L’Ufficio 610, ovvero la Gestapo cinese che perseguita i gruppi spirituali

Di Allen Zhong

L’Ufficio 6-10, una delle più violente e note organizzazioni del regime cinese incaricate di reprimere il dissenso, esercita una grande influenza all’interno del Partito e gode di un potere incontrastato nella persecuzione delle minoranze religiose.

Formalmente noto come ‘Gruppo di direzione centrale per la prevenzione e la gestione delle religioni eretiche’, l’Ufficio 6-10 è un’organizzazione extra-legale del Partito simile alla Gestapo della Germania nazista.
È stato fondato dall’ex leader del Partito Comunista Cinese (Pcc) Jiang Zemin il 10 giugno 1999 – e proprio da questa data deriva il suo nome – allo scopo di dirigere la persecuzione del Falun Gong, una pratica spirituale di meditazione che dalla Cina si è poi diffusa in circa 90 Paesi. La sua grande popolarità – con circa 100 milioni di persone che praticavano questa disciplina in Cina nel 1999, secondo le stime ufficiali – ha spinto Jiang a desiderare di reprimere i suoi praticanti.

Secondo i documenti ottenuti dall’edizione cinese di Epoch Times, l’Ufficio 610 del distretto Fangshan di Pechino, ufficialmente noto come ‘Dipartimento guida contro le religioni eretiche’ della Commissione degli affari politici e legali di Fangshan, ha stilato nel 2019 un rapporto di valutazione intitolato ‘Stato dei lavori nella prevenzione e gestione delle religioni eretiche’.
Le organizzazioni valutate dall’Ufficio 610 includono istituzioni sia governative che del Partito, come la Commissione degli Affari Politici e Legali, il Dipartimento dell’Organizzazione, incaricato di assegnare incarichi e promozioni ai funzionari, gli uffici di polizia locali, le Procure locali, i tribunali e il Parlamento fantoccio del regime.

Nel resoconto del 2019, cinque organizzazioni hanno ricevuto una nota di demerito per non aver soddisfatto i criteri stabiliti nell’ambito della persecuzione del Falun Gong.

Il Falun Gong, anche noto come Falun Dafa, è una pratica spirituale radicata nella millenaria tradizione cinese, conosciuta in occidente perché allevia lo stress e aumenta l’energia. Consiste nella meditazione e in alcuni semplici esercizi dai movimenti lenti, con degli insegnamenti morali basati sui principi di verità, compassione e tolleranza.
Negli ultimi 20 anni, sotto la direzione dell’Ufficio 610, i praticanti del Falun Gong sono stati arbitrariamente rinchiusi nei campi di lavoro, nelle prigioni o nei centri di lavaggio del cervello.

Secondo Minghui.org, un sito che documenta la persecuzione del gruppo da parte del Pcc, almeno 4 mila 476 praticanti del Falun Gong sono stati uccisi in Cina. Tuttavia, si stima che il numero reale delle vittime sia molto più alto. Minghui ha infatti dichiarato che migliaia di casi rimangono non confermati per via del «controllo rigoroso delle informazioni sulla persecuzione da parte del Pcc».

Un’organizzazione al di sopra della legge

Guo Guoting, avvocato cinese per i diritti umani che vive in esilio, ha spiegato al Falun Dafa Information Center: «L’Ufficio 610 è proprio come la Gestapo di Hitler. Sono potenti e godono di un certo sostegno economico da parte del governo […] Controllano segretamente tutti i praticanti del Falun Gong della propria zona».

In effetti, l’Ufficio 610 ha succursali in tutta la Cina, fino al più piccolo villaggio.

Tuttavia, «la sua istituzione non è stata sancita da nessuna legge. Non esiste una normativa che descrive formalmente il suo ruolo». Lo sostiene Sarah Cook, ricercatrice veterana dell’organizzazione statunitense per i diritti umani Freedom House.
Il numero dei dipendenti dell’Ufficio 610 è sconosciuto, a causa della sua natura confidenziale e del fatto che il personale dell’organizzazione può ricoprire diversi ruoli, lavorando contemporaneamente per altri dipartimenti.

Nel 2011 la Cook aveva stimato che l’Ufficio 610 avesse almeno 15 mila dipendenti, in base al numero delle sue succursali che risultavano a livello distrettuale nei siti web governativi.

Ma per quanto possa sembrare assurdo, poiché opera senza l’approvazione formale del Parlamento fantoccio del Partito – l’Assemblea Nazionale del Popolo – e dei 25 membri del Politburo che rappresentano l’élite del Pcc, l’Ufficio 610 non ha mai avuto una base giuridica per legittimare la sua esistenza.

L’Ufficio 610 è anche direttamente coinvolto nel prelievo forzato di organi dai prigionieri di coscienza – in buona parte praticanti del Falun Gong – che secondo l’Organizzazione Mondiale per indagare sulla persecuzione del Falun Gong, ha causato un grande numero di vittime.

Ad oggi diverse indagini indipendenti hanno confermato che il prelievo forzato di organi è ancora in corso in Cina, nonostante le smentite del Pcc.

In una relazione pubblicata il primo marzo 2020 dal China Tribunal, un tribunale popolare indipendente convocato per indagare sulle accuse di prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza in Cina, i giudici hanno concluso che: «Il prelievo forzato di organi è avvenuto in più luoghi della Rpc e in più occasioni per un periodo di almeno 20 anni e continua ancora oggi».

Il tribunale ha anche stabilito che i praticanti del Falun Gong sono stati la principale fonte di organi di questo commercio approvato dallo Stato.

Ancora operativo nonostante la riorganizzazione

L’autorità dell’Ufficio 610 derivava almeno in parte dal suo legame con la Commissione degli Affari Politici e Legali (Plac), un’organizzazione che controlla tutte le componenti dell’apparato di sicurezza statale del regime cinese: la polizia, i servizi segreti, e l’intero sistema giuridico.

In passato infatti, i direttori regionali dell’Ufficio 610 a livello provinciale e municipale erano anche i segretari o gli ex segretari della controparte provinciale o municipale della Plac. Così, grazie a questo espediente, l’Ufficio 610 poteva servirsi di tutte le risorse della Plac per perseguitare i praticanti del Falun Gong.

Ma l’attuale leader del Pcc Xi Jinping ha intrapreso diverse azioni per indebolire l’Ufficio 610 dopo essere salito al potere nel 2012, nell’ambito della sua campagna contro la corruzione che ha preso di mira i funzionari legati all’ex segretario generale del Pcc Jiang Zemin.

In un primo momento, Xi Jinping ha rimosso il segretario della Plac dal Comitato permanente del Politburo, il più potente organo decisionale del Partito, riducendone significativamente l’autorità. Poi ha fatto arrestare diversi capi dell’Ufficio 610, incluso l’ex segretario della Plac Zhou Yangkang e il suo braccio destro Zhou Benshun, nonché l’ex direttore dell’Ufficio 610 Li Dongsheng.

Più recentemente, il 21 marzo 2018, il Pcc ha annunciato che l’Ufficio 610 sarebbe divenuto subordinato al Plac e al Ministero della Pubblica Sicurezza. Ora pare che il nome dell’organizzazione sia cambiato, poiché dal 2019 non sono più apparsi riferimenti ufficiali o informali che citavano questo nome.

Questo aprile è arrivata l’epurazione di Sun Lijun, un funzionario della pubblica sicurezza che era stato vice-capo dell’Ufficio 610, come anche il pensionamento del ministro della giustizia Fu Zhenghua. In passato Fu era stato contemporaneamente vice segretario del Partito presso il ministero della giustizia e capo dell’Ufficio 610.

Tuttavia, la valutazione di fine anno effettuata dall’Ufficio 610 nel 2019, così come alcuni documenti successivi che fanno riferimento a organizzazioni con nomi simili, mostrano che l’organizzazione o i suoi successori stanno continuando a dirigere la persecuzione del Falun Gong anche dopo la ‘riorganizzazione’. Queste organizzazioni sembrano dotate dell’autorità extralegale per coinvolgere nella persecuzione ampie parti del governo cinese: in altre parole si tratta degli stessi poteri che in passato venivano esercitati dall’Ufficio 610.

 

Articolo in inglese: China’s ‘Gestapo’ Enjoys Incontestable Power in Persecuting Spiritual Group: Internal Document

 
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