Gli Stati Uniti daranno una «quantità enorme» di armi all’Ucraina

di Redazione ETI/Joseph Lord
14 Luglio 2025 6:29 Aggiornato: 14 Luglio 2025 20:16

Donald Trump incontrerà questa settimana il Segretario generale della Nato Mark Rutte, in un vertice che segue l’annuncio del piano di Trump di vendere armi e munizioni alla Nato, che a sua volta le trasferirà all’Ucraina. Secondo quanto comunicato dalla Nato domenica, Rutte sarà a Washington il 14 luglio per colloqui con Trump, i ministri degli Esteri Marco Rubio, della Difesa Pete Hegseth e alcuni parlamentari statunitensi.

Parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, Trump ha dichiarato: «Domani incontrerò il segretario generale. Invieremo alla Nato diversi equipaggiamenti militari altamente sofisticati, e loro ci pagheranno il cento per cento del costo»; il presidente degli Stati Uniti ha poi precisato: «Forniremo missili Patriot, di cui hanno un disperato bisogno».
In seguito, Trump ha aggiunto che non è stato ancora definito un importo preciso, ma che «l’Unione Europea pagherà tutto», senza alcun esborso da parte degli Stati Uniti.

Sullo sfondo di questi ultimi sviluppi ci sono le crescenti tensioni tra Donald Trump e Vladimir Putin, dopo che il capo della Casa Bianca ha raggiunto, la settimana scorsa, la convinzione che il Cremlino non abbia il minimo interesse a porre fine al conflitto: «Sono molto deluso. Pensavo fosse una persona sincera. Parla in modo affabile, ma poi di notte ordina i bombardamenti» ha osservato Trump, chiosando poi con un «e questo non ci piace».
Il senatore repubblicano Lindsey Graham, noto per la sua linea dura rispetto alla Russia e al conflitto russo-ucraino, ha accolto con entusiasmo la notizia, definendo l’idea di vendere armi all’Ucraina come «assolutamente praticabile», annunciando in una trasmissione della Cbs che « gli Stati Uniti inizieranno a vendere» all’Europa «una quantità enorme di armi» tutte per aiutare l’Ucraina, e in quantità «senza precedenti».

D’altronde, Donald Trump in persona aveva già anticipato questa decisione in un’intervista del 10 luglio alla Nbc, sottolinenando che le armi saranno vendute alla Nato, che «le pagherà al cento per cento», per poi girarle direttamente all’Ucraina. Evidentemente il presidente degli Stati Uniti ha vincoli di budget molto stringenti, sia per lo stato dell’economia americana in generale che per la prospettiva – da tenere purtroppo in seria considerazione – del pericolo di guerra contro la Cina, verosimilmente nel caso in cui il Partito comunista cinese decida di prendersi anche Taiwan.

Il presidente degli Stati Uniti ha precisato che l’accordo, reso noto ora, era già stato finalizzato durante il vertice Nato del mese scorso, e ha annunciato che il 14 luglio, in concomitanza con la visita di Rutte, farà una nuova dichiarazione importante in merito alla Russia.

Donald Trump, che – al suo ritorno alla Casa Bianca – era partito col promettere di porre fine alla guerra in 24 ore, sta manifestando sempre meno sopportazione verso l’atteggiamento di Putin, evidentemente determinato a continuare la guerra che ha iniziato nel febbraio 2022: «Putin ci riempie di chiacchiere» ha detto chiaramente Trump, evidenziando la “scarsa affidabilità” del leader del Cremlino.