Logo Epoch Times

I danni del fosforo negli alimenti

top-article-image

Immagine di Caleb Oquendo via Pexels

author-image
| Aggiornato alle del
Condividi articolo

Tempo di lettura: 3 Min.

Gli additivi contenenti fosforo, impiegati per preservare freschezza e sapore degli alimenti confezionati, contribuiscono all’aumento della pressione sanguigna. Uno studio condotto su ratti per 12 settimane ha evidenziato che i fosfati inorganici stimolano il rilascio del fattore di crescita dei fibroblasti 23 (Fgf23) e favoriscono lo sviluppo dell’ipertensione.
Diete ricche di fosfati determinano un accumulo di Fgf23 nel sangue. Questa molecola raggiunge aree cerebrali chiave, come il tronco encefalico, coinvolte nella regolazione della pressione. L’eccesso di fosfati induce l’organismo a produrre Fgf23, che attiva recettori in grado di aumentare l’attività del sistema nervoso simpatico, generando un effetto ipertensivo. Secondo i ricercatori, il processo coinvolge anche la calcineurina, una proteina che influisce sull’attività nervosa e sulla funzione cardiaca.
Ma non tutti i fosfati hanno lo stesso impatto sull’organismo. Lo studio evidenzia i rischi legati ai fosfati inorganici, aggiunti durante la lavorazione industriale degli alimenti. A differenza dei fosfati organici naturalmente presenti nelle verdure — assorbiti solo in parte (40-60%) — quelli inorganici mostrano un assorbimento intestinale superiore al 90%, favorendo un rapido incremento dei livelli ematici. Questi additivi, comuni nei cibi trasformati e nelle bevande gassate, risultano particolarmente biodisponibili. I fosfati delle verdure, al contrario, non presentano gli stessi effetti collaterali.
L’impatto dei fosfati va oltre il sistema cardiovascolare. I fosfati, pur essendo utili per la conservazione e l’omogeneità degli ingredienti, possono indebolire le ossa, compromettere la funzione renale e aumentare il rischio cardiovascolare, alterando l’equilibrio tra calcio e fosforo. L’organismo immagazzina questi due minerali nelle ossa, regolando i loro livelli attraverso ormoni e altri meccanismi. Un eccesso di fosfati può indurre il rilascio di calcio dalle ossa. Nonostante ciò, i fosfati restano essenziali per processi come la sintesi del Dna, la struttura cellulare, la mineralizzazione ossea e la produzione di energia.
Per la popolazione sana, una dieta bilanciata a base di proteine, grassi naturali, frutta e verdura non comporta rischi. Le problematiche emergono con regimi alimentari ricchi di cibi trasformati, che oltre ai fosfati contengono anche elevate quantità di grassi trans e zuccheri aggiunti. In un contesto alimentare equilibrato, il consumo occasionale di prodotti industriali non desta preoccupazione. Maggiore cautela è invece consigliata a chi presenta patologie renali o osteoporosi. Nel primo caso, i reni rappresentano l’organo deputato all’eliminazione del fosforo; nel secondo, è cruciale mantenere un corretto equilibrio tra calcio e fosforo per rallentare la demineralizzazione ossea.
Poiché la ricerca è stata condotta su animali, non è ancora certo che gli stessi meccanismi si verifichino nell’uomo. Ma, i risultati, indicano che il recettore cerebrale Fgf4 potrebbe rappresentare un bersaglio terapeutico per il trattamento dell’ipertensione legata all’alimentazione.

Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times