Il presidente di Taiwan, Lai Ching-te, ha affermato oggi che il dazio del 20 per cento imposto dagli Stati Uniti alle esportazioni dell’isola nell’ambito dell’accordo raggiunto tra Taipei e Washington è solo una misura «temporanea», e che le due parti stanno ancora negoziando un dazio più basso, nonostante il presidente Donald Trump abbia ribadito che non ci saranno proroghe alla scadenza dei negoziati. Lai ha scritto sulla piattaforma sociale Facebook che Taipei e Washington stanno ancora discutendo di cooperazione nella filiera produttiva e di questioni legate alla Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, che consente al presidente Usa di limitare le importazioni che potrebbero mettere a rischio la sicurezza nazionale. Durante una conferenza stampa a metà giornata, Lai ha ribadito che «il 20 per cento non è mai stato l’obiettivo negoziale di Taiwan», e ha aggiunto che i negoziati «continueranno a puntare a una tariffa più favorevole e ragionevole.
Il governo statunitense ha espresso la volontà di negoziare con Taiwan e ha concluso i negoziati tecnici, ma la riunione conclusiva non si è ancora tenuta e l’aliquota finale non è stata definita».Le dichiarazioni di Lai arrivano poco dopo la pubblicazione dell’ultimo ordine esecutivo della Casa Bianca, con cui Trump ha imposto nuovi dazi generalizzati a numerosi partner commerciali. L’ordine menziona che «alcuni partner commerciali sono vicini a concludere impegni significativi in materia di commercio e sicurezza con gli Stati Uniti», il che sembrerebbe confermare l’ipotesi taiwanese che le tariffe siano provvisorie. Nel frattempo, l’indice della Borsa di Taiwan ha registrato un calo inferiore all’1 per cento durante le contrattazioni mattutine. Le azioni di Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (Tsmc) hanno ceduto quasi il 2%, mentre quelle di Ase Technology Holding hanno perso oltre il 3 per cento. Entrambe le aziende hanno operazioni significative sull’isola.
