Trump: Witkoff sarà a Mosca la settimana prossima

Il presidente russo Vladimir Putin e l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff
Photo: foto d'archivio, Reuters.
Il Cremlino ha annunciato che Steve Witkoff, l’inviato di Donald Trump per il Medio Oriente, accompagnato da alcuni alti funzionari di Washington, si recherà la prossima settimana a Mosca per discutere il piano di pace. Secondo l’agenzia Tass, il consigliere presidenziale Yuri Ushakov ha confermato al giornalista russo Pavel Zarubin che sono stati predisposti gli incontri con Witkoff nella capitale russa, aggiungendo che l’inviato di Trump sarà accompagnato da altri rappresentanti americani.
Le sue parole fanno seguito a quelle pronunciate da Trump a bordo dell’Air Force One durante il volo per la Florida in vista della festività del Giorno del Ringraziamento, 25 novembre. In quell’occasione l’ex presidente ha confermato la missione di Witkoff, aggiungendo che anche Jared Kushner potrebbe unirsi alla delegazione. «Abbiamo in corso alcuni colloqui con la Russia – ha detto Trump – Con l’Ucraina sta andando bene, e io credo che siano piuttosto soddisfatti» e poi: «i contatti con la Russia proseguono. Steve Witkoff ci andrà, forse con Jared […] credo che la prossima settimana incontreranno il presidente Vladimir Putin a Mosca».
Alla domanda se vi sia una scadenza per la firma dell’accordo di pace, Trump ha risposto: «la scadenza, per me, è quando tutto questo sarà finito». Quindi nessun ultimatum, questa volta.
Alla domanda se vi sia una scadenza per la firma dell’accordo di pace, Trump ha risposto: «la scadenza, per me, è quando tutto questo sarà finito». Quindi nessun ultimatum, questa volta.
Parlando delle relazioni russo‑statunitensi, Yuri Ushakov — già ambasciatore del Cremlino a Washington — il presidente americano ha poi osservato che «continuano a svilupparsi, seppure tra difficoltà». Quanto alla conversazione telefonica riservata trapelata tra alti funzionari russi e statunitensi, il capo della Casa Bianca l’ha definita un tentativo di compromettere il dialogo in corso. Ushakov ha inoltre confermato quanto già affermato dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, secondo cui Mosca avrebbe preso visione della nuova versione del piano, ricevuta solo in via informale.
Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato martedì di essere pronto a far avanzare un piano sostenuto dagli Stati Uniti per porre fine alla guerra e di volerne discutere i punti più delicati con Donald Trump.
In un discorso rivolto alla “Coalizione dei volenterosi”, Zelensky ha sollecitato i leader europei a definire un quadro operativo per il dispiegamento di una «forza di rassicurazione» nel Paese e a sostenerla finché Mosca non mostrerà l’intenzione di mettere fine al conflitto.
In un discorso rivolto alla “Coalizione dei volenterosi”, Zelensky ha sollecitato i leader europei a definire un quadro operativo per il dispiegamento di una «forza di rassicurazione» nel Paese e a sostenerla finché Mosca non mostrerà l’intenzione di mettere fine al conflitto.
«Siamo fermamente convinti che le decisioni sulla sicurezza riguardanti l’Ucraina debbano includere l’Ucraina; questa è stata la nostra posizione a Ginevra, e lo sarà sempre. Le decisioni di sicurezza per l’Europa devono includere l’Europa, e lo stesso vale per Canada, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e gli altri Paesi. È una questione di equità», ha dichiarato Zelensky. «Quando qualcosa viene deciso alle spalle di un popolo o di una nazione, il rischio che non funzioni è sempre molto alto».
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