Le reazioni nel Parlamento americano al vertice di Anchorage sono state fortemente polarizzate: da un lato i repubblicani hanno espresso un atteggiamento in bilico tra approvazione e «cauto ottimismo» sugli sviluppi del dialogo, dall’altro i democratici hanno mosso critiche, sostenendo che l’iniziativa abbia finito per favorire la Russia.
Il capogruppo della maggioranza al Senato, Chuck Schumer, ha espresso dure critiche all’incontro, accusando Trump di aver «steso il tappeto rosso» a Putin. In un post su X ha scritto: «Invece di sostenere l’Ucraina e i nostri alleati, Trump si è presentato fianco a fianco con un autocrate che per anni ha terrorizzato il popolo ucraino e il mondo intero». Schumer ha aggiunto che il presidente «sembra aver concesso a Putin legittimità, visibilità internazionale e nessuna responsabilità, senza ottenere nulla in cambio» per averlo accolto in un vertice di alto profilo negli Stati Uniti, sottolineando come i dettagli sugli esiti restino vaghi. Il deputato Jimmy Gomez ha espresso lo stesso giudizio in un post su X, affermando che «Trump è stato nuovamente preso in giro da Putin». Di segno opposto le valutazioni dei repubblicani, che hanno manifestato ottimismo leggendo nel vertice un possibile passo verso la pace. La senatrice Lisa Murkowski, esponente moderata che in passato non ha esitato a criticare Trump, ha accolto positivamente l’incontro svoltosi nella base militare del suo Stato natale. «Sebbene la conferenza stampa abbia fornito pochi dettagli, sono cautamente ottimista rispetto ai segnali di un certo grado di progresso», ha scritto su X, aggiungendo che è stato «incoraggiante sentire entrambi i presidenti evocare futuri incontri, che spero possano includere l’Ucraina». Murkowski ha infine sottolineato che «l’Ucraina deve essere parte integrante di qualsiasi accordo negoziato e deve poterne accettare liberamente i termini, mentre si cerca di porre fine a una guerra violenta e illegale che le è stata imposta».
I membri della delegazione dell’Alaska, il deputato Nick Begich e il senatore Dan Sullivan, avevano già espresso pieno sostegno agli sforzi di pacificazione di Trump in vista del vertice. In un post su X, il deputato Brian Fitzpatrick ha scritto: «Rendo merito e riconoscimento alle politiche di pace attraverso la forza del presidente Trump, che hanno costretto Putin a recarsi in America per discutere di un possibile cessate il fuoco, al quale l’Ucraina ha già acconsentito in più occasioni». Fitzpatrick, tra i sostenitori più convinti di Kiev all’interno della conferenza repubblicana della Camera, ha aggiunto che l’Ucraina deve sedere al tavolo dei negoziati per raggiungere un accordo di sicurezza «vero e duraturo» in Europa orientale.
«La sovranità e la libertà dell’Ucraina non sono merce di scambio, ma principi da difendere. Nessun percorso verso la pace può essere credibile senza la sua voce», ha scritto Fitzpatrick, ricordando che «l’America ha sempre guidato il mondo libero, rafforzato le alleanze e nell’opporsi con fermezza all’aggressione». Ha poi aggiunto: «Noi dobbiamo farlo ancora una volta, promuovere la pace attraverso la forza e restare al fianco dell’Ucraina e dei nostri alleati per contrastare la tirannia, difendere la democrazia e garantire la libertà alle generazioni future».