Logo Epoch Times

Come la vitamina C rigenera la pelle

top-article-image

Immagine di Ingrid Santana via Pexels

Condividi articolo

Tempo di lettura: 5 Min.

La vitamina C non solo protegge la pelle, ma opera a livello genetico per contrastare determinati processi di invecchiamento. Una ricerca pubblicata ad aprile evidenzia che la vitamina C funge da interruttore genetico capace di riattivare geni legati alla giovinezza, silenziati con il passare del tempo, con possibilità per nuovi prodotti di cura della pelle o terapie contro il declino cutaneo associato all’età.
I ricercatori dell’Istituto metropolitano di Tokyo per la geriatria e la gerontologia hanno osservato che la vitamina C stimola la crescita delle cellule cutanee attivando geni responsabili del rinnovamento. Con l’età, questi geni subiscono una soppressione dovuta alla metilazione del Dna, un processo che li rende inattivi. La vitamina C contribuisce a invertire questa soppressione, riattivandoli.
Lo studio ha individuato oltre 10 mila aree del Dna che, dopo il trattamento con vitamina C, si sono demetilate, provocando un aumento di 75 volte nell’attività di 12 geni chiave per la crescita cellulare. La ricerca, pubblicata sul Journal of Investigative Dermatology, ha utilizzato modelli di pelle coltivati in laboratorio simili a quella umana. Applicata a concentrazioni paragonabili a quelle presenti nel sangue, la vitamina C ha ispessito in modo significativo lo strato interno delle cellule cutanee in sette giorni. Entro due settimane, lo strato interno risultava ancora più spesso mentre quello esterno si assottigliava, indicando un’intensa divisione e crescita cellulare, confermata dall’aumento di cellule con il marker Ki-67, segno di divisione attiva.
La vitamina C regola la struttura e la funzione della pelle controllando la crescita delle cellule epidermiche. Stimola la proliferazione dei cheratinociti (le principali cellule dello strato esterno) ispessendo la pelle e rappresentando così una strategia contro l’assottigliamento cutaneo, soprattutto nelle persone anziane.
Il meccanismo d’azione si basa sulla capacità della vitamina C di fornire elettroni alle proteine che attivano i geni del rinnovamento cutaneo. Questi enzimi necessitano di elettroni per funzionare e la vitamina C li fornisce, mentre il blocco di queste proteine elimina gli effetti anti-invecchiamento. Stimolando la crescita cutanea, la vitamina C rafforza la barriera protettiva e migliora la salute complessiva della pelle. Tuttavia, è corretto sottolineare che la ricerca è stata condotta su modelli di laboratorio, saranno quindi necessari studi clinici sull’uomo per confermare l’applicabilità di questi risultati.
Diversi fattori influenzano l’efficacia della vitamina C per la pelle. Il fumo riduce i livelli di vitamina C nella pelle e nel sangue e accelera la degradazione del collagene. L’esposizione eccessiva al sole esaurisce le riserve cutanee di vitamina C, accelera l’invecchiamento e indebolisce la barriera cutanea, rendendo fondamentale l’uso di creme solari e indumenti protettivi. Un consumo elevato di alcol ostacola l’assorbimento della vitamina C, riducendo elasticità e idratazione. Diete ricche di cibi processati e ad alto indice glicemico favoriscono danni al collagene e risultano povere di nutrienti. Sonno insufficiente e stress aumentano l’infiammazione e ostacolano la riparazione del collagene, mediata in parte dalla vitamina C.
Lo studio non ha valutato l’effetto della vitamina C alimentare sull’elasticità cutanea, ma ricerche precedenti indicano che carenze di questa vitamina causano pelle secca e squamosa. Tra le principali fonti alimentari figurano peperoni rossi e gialli, kiwi, fragole, agrumi, broccoli, cavolini di Bruxelles e papaya. Questi alimenti forniscono non solo vitamina C, ma anche fitonutrienti che sostengono l’attività antiossidante, il collagene e contribuiscono a mantenere la salute cutanea.
Alcune categorie di persone traggono particolare beneficio da un maggiore apporto di vitamina C, come anziani, fumatori (attuali o ex), persone che assumono farmaci che riducono l’assorbimento o accelerano la degradazione di questa vitamina, tra cui steroidi e alcuni chemioterapici, e donne in gravidanza o allattamento. Anche atleti, individui con elevata attività fisica, malati cronici — soprattutto con problemi gastrointestinali — e chi segue diete povere di nutrienti possono trarre vantaggio da un incremento dell’assunzione di vitamina C.
Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times