumento monetario che non produca interessi e non maturi, è denaro reale.

«Quando si fa quantitative easing in modo permanente, cessa di essere un esercizio di liquidità e diventa un meccanismo per permettere ai governi di gestire il deficit di bilancio senza creare futuro debito» spiega Adair Turner, capo del Financial Services Authority dal 2008 al 2013.

«Lo chiamano ‘helicopter money’ perché suona bene. La Banca Centrale fornisce in questa maniera uno stimolo fiscale con l’invio di denaro a ogni uomo, donna e bambino del Paese» continua Buiter, anche se il governo potrebbe inviare il denaro sotto forma di trasferimenti, spese per le infrastrutture e tagli fiscali.

Buiter pensa che l’Europa ne trarrebbe vantaggio in maggior parte dagli investimenti nelle infrastrutture, mentre la Cina per accelerare il suo ribilanciamento potrebbe spendere i soldi trasferendo pagamenti dalla crescita degli investimenti al consumo.

LA POSIZIONE DEGLI STATI UNITI

«In un Paese come la Germania, dove sono necessari investimenti in infrastrutture, il governo ha annunciato e implementato un programma d’investimenti su larga scala, mentre la Cina, per finanziare questo programma, sta vendendo il debito alla Banca Centrale che lo monetizza» spiega Willem Buiter. Che alla Cina consiglia uno «stimolo fiscale mirato principalmente ai consumi, non agli investimenti. Solo alcuni investimenti come l’edilizia sociale, alloggi a prezzi accessibili, anche alcune infrastrutture. Ma con un’organizzazione che supporti le infrastrutture, non con treni ad alta velocità in Tibet. Deve essere finanziato dal governo centrale (l’unico soggetto dalle ‘tasche grandi’) e deve essere monetizzato dalla Banca Centrale cinese».

Negli Stati Uniti la Fed non ha ufficialmente discusso l’uso di questo metodo per stimolare l’inflazione, anche se alcuni dei suoi funzionari ne hanno menzionato la possibilità come parte delle loro osservazioni personali.
Per il presidente della Fed di San Francisco, John Williams, per esempio, non c’é bisogno di un helicopter money a meno che i tassi d’interesse non siano prossimi allo zero, come in Europa e in Giappone: «Che sia finanziata dal governo o dalla Banca Centrale, un’espansione della massa monetaria in ogni caso risulta a costo zero per il governo. Se i tassi d’interesse sono pari a zero, non importa».

Loretta J. Mester, presidente della Federal Reserve Bank di Cleveland, ritiene invece che l’helicopter money potrebbe essere un’opzione: «Siamo sempre valutando gli strumenti che possiamo usare – ha dichiarato la Mester alla Abc australiana – Negli Stati Uniti abbiamo fatto il quantitative easing, e io penso che abbia dimostrato di essere uno strumento utile. Quindi, la mia opinione è che [l’helicopter money, ndr] sarebbe una sorta di fase successiva, nel caso ci troviassimo in una situazione in cui volessimo essere ‘accomodanti’».

 
Articoli correlati