Con la proposta per il nuovo Quadro finanziario pluriennale, presentata il 16 luglio dalla Commissione europea, si apre una fase cruciale per la ridefinizione delle politiche comunitarie. Al centro della pianificazione, che prevede un bilancio da 2 mila miliardi di euro per il periodo 2028–2034 gli investimenti nella difesa e nella competitività economica dell’Unione. Secondo quanto illustrato dal commissario al Bilancio Piotr Serafin, 300 miliardi di euro saranno destinati all’agricoltura, 218 miliardi alle regioni meno sviluppate e 451 miliardi confluiranno nel nuovo Fondo per la Competitività europea. Intervenendo al Parlamento europeo, Serafin ha definito la proposta «un bilancio moderno e più flessibile», concepito per adattarsi alle priorità in evoluzione del continente. In seguito, il presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha affermato in conferenza stampa che l’Unione «sta rafforzando la propria capacità di risposta» e investendo nella propria «autonomia strategica».
Il pacchetto proposto, ha aggiunto Serafin, si fonda sulle lezioni apprese durante le recenti emergenze, come la pandemia di Covid e l’invasione russa dell’Ucraina. L’obiettivo dichiarato è costruire un bilancio più moderno e adattabile, capace di rispondere alle sfide attuali e valorizzare i risultati conseguiti finora.
La struttura del nuovo bilancio si articola su tre ambiti: il sostegno agli Stati membri attraverso piani di partenariato, l’appoggio a imprese e beneficiari tramite il Fondo per la Competitività, e l’assistenza ai partner esterni nell’ambito del programma Europa mondiale. Una fetta consistente del bilancio — oltre 450 miliardi di euro — sarà quindi destinata alla competitività economica, segno della volontà di rilanciare la capacità industriale dell’Unione in un contesto segnato da forti tensioni internazionali e da una corsa mondiale all’innovazione. Altri 300 miliardi andranno al settore agricolo, mentre 218 miliardi saranno destinati alla coesione delle regioni meno sviluppate. In parallelo, per la prima volta in queste proporzioni, la voce “difesa e spazio” raggiunge quota 131 miliardi, con un aumento pari a cinque volte rispetto al bilancio attuale.
In questo quadro, si colloca anche il rafforzamento del programma Europa mondiale, a cui saranno destinati 200 miliardi di euro per sostenere l’azione esterna dell’Unione. Fino a 100 miliardi, fuori bilancio, saranno riservati alla ricostruzione dell’Ucraina. Non meno significativa la volontà di investire 81 miliardi in infrastrutture strategiche, tra cui la mobilità militare. La Von der Leyen ha inoltre spiegato che lo strumento di risposta alle crisi da 400 miliardi di euro potrà essere attivato solo su decisione unanime del Consiglio europeo e permetterà l’erogazione rapida di risorse in situazioni di emergenza.
Non sono mancate critiche alla proposta. Il correlatore del bilancio Siegfried Muresan ha lamentato l’assenza di una reale collaborazione con i deputati europei e la scarsità di informazioni fornite dalla Commissione. Muresan ha sollecitato un incremento degli aiuti al settore agricolo e una revisione delle politiche per adeguarle ai nuovi obiettivi, pur opponendosi a modifiche che ne riducano l’efficacia. A suo avviso, «il bilancio deve essere in linea con le priorità dell’Unione» e, al tempo stesso, «sufficiente e prevedibile per chi ne beneficia: dalla ricerca agli agricoltori, fino ai livelli locali e regionali». Secondo Muresan, il pacchetto proposto rischia di indebolire l’Unione e il suo bilancio.
L’approvazione del nuovo Quadro richiederà l’unanimità dei 27 Stati membri e il via libera del Parlamento europeo. I negoziati proseguiranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di adottare il bilancio prima della scadenza dell’attuale quadro, prevista per il 2027.