Trump: con Putin sto per perdere la pazienza

di Redazione ETI/Andrew Thornebrooke
13 Settembre 2025 8:39 Aggiornato: 13 Settembre 2025 12:52

Donald Trump sta perdendo la pazienza con Vladimir Putin e torna a parlare di nuovi dazi e sanzioni per spingere il capo del Cremlino al cessate il fuoco. Lo ha dichiarato ieri, durante un’intervista al programma Fox and Friends di Fox News, andata in onda il 12 settembre. Il presidente degli Stati Uniti ha poi ribadito la chiusura di Putin dicendo che «ci vogliono due persone per ballare il tango» spiegando che l’ostinazione di Putin a rifiutare i negoziati deriva, in parte, dall’odio (reciproco) che lo divide dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Tra lui e Zelensky esiste un odio tremendo».

Donald Trump ha messo la fine della guerra in Ucraina (e di altri conflitti) al centro del proprio programma, ma sta incontrando molte più difficoltà di quante ne avesse lui stesso previsto, nel convincere Putin e Zelensky a negoziare in modo concreto per porre termine al conflitto. In questa fase, l’ostacolo maggiore oggettivamente è costituito dalla posizione assunta dal Cremlino, che sta dimostrando di non voler concludere questa guerra al più presto possibile. D’altronde, è stata la Russia a attaccare e invadere l’Ucraina, non viceversa.

Il presidente americano ha rinnovato l’avviso alla Russia durante l’intervista di ieri, affermando che gli Stati Uniti dovranno «colpire molto, molto duramente» la Russia se Putin non si impegnerà nei colloqui di pace con l’Ucraina. Alla domanda su cosa questo significhi di preciso, Trump ha risposto che si tratterebbe di «sanzioni alle banche e riguardanti il petrolio» e anche di «dazi».

All’inizio di questa settimana, Trump ha inoltre contattato gli alleati statunitensi in Europa nella speranza di costruire un sostegno internazionale per dazi secondari fino al 100 per cento su Cina e India, che comprando enormi quantità di petrolio dalla Russia ne stanno di fatto sostenendo lo sforzo bellico e l’intera economia.
L’amministrazione Trump ha cambiato approccio rispetto alla guerra in Ucraina da quando si è insediata lo scorso gennaio, passando dalla sospensione di ogni sostegno all’Ucraina alla ripresa delle vendite di armi a Kiev e alle minacce di sanzioni contro Mosca (ma, va ricordato, in mezzo è stato raggiunto il nuovo accordo commerciale/industriale Usa-Ucraina, al centro del quale figurano le terre rare).

Per il momento, Mosca dimostra non solo di voler proseguire la guerra, ma di volerne un’escalation. Questa settimana, la Russia ha lanciato il più grande attacco aereo contro l’Ucraina (continuando a far strage di civili ucraini inermi) e ha inviato droni nello spazio aereo della Polonia, Stato membro della Nato. La Nato non ha ancora potuto appurare se i droni siano entrati nello spazio aereo polacco per ordine del Cremlino oppure per errore, nel corso di un’operazione in Ucraina. Sempre nell’intervista concessa a Fox, Trump ha in merito inviato un ulteriore avviso a Putin: i russi «non devono avvicinarsi alla Polonia».