Gesù uccide l’adultera? Il Pcc riscrive la Bibbia in modo sacrilego

Di Alex Wu

Chi è senza peccato scagli la prima pietra. In molti ricorderanno la storia dei Vangeli, in cui Gesù salva la vita di una peccatrice. Tuttavia, un libro cinese di Etica ha pesantemente alterato il passaggio della Bibbia, facendolo terminare con Gesù che lapida la donna e afferma di essere egli stesso un «peccatore».

Questa distorsione rappresenta solo l’ultima di un’interminabile serie di misure adottate dal Partito Comunista Cinese (Pcc) per controllare e sopprimere la religione all’interno del Paese. La notizia ha suscitato lo sdegno della comunità cristiana, in Cina e all’estero, e ha portato al fatto che molte personalità hanno chiesto apertamente al Vaticano di riconsiderare i suoi accordi con il regime.

Il libro in questione si intitola Etica professionale e legge, ed è utilizzato nelle scuole di formazione professionale di tutta la Cina. Secondo ChinaAid, un’associazione che si batte in difesa dei cristiani in Cina, il libro è stato approvato dal comitato di revisione editoriale supervisionato dal Ministero dell’Istruzione del regime nel 2018.

Il testa cita la celebre storia del Nuovo Testamento su Gesù e l’adultera, ma ne stravolge completamente il finale, rappresentando Gesù come un assassino.

Nel passo originale del Vangelo di Giovanni, un gruppo di uomini interrompe una lezione di Gesù portandogli davanti una donna accusata di adulterio; poi gli domandano se la donna debba essere lapidata, come previsto dalla legge di Mosè. Gesù in un primo momento ignora l’interruzione, ma poi pronuncia la celebre frase «chi è senza peccato scagli la prima pietra». A quel punto gli accusatori se ne vanno dopo aver compreso che nessuno è senza peccati. Gesù si volta quindi verso la donna e le chiede se qualcuno la ha condannata, lei risponde di no. E Gesù dice: «Neppure io ti condanno; va e non peccare più».

Al contrario, il libro di testo cinese cambia completamente il finale: «Quando tutti se ne furono andati, Gesù lapidò la donna personalmente, affermando: “Sono anche io un peccatore. Ma se la legge potesse essere applicata solo da uomini senza peccati, la legge sarebbe morta”».

Sotto il testo, nella sezione degli esercizi, c’è una domanda che chiede agli studenti cinesi: «In base a questa breve storia, quale è la tua visione della legge?».

Secondo quanto scritto da una testata giornalistica cattolica con sede a Hong Kong, la Uca News, l’alterazione è venuta alla luce quando il mese scorso un credente ha postato su un social media una foto del passaggio in questione. Successivamente, un insegnante cristiano di una scuola professionale cinese ha confermato la veridicità del fatto, aggiungendo però che il contenuto del libro di testo varia nelle differenti regioni della Cina.

Gli utenti del web sono rimasti indignati dal libro di testo e in molti hanno definito «blasfemo» il passaggio. Tra i commenti postati sui social media alcuni affermavano: «Il Pcc è il diavolo»; «Il peccato di blasfemia contro le Sacre Scritture è imperdonabile»; «Cosa è questo se non il demonio?».

L’associazione China Aid, un gruppo in difesa dei cristiani basato negli Stati Uniti, ha condannato questa «distorsione malvagia» affermando che «distorce gravemente e macchia l’immagine di Gesù Cristo nella cristianità».

Secondo il gruppo, il passaggio nel libro è stato alterato in modo da conformarsi alla filosofia e ai fini del Partito al potere: «Il libro di testo del Pcc afferma che se solo le persone senza peccati potessero applicare la legge, la legge diventerebbe impotente. Questo implica che siccome i comportamenti illeciti dei funzionari giudiziari cinesi nelle forze dell’ordine sono inevitabili, dovrebbero essere tollerati».

L’associazione ha affermato che da diversi anni il regime «sta tentando di reinterpretare la dottrina biblica e la teologia affinché si conformi ai valori socialisti portati avanti da Xi Jinping».

Il Pcc ha di fatto coordinato un inasprimento della repressione dei cristiani ‘clandestini’ e di altri gruppi religiosi, demolendo le chiese e detenendo i membri e i leader delle stesse.
Nel settembre 2019, i funzionari cinesi hanno costretto una chiesa cattolica nella provincia orientale dello Jiangxi a sostituire un’immagine della Vergine Maria e di suo figlio con quella del leader cinese Xi Jinping, secondo quanto documentato da Bitter Winter, una testata online che si occupa di libertà religiosa in Cina. I funzionari hanno anche ordinato alla chiesa di esporre la bandiera nazionale all’ingresso e di sostituire il nome della chiesa con uno striscione con la scritta «Segui il Partito, ringrazia il Partito e obbedisci al Partito».

Nel frattempo, molte persone stanno esortando il Vaticano a riconsiderare il suo rapporto con il regime. Nel settembre 2018, la Santa Sede ha infatti firmato un accordo storico con il Pcc sulla nomina dei vescovi nel Paese. In precedenza, i cattolici cinesi erano divisi tra coloro che praticavano al propria fede nelle chiese clandestine non ufficiali fedeli al Vaticano, e i membri della chiesa cattolica autorizzata dal Pcc e guidata dai vescovi nominati dal regime. Dopo l’accordo, papa Francesco si è subito adoperato per riconoscere sette vescovi che erano stati nominati da Pechino senza l’approvazione del Vaticano.

L’accordo, i cui dettagli non sono stati resi pubblici, ha suscitato aspre critiche da parte di alcuni cattolici d’oltreoceano e dei difensori dei diritti, che al tempo hanno descritto la mossa come una «capitolazione» al regime comunista, vista la sistematica persecuzione dei cristiani ‘clandestini’ da parte del Pcc.

E ora sembra che le due parti siano intenzionate a rinnovare l’accordo temporaneo siglato nel 2018, che scadrà a breve.

Di tutt’altro avviso il segretario di Stato americano Mike Pompeo, che ha chiesto al Vaticano di prendere una posizione più dura nei confronti delle gravi violazioni della libertà religiosa da parte del Pcc.

Alcuni giorni prima di arrivare a Roma, il 18 settembre, Pompeo ha scritto in un articolo pubblicato su una rivista religiosa: «È chiaro che l’accordo Cina-Vaticano non ha protetto i cattolici dalle depredazioni del Partito, per non parlare dell’orribile trattamento che il Partito riserva ai cristiani, ai buddisti tibetani, ai seguaci del Falun Gong e ad altri credenti religiosi».

In seguito ha persino scritto in un tweet che «il Vaticano metterà in pericolo la sua autorità morale, se dovesse rinnovare l’accordo».

Alla fine Papa Francesco, che avrebbe dovuto ricevere Pompeo durante la sua recente visita in Italia, ha rifiutato di concedergli udienza affermando che non accetta mai di incontrare politici che sono in campagna elettorale.

Dal canto suo Pompeo, dopo essere atterrato a Roma, ha immediatamente pronunciato un eloquente discorso sulla libertà religiosa, nel quale ha sottolineato che «In nessun luogo oggi la libertà religiosa è sotto attacco più che in Cina» e che il Pcc «lavora giorno e notte per spegnere la lampada della libertà, soprattutto quella religiosa».

 

Articolo in inglese: Chinese Textbook Alters Bible Passage, Says Jesus Stoned Woman to Death

 
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