In un discorso pronunciato dalla Casa Bianca nella serata di sabato 21 giugno, il presidente degli Stati Uniti ha celebrato il successo degli attacchi americani contro i siti nucleari iraniani, avvertendo che potrebbero arrivare colpi molto più duri in caso di ritorsioni da parte di Teheran.
«Il nostro obiettivo era distruggere la capacità di arricchimento nucleare dell’Iran e porre fine alla minaccia nucleare rappresentata dal principale Stato sostenitore del terrorismo a livello mondiale. Questa sera, posso annunciare al mondo che gli attacchi sono stati un trionfo militare straordinario», ha dichiarato Trump.
Nel corso del suo discorso, Trump ha ammonito l’Iran a cessare ogni ostilità: «L’Iran, il bullo del Medio Oriente, ora deve scegliere la pace. In caso contrario, i futuri attacchi saranno di gran lunga più devastanti e molto più semplici da realizzare», ha avvertito il presidente americano. Trump ha anche precisato che, sebbene in Iran restino numerosi obiettivi militari intatti, i siti colpiti sabato dagli Stati Uniti erano i più difficili (e importanti). Se l’operazione israeliana iniziale aveva già inflitto danni significativi alle infrastrutture nucleari e militari iraniane, il sito di arricchimento dell’uranio di Fordow era un obiettivo particolarmente ostico per le forze israeliane. Il complesso di Fordow, situato a centinaia di metri di profondità in una regione montuosa dell’Iran, era considerato una fortificazione quasi inespugnabile. Secondo gli analisti militari, i bombardieri stealth B-2 Spirit dell’aeronautica statunitense, equipaggiati con bombe antibunker Gbu-57A/B Massive Ordnance Penetrator, rappresentavano la risposta ideale per neutralizzare il sito.
Nella giornata di sabato, erano emerse notizie secondo cui i bombardieri B-2 avevano lasciato gli Stati Uniti nella notte tra il 20 e il 21 giugno, diretti verso ovest. In serata, il conduttore di Fox News Sean Hannity ha riferito di aver parlato con Trump dopo gli attacchi. secondo il giornalista di Fox, il presidente gli avrebbe confermato che i B-2 avevano sganciato cinque o sei bombe antibunker sul sito di Fordow, mentre sottomarini americani lanciavano 30 missili Tomahawk contro i siti nucleari di Natanz e Isfahan.
Nel suo discorso, Trump ha dichiarato che le principali strutture nucleari iraniane sono state «completamente e totalmente distrutte». L’agenzia di stampa iraniana Irna ha confermato che i siti di Fordow, Natanz e Isfahan sono stati colpiti, anche se l’entità dei danni non può essere verificata in modo indipendente, al momento. Concludendo l’intervento, Trump ha annunciato che il ministro della Difesa Pete Hegseth terrà una conferenza stampa domenica mattina (alle 14 ora italiana) per fornire ulteriori dettagli sull’operazione.
In un discorso televisivo, sabato sera il primo ministro israeliano Netanyahu ha espresso gratitudine a Trump per aver ordinato gli attacchi americani contro i siti nucleari iraniani. Netanyahu ha definito «imprese straordinarie» quelle compiute da Israele nella sua campagna militare contro l’Iran a partire dal 13 giugno, sottolineando però: «nelle azioni di questa sera contro il sito nucleare iraniano, l’America si è dimostrata davvero insuperabile», e aggiungendo che «i libri di storia ricorderanno che il presidente Trump ha attivamente impedito al regime più pericoloso al mondo di ottenere le armi più pericolose» per poi concludere dicendo che la capacità di leadership di Donald Trump ha segnato «una svolta storica, che può aprire la strada a un futuro di prosperità e pace per il Medio Oriente, e non solo».
L’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran ha rilasciato una dichiarazione che condanna gli attacchi americani definendoli una violazione del diritto internazionale. Secondo l’emittente iraniana Presstv, l’agenzia nucleare di Teheran garantisce che gli attacchi americani non fermeranno i progressi del programma nucleare iraniano.